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Zucca

Economiche/ Primi/ Ricette vegetariane

La vellutata di zucca nella zucca

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C’è odore d’autunno nell’aria, un profumo di cui nemmeno mi era resa conto visto il periodo turbolento che sto vivendo, eppure domenica nell’attraversare l’altopiano di Trieste mi sono persa a guardare incantata il tripudio di colori che tingono i boschi, tutta una gamma cromatica che dal verde dei pini marittimi vira verso il rosso acceso del sommaco passando per l’ocra.

Uno splendore unito al mio rammarico perchè questo bellissimo autunno mite me lo sto perdendo, perchè mi sto privando di tante belle passeggiate in mezzo alla natura, ma proprio il tempo non c’è: rincaso dal lavoro e ho appena il tempo di pranzare prima di correre dalla mamma che, fortunatamente, migliora ogni giorno sempre di più.

Ho voluto rendere onore a questa stagione così dolce a modo mio, con le prime zucche che ho acquistato: questa volta le ho comperate in Slovenia per non ripiegare sulla solita mantovana verdognola… non sono bellissime?

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Ingredienti:

mezzo porro

mezza cipolla rossa

una patata

300 g. di zucca

40 g. di burro

100 g. di Asiago

sale un pizzico

200 g. di acqua

35 g. di farina

crostini di pane per rifinire

olio evo q.b.

Procedimento:

tritare il porro e la cipolla ed imbiondirli nel burro fuso, aggiungere la patata e la polpa della zucca precedentemente ammorbidita (4 minuti alla massima potenza in microonde sono sufficienti), unite l’acqua, la farina, l’Asiago a dadini e il sale e cuocere per circa venti minuti (se usate la pentola a pressione o il Bimby, altrimenti regolatevi aumentando il tempo di cottura), poi frullare il tutto e servire con il pane tagliato a cubetti e saltato nell’olio extra vergine di oliva.

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Arte, storia ed architettura/ Primi/ Ricette vegetariane

Mantova e i casoncelli nascosti!

Sabbioneta

Sabbioneta

E’ deciso: si parte per un fine settimana, ancora increduli di aver ottenuto tutti un giorno libero dal lavoro e dalla scuola… siamo una famiglia fortunata! La scuola è chiusa grazie ad un ponte con la giornata del santo patrono, al lavoro sono piovute suppliche e scene madri, non si sono verificati cataclismi, né influenze, né epidemie né tanto meno catastrofi naturali… non siamo nemmeno più in bolletta del solito, un pieno di gasolio lo possiamo fare… infilo in borsa un paio di abiti di ricambio e riempio una sacca di cibo da sistemare sugli scaffali del camper (persino il frigorifero funziona… ovvio, mica siamo ad agosto, stagione in cui notoriamente si rifiuta di partire)!

Destinazione? Dopo tante discussioni? Abbiamo ipotizzato Parma, Sabbioneta e Mantova, poi rammento al marito che non si può partire un giorno prima, pena il linciaggio da parte del figlio derubato di Halloween, quindi tagliamo Parma e si avvia il motore in direzione Sabbioneta.

Il mercatino

Il mercatino

Ci troviamo dinanzi un piccolo borgo, oltretutto Patrimonio dell’Umanità, molto curato e fortunatamente provvisto di un bellissimo mercatino dell’antiquariato (sorvolo sugli occhioni dolci fatti al marito affinché cedesse un paio di banconote alla sottoscritta… momentaneamente…ehm…sprovvista di contante): non abbiamo visitato alcun palazzo all’interno perché doversi sempre organizzare a turni avendo due cagnette che ci accompagnano, beh… diventa faticoso ed impegna troppo tempo! Abbiamo gironzolato con calma lungo le pulitissime stradine di Sabbioneta, chiacchierato con alcuni abitanti del luogo di una gentilezza squisita, osservato i palazzi e approfondito gli aspetti più interessanti grazie all’ufficio turistico locale, per poi rientrare all’area di sosta che ci ha ospitati, completa di acqua e di scarichi e totalmente gratuita… una chicca!

A parte il divieto violato... è proprio carino!

A parte il divieto violato… è proprio carino!

L’indomani mattina siamo ripartiti alla volta di Mantova, una piccola città deliziosa, pulita, con un’atmosfera provinciale molto rilassante ed un centro storico di tutto rispetto, dove abbiamo avuto modo di passeggiare, con il naso all’insù,  osservando i bellissimi palazzi, anche se molti dei quali totalmente coperti a seguito dei restauri in corso d’opera; purtroppo noi ci siamo trovati in città nella giornata del lunedì, turno di chiusura dei musei (ma porca miseria… se uno ha solo il lunedì viene totalmente punito!), pertanto abbiamo cercato di concentrare le uniche visite cui non intendevamo rinunciare al martedì mattina seguente, in vista del fatto che la sera dovevamo rientrare a casa, focalizzandoci unicamente sul Castello con il Palazzo Ducale e sul Palazzo Te.

La casa di Rigoletto

La casa di Rigoletto

Un piacevole tocco di antichità sul palazzo delle Poste

Un piacevole tocco di antichità sul palazzo delle poste

Il Castello di Mantova

Il Castello di Mantova

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Una delle splendide sale di Palazzo Te: la stanza dei giganti, un affresco a tutto tondo da lasciare senza fiato!

Una delle splendide sale di Palazzo Te: la stanza dei giganti, un affresco a tutto tondo da lasciare senza fiato!

Naturalmente non ho omesso la ricerca, caldamente consigliata da una cara amica, dei casoncelli alla zucca e amaretto, ma non sono stata in grado di trovarli in alcun negozio, pertanto ho pensato di farmeli da sola e di offrirveli per il pranzo di oggi!

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Ingredienti:

Per la sfoglia:

300 g. di farina di grano tenero

3 uova

Per il ripieno:

500 g. di zucca mantovana

80 g. di parmigiano

100 g. di amaretti

100 g. di mostarda mantovana

sale q.b.

noce moscata q.b. (io però ho usato la cannella perchè la preferisco)

pepe q.b.

un tuorlo per sigillare i dischetti di pasta ripiena

Procedimento:

Impastare tutti gli ingredienti previsti per la sfoglia e riporla a riposo per almeno un’ora; nel frattempo tagliare la zucca a cubetti ed infornarla a 180° per circa 30-45 minuti (fate attenzione perché dipende dal forno) o fintanto che si possa ridurre in purea, poi unire gli altri ingredienti rimasti. Mescolare bene e versare delle piccole quantità, a intervalli regolari, sull’impasto: tagliare poi dei dischetti di pasta e ricoprire la parte farcita con dei dischetti di uguale misura, sigillandone bene i bordi con del tuorlo d’uovo spennellato.

Cuocerli in acqua salata per circa 4 minuti e condirli con burro, salvia e parmigiano: deliziosi!

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Bimby/ Economiche/ Primi/ Ricette vegetariane

La creatura del bosco e la sua zucca magica

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Sono una creatura del bosco, è indiscutibile: oramai sono prossima al letargo e i risvegli mattutini sono diventati un incubo, al lavoro ho gli occhi sbarrati davanti al computer e appena apro un codice mi si incrocia lo sguardo e le palpebre si rifiutano di collaborare. Ascolto con attenzione chi si siede davanti a me e mi espone i propri problemi e le relative necessità, ma la mente tende a volare al divano di casa mia e ai cuscini soffici che lo ricoprono… che poi se mi ci siedo con un libro tra le mani è matematico che mi addormento  nel giro di cinque minuti al massimo.

La sera sono talmente stanca che preparare la cena diventa un’impresa ciclopica, mi prefiggo puntualmente le verdure, ma si sa che vanno lavate e ripulite e finisce che mi trovo stravolta davanti ad una scodella di latte, incapace di fare alcunché: solo la domenica sono pimpante e piena di energia e ciò a causa degli orari massacranti che mi allietano tutta la settimana. Non ce la posso fare sino all’estate prossima.

E allora ho affinato la tecnica delle zuppe, delle vellutate, ovviamente con l’aiuto esclusivo del Bimby che me ne prepara tre scodelle alla volta, una che mi riscalda la pancia nell’immediato e altre due da riporre nel frigorifero per l’indomani: sono sane, economiche, ricche di verdure, confortevoli e scendono che è una bellezza. Ora ho il “trip” della zucca, che ho scoperto essere un prodotto fantastico, io che la guardavo di brutto ogni inverno, non sapendo bene cosa farmene con quella buccia dura da scalfire, tutti quei bitorzoli impossibili da togliere, poi ho avuto un’illuminazione e ho iniziato a sperimentare, scoprendo un ortaggio incredibilmente versatile seppur difficile da tagliare, con quel suo colore allegro e simpatico, arancione come un tramonto d’estate, con il suo tocco dolciastro perfettamente abbinabile ad ogni piatto se ben equilibrato con gli altri ingredienti. Insomma, la magica zucca sa il fatto suo e questa volta l’ho voluta mettere nella vellutata.

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Ingredienti:

una cipolla piccola

400 g. di zucca a pezzetti

400 g. di patate a pezzetti

20 g. di olio evo

un cucchiaino abbondante di dado vegetale (meglio se fatto in casa)

un pezzetto di zenzero di 1 cm. circa (io ho usato quello secco perché l’avevo terminato)

15/20 g. di burro

una spolverata di paprika dolce (facoltativo)

Procedimento:

Chiaramente la cottura in pentola a pressione è assolutamente perfetta, dopo aver imbiondito la cipolla tagliata fine in poco olio extravergine, e in circa venti/trenta minuti si cuoce tutto (fate qualche prova perché molto dipende dal tipo di zucca): basteranno poi pochi colpi di frullatore ad immersione avendo però l’accortezza di inserire il burro solo a fine cottura e prima di frullare il tutto.

Io ho usato il Bimby, nel cui boccale ho inserito la cipolla tagliata in quarti, frullata brevemente a vel.5 e poi ripassata nell’olio per 10 minuti a 100° a vel.1; successivamente ho inserito tutti gli ingredienti tagliati a pezzi grossolani e ho impostato la cottura a 100°, vel.1, per 30 minuti; alla fine ho aggiunto il burro frullando per 30 secondi a velocità 10.

Versare nelle fondine e spolverizzare con della paprika dolce.

Ed ecco fatto, in barba a pigrizia e stanchezza da bradipo!

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Dolci e desserts

Crostata alla zucca per l’estate della Barcolana

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Giornata di Barcolana… un sole immenso e caldissimo dopo l’inverno di ieri… la corsa in cantina a ricercare le ballerine primaverili per uscire a godere dell’ultimo sprazzo d’estate… una passeggiata bellissima con la famiglia, da casa sino alle rive per godersi la festa, a regata conclusa, per gironzolare tra le bancarelle, per fotografare delle barche meravigliose, per fare degli scatti veloci al mare, ai gabbiani, al tramonto, alla gioia di una città in festa.

Non ho mai amato la Barcolana, come non ho mai amato tante cose che ultimamente sto rivalutando, ma questa Barcolana è speciale, ben diversa da quella di pochi anni fa, che mi riporta a ricordi dolorosi… è stata una Barcolana in famiglia, di ciambelle e birra, seduti sul molo a sgranocchiare allegramente mentre il sole scemava all’orizzonte lasciando una scia rossastra sulla superficie del mare, mentre il mio piccolo chiacchierava ininterrottamente, mentre facevo tanti progetti per il futuro…

Peccato aver ricevuto una telefonata da chi consideravo una persona gentile, peccato aver avuto la prova tangibile di essermi sbagliata, talora ci si rimane male, dovrei disinteressarmene, ma non ci riesco… io sono una che ci rimane male…

Peccato aver avuto un altro scontro con mio marito a causa delle consuete ingerenze esterne, peccato non essere mai lasciati in pace da chi non vuoi nella tua vita, da chi ti ha portato solo dolore…

Siamo rincasati litigando, discutendo come non mai perchè io sono una polemica, una che non lascia perdere, una che per far trionfare una questione di principio rompe le scatole a tutti… perchè lui è troppo buono e si fa manipolare da tutti, scontentando anche me pur di non discutere!

Non mi restava che consolarmi con un dolcetto autunnale, buttato lì alla buona, un po’ per caso, senza nemmeno rispettare le dosi perchè ero troppo incavolata e mi dovevo sfogare rimestando qualcosa: ne è uscita una crostata che sembra banale, ma che banale non è e della quale provo a dare almeno un minimo di dosi.

Ingredienti:

per la pasta frolla all’olio leggere qui

preparare poi una crema pasticcera con:

2 tuorli

500 ml. di latte

50 g. di farina

150 g. di zucchero

1 pizzico di sale

1 pizzico di vaniglia

io poi ho aggiunto della cannella per stemperare il sapore dolce della zucca, che ho aggiunto frullata (dopo averla passata al forno una ventina di minuti per poterla lavorare meglio) e letteralmente ad occhio… non mettetene troppa altrimenti finisce con il prevalere sulla delicatezza della crema!

Ne è uscito un dolce carino, delicato e per niente stucchevole, perfetto per qualsiasi momento della giornata e per addolcire l’umore dopo una sfuriata!

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Il mondo che vorrei

2013-10-06 14.06.11

 

Il mondo che vorrei è pieno di bambini e di mamme rilassate che giocano con loro, che li portano al parco senza dover pensare a correre al lavoro con la tensione di non sapere a chi lasciarli, dove ci sono tanti prati verdi pieni di giochi, di altalene, di scivoli e ci si può trascorrere un pomeriggio di gioia, dove ci si può spostare in bicicletta con il carrellino legato dietro per tenerci i bimbi al caldo anche d’inverno, riparati dalla pioggia.

Il mondo che vorrei ha delle case con il giardino e ogni giardino ha cani e gatti e l’orticello e i fiori…. sono giardini curatissimi perchè chi vi abita non si deve ammazzare di lavoro dal mattino alla sera per portare a casa uno stipendio da fame, perchè chi vi abita ha anche il tempo di godersi i fiori, perchè chi ci vive coltiva l’orto non per necessità ma per il piacere di mangiare delle verdure senza pesticidi e che non sanno solo di plastica. 

Il mondo che vorrei è a misura di bambino e di famiglia, puoi uscire con due bimbi in passeggino senza cozzare contro le macchine in sosta ovunque, senza avvelenare te e i tuoi figli con lo smog del traffico, puoi salire sugli autobus senza essere sbattuta fuori perchè i passeggini non ci possono salire, ci puoi portare anche il cagnolone, così come nei negozi, negozi dove trovi qualunque cosa, dove puoi scegliere, dove ci sono grandi porte automatiche che ti permettono l’ingresso nonostante gli ingombri.

Il mondo che vorrei è pieno di nonni non abbandonati a se stessi, ma che trascorrono le giornate in famiglia, che sono ancora utili alla società, che non sono solo dei corpi da parcheggiare nelle varie case di riposo dai nomi improbabili, falsi e tendenziosi che illudono dando l’idea di un’isola felice, ma che costituiscono l’anticamera del cimitero.

Il mondo che vorrei è pieno di gente sorridente, che va al lavoro con gioia e non con il muso lungo, che ti accoglie con cordialità e senza stress, che ha sempre una parola gentile da offrirti, un aiuto spontaneo da donarti… un mondo in cui non c’è miseria lungo le strade, ma ordine e pulizia, un mondo in cui i bimbi sanno ancora giocare con pochi giocattoli in legno e non con i videogiochi, che escono da casa anche con il maltempo per fare una corsa al parco…

Il mondo che vorrei l’ho trovato, non in Italia, ed è tanto semplice da avere, non è una formula segreta che lo può realizzare, è il mondo generato da un radicale cambio di mentalità ed è un mondo che funziona, funziona alla grande… peccato che l’egoismo di pochi e la loro sete di potere, uniti alla loro incapacità, portino all’impossibilità di avere anche solo una  brutta copia del mondo che vorrei… peccato che nessuno lotti per averlo, che nessuno rifletta  e si chiuda sul proprio piccolo io fatto di finte felicità, di I-phone, di tablets, di finti simboli di inutile ricchezza, perchè ricchezza non è…

La ricchezza è nel mondo che vorrei….

E’ tempo di Halloween, ricorrenza osannata dalla multiculturalità, detestata dalle persone più mature, legate comunque ad Ognissanti… fatto sta che i bimbi ci si divertono, per loro è solo un’occasione per “fare dolcetto o scherzetto”, fortunatamente sempre più incoraggiata da adulti saggi che stanno al gioco e offrono loro una merendina, una caramella, anche se è una “americanata”, ma nonostante tutto gradita… perchè ci sono ancora bambini che sanno divertirsi ed entusiasmarsi con poco…fortunatamente!

E’ tempo di zucche… e per prima cosa ho affrontato la preparazione di questi gnocchetti:

Ingredienti:

350 g. di zucca (da cuocere in forno a 180° C. per circa 20-25′)

350 g. patate

180 g. di farina

1 uovo

un pizzico di cannella

sale qb

pepe q.b.

eventualmente un pizzico di noce moscata 

Per il condimento:

burro fuso, salvia e ricotta di pecora affumicata da grattugiare in scaglie

Procedimento:

Ho impastato tutto con il mixer, ma almeno io ho preferito lasciare l’impasto un po’ più “zuccoso” e meno “farinoso” e infatti, anzichè fare il classico cilindretto da tagliare ho versato lìimpasto a cucchiaiate nell’acqua bollente e salata: avevo voglia di un tocco un po’più dolce, che facesse da contrasto con la ricotta affumicata che ho usato nel condimento.

Comunque sia vengono a galla prestissimo, perfettamente rappresi! 

Li ho serviti sciogliendo del burro in un tegame con delle foglioline di salvia e grattugiando, successivamente, sugli gnocchi, della ricotta di pecora affumicata.

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