Autoproduzione/ Letture

“La custode del miele e delle api” di Cristina Caboni

Immagine tratta dal web

Immagine tratta dal web

Ho perso la strada.
Ma l’erica mi dona coraggio.
Con l’acacia ritrovo la forza.
Perché il miele è la mia casa.

Molte bloggers lo conoscono già molto bene, vista l’iniziativa legata al libro risalente allo scorso settembre, che io ovviamente mi sono persa in quanto ero all’estero priva di connessione wifi, ma la tentazione è stata talmente tanta che alla fine ho preso l’ebook, senza assolutamente pentirmene.

Mi sono quindi imbattuta in una lettura diversa dal solito, molto delicata e poetica, la cui protagonista è Angelica che, sin da quand’era una bambina, ha un rapporto speciale con le api, tant’è che ne ha fatto una professione itinerante in quanto viaggia ovunque con il proprio camper al fine di dispensare consigli agli apicoltori: in sua compagnia le api danzano perché lei le rispetta, mai ha prelevato più miele di quello che avanza all’alveare per la propria sopravvivenza, lei modula un canto e le api la seguono con una poesia ammaliante.

La meraviglia di quest’opera risiede nei riti antichi, nei luoghi intatti  dell’infanzia di Angelica, del contatto costante con il mare e della sua perseveranza nel difendere a tutti i costi la natura incontaminata dalla speculazione edilizia: lei sa opporsi con tutta l’anima al potere del denaro, essendo in grado di vivere solo grazie ai regali che le api le forniscono periodicamente, e alla fine trova sostegno proprio in Nicola, amore del passato mai dimenticato nonostante le loro vite abbiano preso delle strade divergenti ma che, inizialmente, sembra invischiato nei torbidi interessi finanziari e speculativi del fratello.

Nicola prende le distanze da tutto ciò, difendendo a spada tratta Angelica e il suo amore per l’ambiente, per le api, per l’origine di tanta bellezza che ammanta l’isola sarda in cui il romanzo è ambientato, perché capisce la passione della donna che ancora ama, perché comprende la poesia della natura che li circonda… ed è grazie alla sua caparbietà che l’ecosistema non subirà alcun danno lasciando le api al loro posto e il cuore di Angelica sereno.

La storia narrata è particolare, diversa dalle solite banali trame stereotipate, le parole dell’autrice scorrono dolcemente e con tanta poesia come solo una donna sarebbe in grado di fare, è un romanzo femminile a tutto tondo, ma ciò che più mi ha colpita è stato il rapporto ancestrale che si sviluppa tra la protagonista e i ritmi della natura, nonché la descrizione stessa dell’ambiente, di una magnifica terra bagnata dal mare; è un libro che profuma davvero di cera e di miele poiché la descrizione è talmente intensa da sentirne l’aroma tra le pagine e per rendere al meglio quanto potente sia la forza della natura ci vengono lasciate anche alcune ricette a base di miele e di cera d’api.

Già all’epoca avevo proposto queste preparazioni, ma ora ho voluto approfondire con una delle ricette proposte in calce al libro… visto che quale foodblogger non ho potuto partecipare all’iniziativa legata al romanzo, ho voluto interpretare in maniera un po’ diversa l’accostamento a quest’opera così bella.

Di solito sul viso uso solo una goccia di olio extravergine di oliva e devo ammettere che è meglio di qualsiasi crema vi sia in commercio: è adatto ad ogni tipo di pelle, anche tendente al grasso, perché riequilibra alla perfezione il suo aspetto; lo uso anche sul corpo, sui capelli… potevo non essere attirata da questa ricetta?

Crema per il viso (io ho raddoppiato tutte le dosi):

un cucchiaio di cera d’api purissima

un cucchiaino di miele (ho usato il millefiori)

qualche goccia di olio vegetale (ho usato l’extra vergine di oliva)

Procedimento:

sciogliere la cera a bagnomaria e poi aggiungere il miele e l’olio.

Crema per il viso

Naturalmente ho provato anche questa crema per le mani (raddoppiando anche qui le dosi), sempre in alternativa alla mia solita autoprodotta:

un cucchiaino di cera d’api

qualche goccia di miele (sempre millefiori)

un cucchiaio di olio extravergine di oliva

due gocce di olio essenziale di limone (che avevo terminato, quindi ho usato l”arancio amaro che con il millefiori si sposa alla perfezione)

Procedimento:

sciogliere la cera a bagnomaria e poi aggiungere il miele, l’olio e, da ultimo, l’olio essenziale.

Crema per le mani: uno scatto al volo prima che solidificasse perchè il giallo oro è splendido!

 

In questa nebbiosa giornata grigia la luce era pochissima per avere delle belle foto, ma il colore della cera e del miele è riuscito a dare un po’ di calore e a regalare un raggio di sole….

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8 Comments

  • Reply
    zia Consu
    15 Novembre 2015 at 19:02

    Che bellissima ricetta..non ho mai pensato di fare la crema x il viso in casa O_O e questo libro sarà presto sulla mia scrivania come prossima lettura 🙂
    Buona serata tesoro e a presto <3

    • Reply
      Tatiana Bruni
      15 Novembre 2015 at 23:06

      Io le faccio da anni, ma sempre con la ricetta che ho linkato in questo post, senza mai usare il miele: oggi ho provato quella per le mani, è molto solida perchè a mio avviso la cera d’api è tanta, ma in effetti ne basta un goccio che ti sistema anche la pelle più screpolata, mentre quella che preparavo abitualmente è più grassa e la si usa in quantità pressochè “normali”. Ah, anni fa usavo un preparato simile, a base di miele, per le labbra… ed era fantastico, altro che burro di cacao!
      Un bacio 🙂

  • Reply
    Stravagaria
    16 Novembre 2015 at 9:00

    Che brava! Pure i cosmetici handmade fai! Io non ho tanta pazienza in quel senso, per contro non uso molti prodotti e se aspettassero me le profumerie chiuderebbero. In questo momento sto leggendo “Il sentiero dei profumi” e credo che leggerò anche questo sul miele. Buona giornata 🙂

    • Reply
      Tatiana Bruni
      16 Novembre 2015 at 14:25

      Me li produco da anni, almeno quelli che posso, cioè la cipria, il gloss, le creme e poche altre cose, ma la pelle ringrazia e una volta appresi i procedimenti diviene una cosa semplice e piacevole: queste due ricette sono state uno spunto per l’uso del miele, anche se alla fine le ho modificate un po’ in base alle mie preferenze… sapessi che profumo in casa! Ora non mi resta che leggere l’altro libro… sia mai apprenda qualcosa anche da quello!
      Un bacione 🙂

  • Reply
    Simo
    16 Novembre 2015 at 9:27

    …caspita, ma che idea strepitosa! Terrò a mente….
    Buon inizio settimana cara!

    • Reply
      Tatiana Bruni
      16 Novembre 2015 at 14:22

      Ciao Simo, l’idea in effetti è buona per quanto riguarda l’aggiunta di miele… per i miei gusti la cera è un po’ troppa, ma solo provando si capisce quale sia la dose giusta per le proprie esigenza, tanto in caso di errore basta fonderla leggermente al microonde e correggere!
      Buona settimana anche a te 🙂

  • Reply
    ipasticciditerry
    16 Novembre 2015 at 12:26

    Sulle creme passo, senza nemmeno leggere, in quanto detesto qualsiasi tipo di crema. Come mia nonna e mia mamma, non ho mai usato una goccia di crema ma la mia pelle non ne sente proprio il bisogno. Vedessi mia mamma a 78 anni che pelle meravigliosa, luminosa e chiara ha! Per quanto riguarda il libro l’ho visto ovunque, tra le amiche blogger e l’ho messo nel cestino, su kobo, come anche “La ragazza del treno” Non so se tu l’hai letto. Prima o poi li prendo. Buona settimana Tatiana, un abbraccio

    • Reply
      Tatiana Bruni
      16 Novembre 2015 at 14:19

      A pelle sono messa bene anch’io, mia mamma a 83 anni non ha una ruga e io ho intenzione di seguirla fedelmente 🙂 Però siccome uso solo il sapone, alla fine un po’ la pelle tira e, per quanto riguarda le mani, dopo una giornata di lavoro ne risentono!
      In ogni caso la ricetta del libro è valida, però io ho allungato parecchio con l’olio: non riesco proprio ad usarli questi panetti cerosi, ho bisogno di spalmare! Ora profumo di miele tutto il giorno ed è un piacere….
      Il libro non l’ho ancora letto, ma ce l’ho già in pole position pronto tra le prossime scelte 🙂
      Un bacio!

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