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Ricette vegetariane

Primi/ Ricette vegetariane/ Salse e sughi

Il verde più bello

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Mi affaccio al balcone e c’è il bosco, tanto vicino che lo posso toccare, è di un verde vivo perchè è vero che la pioggia rende i verdi più intensi, grosse gocce stanno scendendo da un cielo plumbeo, tuona, l’acqua scende a catinelle, soffia una brezzolina gelida.

Lo stesso bosco che a primavera inoltrata mi apre il cuore quando guardo il suo verde, quando mi siedo e fisso incantata quel quadrato di prato che sorge a poco più di un metro dalla mia mano, sembra una distesa infinita e con la fantasia sto passeggiando in quota, su una cresta dolomitica, dove il verde è lo stesso, vivo e incontaminato.

L’estate è turchese come il mare e verde come i monti, questa è la mia idea dei colori ideali… la voglia di partire talvolta è tanta, ma amo la mia casa, il mio nido, specie ora che l’ho un po’ rivisitato lavorandoci molto e scovando dei complementi vintage, giocando con pochi soldi e tanta fantasia, allora la mia passeggiata dolomitica la faccio a pochi metri da casa, sempre accompagnata da Bubu e Polly, e la campagna la vivo raccogliendo bruscandoli, che dopo la pioggia spuntano in un’esplosione di gemme e il verde più bello lo metto nel piatto.

Questa ricetta la preparava la mia mamma quand’ero una ragazzina, lasciando i bruscandoli sbollentati nel piatto, mescolati alla pasta, ma in casa mia vivono due omini che apprezzerebbero il verde solo se si trattasse di Nutella colorata, quindi ho dovuto frullare il tutto e preparare una cremina, ma il sapore è rimasto lo stesso, con una gradevole punta di amarognolo nel piatto mitigata dalla dolcezza della panna!

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Ingredienti:

un mazzolino di bruscandoli (gemme di luppolo selvatico)

qualche cucchiaio di panna da cucina

sale q.b.

una manciata di pinoli tostati (circa 15 g.)

400 g. di linguine

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Procedimento:

Sbollentare per pochi minuti i bruscandoli in poca acqua salata in modo da togliere l’eccesso di amarognolo, poi frullarli con il minipimer utilizzando un cucchiaio di acqua di cottura, mescolare poi la crema ottenuta con un po’ di panna da cucina e condire la pasta. Servire immediatamente la pasta cosparsa di pinoli leggermente tostati.

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Bimby/ Primi/ Ricette vegetariane

Piove? E che cavolo…. ci faccio la zuppa!

2013-11-30 14.15.38

Non mi sembra vero: è sabato, è finalmente arrivato il sabato, quello che stavo aspettando dalle 6.30 di lunedì mattina, quando ho iniziato la settimana lavorativa già sfiancata e che ho sostenuto a ritmi disumani sino alle 14 di ieri, quello che aspettavo ogni pomeriggio quando, tra un turno di lavoro e l’altro correvo dal dentista, al colloquio con gli insegnanti di mio figlio, pulivo la casa, cucinavo e controllavo i compiti, quando lo interrogavo prima di una verifica e mi si chiudevano gli occhi, quando finalmente la sera aprivo un libro e cedevo sulle pagine oppure faticavo a rilassarmi davanti ad un bel film.

E’ la mia meta dopo una settimana di corse ovunque, di commissioni per tutti, dopo una settimana in cui non c’è mai un momento per me, in cui mi sento chiamare da tutti appena avvisto una sedia libera… è vero, alle 7 ero in piedi che preparavo mio figlio per la scuola, ma appena uscito lui mi sono infilata nel suo letto, tra i suoi peluches… sì, proprio nel suo letto perchè volevo avere la massima solitudine, come quand’ero ragazzina e potevo dormire a sazietà, ho chiuso la porta e ho tirato un sospiro di sollievo, di quelli ristoratori… e ho chiuso gli occhi godendomi una pace immensa, un silenzio ovattato che si faceva spazio tra le gocce d’acqua che scendevano fuori dalla finestra, un momento di tepore nell’umidità di questo sabato autunnale, due ore di tranquillità immensa…

Il mio pranzo è stata la celebrazione del comfort-food, un perfetto equilibrio tra la mia consueta passione per i vegetali e una preparazione vellutata e cremosa, un gusto soffice nonostante gli ingredienti poveri, una ciotola quasi pannosa creata in pochi minuti di lavoro.

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Ingredienti:

600 g. di acqua

un cavolfiore medio

20 g. di burro

2 cucchiai di olio evo

2 cucchiai di farina

30 g. di pecorino

noce moscata q.b.

sale q.b.

Preparazione Bimby:

mettere le cimette di cavolo nel boccale con l’acqua e del sale: 15 min. 100° vel.1;

aggiungere il burro, la farina e l’olio: 5 min. vel.9;

aggiungere noce moscata e sale a gusto e mescolare ancora pochi secondi.

Per ridurre la zuppa alla cremosità desiderata: 10 sec. vel.turbo.

Servire nelle ciotole con un giro di olio evo, scaglie di pecorino e crostini di pane all’olio (nella foto non ci sono, ma poi la fame ha prevalso e ce li ho messi…)

Preparazione classica:

cuocere il cavolo nella pentola a pressione venti minuti, poi aggiungere gli altri ingredienti e ridurre in purea con l’aiuto di un minipimer… insomma, è veloce comunque!

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Bimby/ Pizze e pane/ Ricette vegetariane

Una torta salata per lenire la stanchezza…

2013-11-27 19.43.07

Trascorrono i giorni, le settimane e io sono sempre più intasata, indaffarata, di corsa… gli impegni si fanno sempre più pressanti tra appuntamenti dal dentista, il figliolo da marcare sempre più stretto affinchè studi e non dimentichi la testa a casa quando va a scuola, il computer che dà sempre più problemi… non che non cucini, ci mancherebbe, ma non riesco a scattare le foto, a scrivere un post, a cucinare qualcosa di carino da condividere con voi perchè quando arrivo a sera e ho sfornato delle cose che mi hanno soddisfatta manca il tempo per la foto, manca oramai la luce e…zac…passano le cavallette e la pietanza non c’è più!

Ieri sera me li sono imposti un paio di scatti, ben lontani dalla perfezione, ma la torta salata era davvero deliziosa, economica, semplice, veloce e gradita da tutti, anche dal piccolo biondo fastidioso che vivrebbe solo di salamini piccanti e di speck affumicato: ci sono le sere in cui rincasi disperato, cerchi di recuperare le forze con una doccia bollente e poi apri il frigorifero… nel mio c’erano solo le coste, frutto di un’offerta da cinquanta centesimo al chilo, poche uova regalatemi da un’amica che vive in campagna, qualche pacco di farina e un po’ di latte, il tempo stringeva da paura e ho provato a realizzare un pasto pressochè completo a base del mio alleato “salvacena” di sempre: il Bimby (santo subito)!

Premesso che non ci vuole assolutamente nulla a replicare la pietanza senza il famigerato attrezzo, che io ho usato solo a causa dei tempi ristretti a mia disposizione, quindi ecco qua le spiegazioni adatte ad ogni cucina:

Ingredienti per la pasta brisè all’olio:

250 g. di farina

60 g. di olio evo

un cucchiaino di lievito madre in polvere

100 g. di acqua

un pizzico di sale

Ingredienti per la farcitura:

600 g. di bietole bollite (pesate dopo la cottura)

50 . di pecorino romano

mezza cipolla

3 uova

50 . di latte

sale q.b.

Preparazione Bimby:

  • inserire il pecorino nel boccale e tritare 20 sec. a vel.8, poi mettere da parte;
  • mettere nel boccale la farina, il liveito, l’acqua e l’olio e far andare 20 sec. a vel.5;
  • stendere la pasta nella terrina,
  • mettere la cipolla nel boccale e tritare 5 sec. a vel.6, aggiungere l’olio e cucere 3 min. a 100° in senso antiorario a vel.1;
  • inserire anche le coste (precedentemente cotte 15 min. al Varoma) e far andare 5 min. a 100°, antiorario e a velocità soft;
  • versare nella teglia sopra la pasta brisè;
  • inserire ne boccale le uova, il pecorino, il latte e il sale e far andare 10 sec. a vel.3;
  • versare il tutto nella teglia e infornare a 180° per 30 minuti a forno ventilato.

La preparazione classica prevede la preparazione della brisè a mano o con l’aiuto di un robot da cucina e un po’ di cottura della verdura, quindi i passaggi sono abbastanza superflui: qui riporto la versione ultrarapida perchè non penso di essere l’unica a trovarmi nel panico alle 8 di sera dopo una giornata di lavoro massacrante e non aver nemmeno la forza d cucinare… insomma, si tratta di ingredienti quasi sempre presenti nelle nostre dispense, non è un piatto di alta cucina, ma con poco ho ottenuto una cena che ha soddisfatto tutti e anche esteticamente gradevole!

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Primi/ Ricette vegetariane/ Uncategorized

Il mondo che vorrei

2013-10-06 14.06.11

 

Il mondo che vorrei è pieno di bambini e di mamme rilassate che giocano con loro, che li portano al parco senza dover pensare a correre al lavoro con la tensione di non sapere a chi lasciarli, dove ci sono tanti prati verdi pieni di giochi, di altalene, di scivoli e ci si può trascorrere un pomeriggio di gioia, dove ci si può spostare in bicicletta con il carrellino legato dietro per tenerci i bimbi al caldo anche d’inverno, riparati dalla pioggia.

Il mondo che vorrei ha delle case con il giardino e ogni giardino ha cani e gatti e l’orticello e i fiori…. sono giardini curatissimi perchè chi vi abita non si deve ammazzare di lavoro dal mattino alla sera per portare a casa uno stipendio da fame, perchè chi vi abita ha anche il tempo di godersi i fiori, perchè chi ci vive coltiva l’orto non per necessità ma per il piacere di mangiare delle verdure senza pesticidi e che non sanno solo di plastica. 

Il mondo che vorrei è a misura di bambino e di famiglia, puoi uscire con due bimbi in passeggino senza cozzare contro le macchine in sosta ovunque, senza avvelenare te e i tuoi figli con lo smog del traffico, puoi salire sugli autobus senza essere sbattuta fuori perchè i passeggini non ci possono salire, ci puoi portare anche il cagnolone, così come nei negozi, negozi dove trovi qualunque cosa, dove puoi scegliere, dove ci sono grandi porte automatiche che ti permettono l’ingresso nonostante gli ingombri.

Il mondo che vorrei è pieno di nonni non abbandonati a se stessi, ma che trascorrono le giornate in famiglia, che sono ancora utili alla società, che non sono solo dei corpi da parcheggiare nelle varie case di riposo dai nomi improbabili, falsi e tendenziosi che illudono dando l’idea di un’isola felice, ma che costituiscono l’anticamera del cimitero.

Il mondo che vorrei è pieno di gente sorridente, che va al lavoro con gioia e non con il muso lungo, che ti accoglie con cordialità e senza stress, che ha sempre una parola gentile da offrirti, un aiuto spontaneo da donarti… un mondo in cui non c’è miseria lungo le strade, ma ordine e pulizia, un mondo in cui i bimbi sanno ancora giocare con pochi giocattoli in legno e non con i videogiochi, che escono da casa anche con il maltempo per fare una corsa al parco…

Il mondo che vorrei l’ho trovato, non in Italia, ed è tanto semplice da avere, non è una formula segreta che lo può realizzare, è il mondo generato da un radicale cambio di mentalità ed è un mondo che funziona, funziona alla grande… peccato che l’egoismo di pochi e la loro sete di potere, uniti alla loro incapacità, portino all’impossibilità di avere anche solo una  brutta copia del mondo che vorrei… peccato che nessuno lotti per averlo, che nessuno rifletta  e si chiuda sul proprio piccolo io fatto di finte felicità, di I-phone, di tablets, di finti simboli di inutile ricchezza, perchè ricchezza non è…

La ricchezza è nel mondo che vorrei….

E’ tempo di Halloween, ricorrenza osannata dalla multiculturalità, detestata dalle persone più mature, legate comunque ad Ognissanti… fatto sta che i bimbi ci si divertono, per loro è solo un’occasione per “fare dolcetto o scherzetto”, fortunatamente sempre più incoraggiata da adulti saggi che stanno al gioco e offrono loro una merendina, una caramella, anche se è una “americanata”, ma nonostante tutto gradita… perchè ci sono ancora bambini che sanno divertirsi ed entusiasmarsi con poco…fortunatamente!

E’ tempo di zucche… e per prima cosa ho affrontato la preparazione di questi gnocchetti:

Ingredienti:

350 g. di zucca (da cuocere in forno a 180° C. per circa 20-25′)

350 g. patate

180 g. di farina

1 uovo

un pizzico di cannella

sale qb

pepe q.b.

eventualmente un pizzico di noce moscata 

Per il condimento:

burro fuso, salvia e ricotta di pecora affumicata da grattugiare in scaglie

Procedimento:

Ho impastato tutto con il mixer, ma almeno io ho preferito lasciare l’impasto un po’ più “zuccoso” e meno “farinoso” e infatti, anzichè fare il classico cilindretto da tagliare ho versato lìimpasto a cucchiaiate nell’acqua bollente e salata: avevo voglia di un tocco un po’più dolce, che facesse da contrasto con la ricotta affumicata che ho usato nel condimento.

Comunque sia vengono a galla prestissimo, perfettamente rappresi! 

Li ho serviti sciogliendo del burro in un tegame con delle foglioline di salvia e grattugiando, successivamente, sugli gnocchi, della ricotta di pecora affumicata.

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Ricette vegetariane/ Secondi/ Un po' del mio mondo

Vita da cani, di sfiga e di polpette….

2013-10-03 17.41.50

La mia vita con Polly procede con molta pazienza (da parte mia) e con una sana dose di umorismo, respirando a fondo dopo ogni danno subito e applicando molta calma zen, specie nel cercare di convincermi che ogni oggetto distrutto dalla quadrupede nera sicuramente era di troppo e che quindi mi ha fatto un favore!

Quando ho proceduto con l’adozione il mio timore maggiore era la possibile reazione di gelosia da parte di Bubu e a tutt’oggi devo ammettere che non solo è andata bene e che le due pelosette giocano tutto il giorno, ma addirittura che le due fetenti si sono coalizzate!

Dopo una discreta distruzione “pollesca” di scarpe, che trovavo rigorosamente allineate sul divano, gli uomini di casa hanno finalmente compreso che la scarpiera ha la sua utilità, sempre ammesso che Polly non impari ad aprirla, specie dopo aver capito che la luce del salotto ultimamente non si accendeva da sola: la giovanotta teme il buio, quindi ben presto ha imparato che con la zampona può illuminare la stanza!

Giorni fa il divano ha iniziato a dimostrare i segni dell’età con un forellino minuscolo, che chiaramente richiedeva l’intervento del tappezziere, anche se non con grande urgenza…tempo una mattinata da sole in casa e il forellino si è tramutato in una voragine, cosa prontamente rimediata dalla sottoscritta che ha riesumato due splendidi Granfoulard  (costassero poco…) che ad oggi presentano già quattro buchi: rimane ferma la mia indecisione se lasciare che gli strappi diventino altrettante voragini o se un rammendo forse potrebbe attirare meno l’attenzione canina….

Ieri mattina ero in ritardissimo, ma sul più bello Polly ha maltollerato l’impellenza di un bisognino solido (nemmeno tanto solido… purtroppo…) ed ha battezzato il corridoio: siccome la legge del contrappasso è ancora in vigore e nonostante il malcelato risolino del marito che si godeva la visione di una moglie in tacchi a spillo che, con il mocio in mano e imprecando in silenzio, rammazzava le mattonelle…. dopo pochi minuti “ello” si è trovato un cane nero sul letto del figliolo che completava l’opera! Ah…. meno male che lì non c’era mocio che tenesse… ha dovuto ripulire tutto l’ilare consorte (che di ilare non aveva più nulla)!

Fortunatamente all’ora di pranzo le scariche della moretta erano cessate (ma tutta ‘sta cacca mi porterà un po’ di fortuna?) e, per ringraziare il fato per averla miracolata, aveva provveduto a levare dal divano quanto rimaneva del compianto Granfoulard (c’è mancato poco lo piegasse e lo riponesse nell’armadio), per consentire alla bionda (Bubu) di vomitare direttamente sull’alcantara….

Comunque la giornata è finita bene, con l’opera dissuasoria della moretta che, dopo mesi di suppliche e minacce al figliolo affinchè mettesse al loro posto le istruzioni dei Lego, prontamente disattese, ha sbrandellato tutti i libretti: in caso di demolizione delle astronavi non so se farà prima a ricostruirle a memoria o a rincollare i pezzetti delle istruzioni! Giustizia è fatta!

Com’è bella la vita con loro, la noia non esiste!

Ma siccome mi sentivo Wonderwoman, con il sorriso sulle labbra mi sono messa anche a cucinare delle polpettine consolatorie al cavolfiore: chissà se tra tante sfighe riesco almeno a far mangiare l’odiato ortaggio allo gnomo?

Premesso che sono ancora senza bilancia e che quindi qui si va molto ad occhio…. (ma… tremate… sta arrivando una sorpresa…)

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Ingredienti:

mezzo cavolfiore grosso

2 patate

1 uovo intero

parmigiano grattugiato q.b.

pangrattato q.b.

sale e pepe q.b.

un pizzico di cannella

Procedimento:

Ho letteralmente messo tutto nel mixer, conservando un po’ di pangrattato per rotolarvi le polpette prima di infornarle, con la precisazione di avere l’accortezza di “impolpettare” con le mani bagnate perchè l’impasto risulterà un po’ appiccicoso; ho riscaldato il forno intorno ai 190°C. e vi ho lasciato la teglia per una mezzoretta… squisite e consolatorie, con la consistenza morbida grazie alle patate e con quel pizzico di sapore particolare donato dalla cannella! Lo gnomo le ha mangiate, brontolando un po’, ma ha dovuto aggiungere :”Una pizza no, eh?”… e vabbè, sono soddisfazioni!

PS: mi sono anche tagliata un dito con le lame del mixer, ma quando non è giornata non c’è cacca di cane che tenga…

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Ricette vegetariane/ Salse e sughi

Crema che sembra maionese, ma non lo è!

2013-07-17 13.58.33

Oggi sento troppo caldo, vengo da nove ore di ufficio e l’umidità non concede tregua, ma nel corso della pausa pranzo riflettevo (eh, sì… a me il cibo ispira, a pancia piena si ragiona bene…) sulla salsina appena fatta, a come si sposi bene con verdure, carni, patatine fritte… e senza appesantire! Quindi mi sono messa a scattare qualche foto e naturalmente ho fatto tardi nel rientrare in ufficio, ma ve la propongo ugualmente, non fosse per la sua stupida semplicità, per la versatilità e perchè, dopo aver tardato sul lavoro (e quindi dover recuperare il tempo perduto) il minimo che possa fare è propinarvi ‘sta scemata!

Nel bicchiere graduato del minipimer versate una quantità uguale di latte intero e di olio evo, aggiungete un pizzico di sale e del limone (a gusto, ma non omettetelo perchè permette l’addensamento della crema): una frullatina et voilà… cremina pronta! Aggiungendovi dell’erba cipollina (da tritare in fase di preparazione) è deliziosa con le patate, con l’aneto accompagna benissimo il salmone, con quello che vi pare va su tutto!

L’anno scorso la facevo con il latte di soia, ma faceva troppo schifo e quindi ho optato per questa versione… esperimento riuscito! Ma…. prima di consumarla lasciatela un giorno nel frigorifero… cambia tutto!

Ingredienti:

latte e olio evo in pari quantità

sale q.b.

succo di limone q.b.

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Autoproduzione/ Bevande/ Ricette vegetariane

Latte di riso (alla faccia dei prezzi folli del supermercato)

2013-07-07 12.36.51

Possibile che chi è intollerante a qualche alimento debba spendere il triplo per la spesa?

Prima di partire per le vacanze ho fatto un po’ di scorta di latte di riso, almeno il minimo per tirare avanti qualche giorno e per poter fare colazione senza incorrere in una colite da lattosio, ma…. mi sono resa conto, nell’acquistare più confezioni, seppure al discount, della botta di soldi che mi è partita! Considerando che un litro lo consumo in tre giorni mi è sembrato un po’ eccessivo, quindi non mi sono data per vinta e ho iniziato i miei esperimenti per prepararmelo da sola.

Ho versato in una pentola a pressione 50 gr. di riso originario, ho aggiunto 1 litro d’acqua e un pizzico di sale: dal sibilo ho proseguito la cottura per dieci minuti, poi ho frullato il tutto con il minipimer, ho aggiunto tre cucchiai di zucchero di canna e ho risolto il problema, così… semplicemente e in barba ai prezzi proebitivi imposti dal commercio! Il latte così ottenuto va filtrato prima di imbottigliarlo, finchè non si arriva ad avere un liquido abbastanza “pulito”, quindi anche più di una volta, se necessario.

Diciamo che il sapore è molto diverso da quello acquistabile sui banchi del supermercato (nella preparazione industriale vengono aggiunti alcuni enzimi che apportano delle migliorie organolettiche al prodotto) e, volendo modificare un po’ il risultato, può essere utile aggiungere un paio di cucchiai di olio di semi ed, eventualmente, un po’ di estratto di vaniglia o della cannella, ma sono tutti esperimenti personali e da porre in atto a proprio gusto; personalmente il mio prossimo obiettivo è quello di provare la ricetta con l’utilizzo del riso basmati, nella speranza di migliorare il risultato! Comunque sia, se anche non vi piace da bere, è un’ottima soluzione per cucinare evitando il latte vaccino… ed è sempre un bel risparmio!

Io di solito riciclo le bottiglie di salsa di pomodoro in quanto sono perfette per conservarvi i succhi di frutta e anche questa volta si sono rivelate utilissime…. sicuramente ho meno spese e meno pesi da portare a casa!

Riepilogo degli ingredienti:

50 g. di riso originario

1 l. di acqua

1 pizzico di sale grosso

3 cucchiai di zucchero di canna

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Primi/ Ricette vegetariane

Fusilli freschi e veloci con pomodoro, borlotti ed erba cipollina

2013-05-20 14.26.04

Le mie pause pranzo sono sempre da funambola, correndo a casa come una pazza (un sentito ringraziamento a chi ha inventato lo scooter) e facendo mille cose contemporaneamente: solitamente ricevo un valido aiuto dal marito che, essendosi alzato all’alba, rincasa ben prima di me, ma talvolta capita qualche turno traditore e mi trovo nel panico con il figliolo che ritorna da scuola affamato!

Questa ricetta l’avevo letta tempo fa da qualche parte, forse su una rivista, non lo so, qualsiasi cosa scriva potrebbe essere una sciocchezza, ma mi era rimasta stampata nella memoria per la sua disarmante semplicità e velocità di esecuzione, tant’è che non ho nemmeno la grammatura degli ingredienti, si va ad occhio e via!

E’ sufficiente (mentre si attende che l’acqua per la pasta arrivi all’ebbollizione), dorare un paio di spicchi d’aglio, anche vestiti e tagliati semplicemente a metà, in una padella con olio evo e, non appena inizia a sprigionarsi il profumo, gettarvi dei pomodorini ciliegino o piccadilly tagliati in pezzotti grossolani, successivamente versare nella padella un po’ di fagioli borlotti, scolati dell’acqua di vegetazione, far amalgamare il tutto e aggiungendo un pizzico di sale e un po’ di peperoncino.

Io ho lasciato la pasta un po’ indietro di cottura, proprio un paio di minuti, poichè me la sono messa da parte già ieri sera per il pranzo di oggi, l’ho travasata nella padella, ho rimescolato il tutto e ho coperto, senza dimenticare di mettere da parte un po’ dell’acqua di cottura; oggi ho riscaldato il tutto con un paio di mestoli dell’acqua messa da parte, ricca di amido e perfetta per mantecare  e, non appena spento il fornello, vi ho tagliuzzato sopra un po’ di erba cipollina appena raccolta e vi ho spolverizzato del parmigiano (il pecorino sarebbe stato meglio, ma non ne avevo).

Tutto qua, in tavola in cinque minuti!

Riepilogo degli ingredienti (dosi a gusto personale):

fusilli

olio evo

aglio

pomodorini pachino o piccadilly

fagioli borlotti in scatola

erba cipollina

pecorino (o parmigiano)

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Ricette vegetariane

La mia Pasqua e un’insalata disintossicante…

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Solo pochi scatti per condividere con voi i momenti bellissimi trascorsi tra Città di Castello, Anghiari, Ravenna, Bologna e Ferrara….

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Ho passeggiato lungo chiostri, sotto mosaici di stelle e torri medievali,  costeggiando dolci colline piene di ulivi….

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I mosaici bizantini che regnano incontrastati a Ravenna

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Il Castello degli Estensi a Ferrara

…gli scorci erano stupendi, ho scattato 540 fotografie in sei giorni…

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Anghiari… un borgo meraviglioso…

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Dopo una settimana di panini di porchetta, finocchiona e soppressata… però… ora un’insalata disintossicante ci voleva proprio…

2013-04-04 20.13.50

E’ solo un semplicissimo incontro tra del finocchio tagliato sottile, un arancia Tarocco (che andrebbe pelata al vivo, ma che a me piace così com’è) e delle olive, quelle che volete, purchè amarognole; il condimento è un’emulsione di olio evo, sale ed un pizzico di pepe… l’incontro tra i sapori, inaspettato, è qualcosa di particolare e di armonioso, un contraltare tra la dolcezza dell’arancia e l’amarognolo delle olive, legati dalla croccantezza del finocchio e ammorbiditi dall’aroma inebriante dell’olio extravergine di oliva, che esalta al tempo stesso il profumo delle olive.

E’ stato un piacere non solo per la linea, ma soprattutto per il palato!

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Riepilogo degli ingredienti:

mezzo finocchio

mezza arancia Tarocco grossa

una manciata di olive nere amarognole

olio, sale e pepe q.b.

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Ricette vegetariane

Il mutuo aumenta? E io ugualmente metto insieme una cena da re: tortino di verdure!!!

2013-02-27 19.52.16

Oggi sono proprio imbufalita: nel giro di mezzora mio figlio mi porta a casa un paio di insufficienze e mi trovo a dover rincorrere la rata del mutuo per il quarto mese consecutivo, con conseguente addebito degli interessi moratori… eh sì, per la quarta volta di seguito il RID si è perso nei meandri della rete, ovviamente l’istituto bancario erogatore del finanziamento ha chiuso i battenti nella mia città, il che mi costringe a rincorrere i truffaldini telefonicamente per mezza Lombardia!!! Non lo so ancora se ho risolto o meno, so solo che mi sono trovata a dover pagare una botta di soldi e quindi a dover tirare ancora più la cinghia sulla spesa!

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Questa sera ho preso spunto da una ricettina proposta da Maddalena (grandissima esperta nel risparmio in cucina) e ho provato a fare un tortino di verdure con quanto avevo in casa, utilizzando il pane raffermo e le foglie esterne della verza, che sono state sbollentate al vapore mentre il pane ammollava in acqua e latte: successivamente ho strizzato bene il pane e l’ho aggiunto alla verdura, mescolando bene e unendo due uova intere, un pizzico di sale, di pepe e una generosa grattugiata di parmigiano.

E’ stata sufficiente una breve cottura in una padella unta di olio evo, il tempo di ottenere una bella crosticina croccante sulla superficie: l’armonia di sapori che si ottiene con così poco è davvero inaspettata, visti gli ingredienti umili che sono alla base di tale preparazione.

Il tortino l’ho servito a cucchiaiate perchè se mio figlio lo vedeva bello compatto non me lo mangiava (e non chiedetemi il perchè…dinamiche infantili…), accompagnato da una bella fetta di formaggio di malga alla piastra (mica pensavate che agli uomini bastasse il tortino, vero?): una cena da re, sostanziosa senza appesantire, gustosissima e fatta con ben poco… alla faccia del mutuo!

Riepilogo degli ingredienti:

300 gr. di verdura a scelta (ho usato la verza)

100 gr. di pane raffermo

acqua e latte q.b.

sale e pepe q.b.

2 uova

parmigiano a gusto

olio evo per la padella

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Le foto sono quello che sono perchè il piatto è stato assalito da un’orda di lupi famelici e la fretta incombeva pena il dover postare la ricetta senza immagini, quindi cerco di farmi perdonare con un po’ di buona musica…

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