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Un po’ del mio mondo

Un po' del mio mondo

La bellezza delle piccole cose

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Prima di riaprire la cucina a nuove possibilità ritorno con le mie foto perché rappresentano i momenti di libertà che ho vissuto: vi ho lasciati in riva al mare e ritorno prendendovi per mano per accompagnarvi in mezzo al bosco a passeggiare nella neve.

Questi sono gli scatti del mio capodanno da eremita, trascorso in compagnia della mia famiglia e di tre amici tranquilli come noi, lontani anni luce da botti e festeggiamenti, nel silenzio ovattato della neve che scendeva lentamente ammantando tutto di un candore che al buio della notte scintillava.

E’ stato meraviglioso svegliarsi il mattino e poter passeggiare con passo felpato, lasciando le orme sul bianco immacolato, ammirando i boschi finalmente soffici come la panna, mentre le nostre amiche a quattro zampe si rincorrevano giocando come bambine.

Questa è la bellezza delle piccole cose, della semplicità di un festeggiamento fatto solo di anime belle, con pochi soldi ed un piatto di pasta che ci ha regalato un cenone da magia pura: noi, l’affetto che ci ha uniti e la natura incontaminata 🙂

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Fusine in Valromana (UD)

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Per Polly, da quando è stata adottata, ogni esperienza è un momento di gioia!

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La principessa Bubu disdegna le zampette bagnate….

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I ghiacciolini sul camper rendono l’idea?

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Un po' del mio mondo

Il mare d’inverno

Come spesso accade sono in partenza, una piccola vacanza improvvisata verso i boschi alpini, tanto per congelarmi i sentimenti e respirare un po’ di natura e di aria pulita: mi aspetta qualche passeggiata nei boschi del tarvisiano e qualche escursione intorno ai laghi ghiacciati.

Adoro stare in mezzo alla natura, anche al gelo, pur di poter respirare a pieni polmoni l’aria tersa e priva di smog, di poter trascorrere le notti sotto il cielo più stellato che c’è, ad anni luce dall’inquinamento luminoso della città… potrò brindare all’anno nuovo nell’intimità di un camper, con l’amore della mia famiglia e l’affetto dei pochi amici che, nonostante alcuni periodi tempestosi, alla fine si sono sempre dimostrati tali.

Sono una solitaria e una romantica, ne sono consapevole, sfuggo ai rapporti sociali e non mi presento alle cene tra colleghi, partecipo raramente alle feste e tendo ad isolarmi, ma io sto bene così… lontana dall’ipocrisia e dalla superficialità, sono diretta fino all’inverosimile, mai diplomatica e spesso scomoda, ma mi sento me stessa solo al contatto con la natura e la madre terra.

Il ventisei dicembre, dopo il consueto Natale palloso ed odiatissimo, mi sono riappropriata di mio marito per una passeggiata con le cagnette sul lungomare: vi offro questi scatti del mio bellissimo mare d’inverno e brindo con voi affinchè  l’anno che ci aspetta possa essere ricco di salute, di serenità e di lavoro per tutti coloro i quali se la stanno passando davvero male.

Ci riabbracciamo a gennaio!

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Arte, storia ed architettura/ Pizze e pane/ Un po' del mio mondo/ Vini e bevande

Un altro sabato da foodblogger alla scoperta delle eccellenze friulane

Già mi sento professionale....

Già mi sento professionale….

Ancora non ci credo di avercela fatta, di esser riuscita ad andarci nonostante la mia “vita spericolata” che puntualmente riesce ad ingarbugliarmi le giornate: a dire il vero un po’ ci avevo rinunciato, ma la caparbietà di Cristina ha fatto sì che questa volta ci fossi anch’io (mi ha presa alla sprovvista, siamo onesti 🙂 )!

Sabato 10 ottobre, otto del mattino e si parte alla volta di Trivignano, piccolo borgo della campagna friulana, in compagnia di Cristina, organizzatrice della spedizione, di Barbara e di Gabriella… e poi ci sono anch’io, ancora travolta dai dubbi e dal (piccolo) senso di colpa per aver lasciato a casa da solo un figlio quasi-ammalato con la gastroenterite: quaranta minuti dopo siamo a destinazione, pronte e gasate per la visita al Molino Moras, da me già conosciuto in precedenza grazie al punto vendita di Trieste Unsaccomoras, ma che qui devo dire che ha dato il meglio di sé grazie ad una egregia introduzione in merito alle varietà di grano e alle relative proprietà organolettiche, cui è seguita la visita all’antico molino per poter toccare con mano quella che sino a quel momento era solo mera teoria. Oltretutto l’intervento del “lievitista” (eh sì… per tutte quelle che, come la sottoscritta, impastavano un po’ a casaccio, è stato uno shock sapere che esiste tale figura professionale) Giovanni Gandino mi ha resa edotta su aspetti chimici di tutta la faccenda che mi hanno letteralmente fatta cadere dal pero!

Ho avuto modo di apprendere molte nozioni in merito alla farina, che naturalmente io non distinguevo più di tanto non andando molto al di là della solita divisione tra grano tenero, grano duro e Manitoba, il tutto arricchito dalla mia ammirazione per una professionalità che ho apprezzato molto, grazie all’attenzione dimostrata dall’azienda per le caratteristiche del prodotto iniziale, che deve entrare in produzione in condizioni di umidità e di percentuale di sali minerali assolutamente ottimali e vista la poca serietà che negli ultimi anni aleggia nella produzione globale non è certo di poco conto: qui ci sono innanzitutto persone e solo successivamente piccoli imprenditori, pertanto il prodotto finale risulta essere assolutamente d’eccellenza e di altissima qualità! Posso dire anche la mia? Un aspetto che solitamente sfugge, ma io ho fatto una prova: il peso! Ho pesato un chilo di farina Moras e il risultato lordo era di 1200 g., esattamente la farina al netto più la tara della confezione, oltre al fatto che la farina rende al 100% nell’impasto. La farina della grande distribuzione, pesata al lordo, risultava pari a 980 g., tolta la tara restano 960-970 g. al massimo di prodotto, che nell’impasto non rende altrettanto, tant’è che per ottenere il mio pane quotidiano con una ricetta che prevede 500 g. di farina ne devo usare almeno 550 per non ottenere una pappa. E allora io premio la qualità ma anche l’onestà! E questa è gente che lavora sodo con onestà e trasparenza.

 

Inizia il tour...

Inizia il tour…

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Inizia l’apprendimento…

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Ed ecco il risultato finale!

Ed ecco il risultato finale!

 

Il processo produttivo è altamente meccanizzato

Il processo produttivo è altamente meccanizzato

 

Un giretto nei magazzini...

Un giretto nei magazzini…

 

Si passa all'aspetto pratico...

Si passa all’aspetto pratico…

 

e alle prime ghiottonerie!

e alle prime ghiottonerie!

 

Questo è anche un anno particolarmente importante per il Molino

Questo è anche un anno particolarmente importante per il Molino

 

Dopo la visita dello stabilimento di Trivignano, intervallato da una sacra e gustosa merenda accompagnata dalle tisane “Coccola Tè” dell’azienda Ferri dal 1905 (e voi non immaginate il profumo di vaniglia…),  c’è stato il trasferimento a Percoto, dove è situata l’azienda Dentesano, produttrice di ottimi insaccati realizzati a livello artigianale e con attenta e precisa cura nella scelta della materia prima e delle relative procedure di lavorazione, come ci è stato dato modo di testare nel corso dell’aperitivo offerto al nutrito gruppo di bloggers affamate e del successivo pranzo, tenutisi ambedue presso un casolare che era la fine del mondo! Il tutto è stato innaffiato dai vini della azienda Masùt da Rive: uno spettacolo! E non sono una persona che si accontenta di poco, da degna nipote di viticoltore, e giuro che un Sauvignon così non l’avevo mai bevuto prima….

La presentazione dell'azienda

La presentazione dell’azienda

 

E del menu che ci attende (la fame inizia a farsi sentire)

E del menu che ci attende (la fame inizia a farsi sentire)

 

Il "viaggio" nel mondo degli insaccati inizia dalla produzione dei wuerstel

Il “viaggio” nel mondo degli insaccati inizia dalla produzione dei würstel

 

Qui è una cosa "da sbavo"... mi sarei seduta sotto quei prosciutti e avrebbero dovuto portarmi via con la forza bruta... slurp!

Qui è una cosa “da sbavo”… mi sarei seduta sotto quei prosciutti e avrebbero dovuto portarmi via con la forza bruta… slurp!

 

I magazzini non sono da meno...

I magazzini non sono da meno…

 

Lo splendido scenario che ci ha ospitate per il momento più conviviale

Lo splendido scenario che ci ha ospitate per il momento più conviviale

 

Inizia il momento godurioso: cotto caldo in crosta con il kren

Inizia il momento godurioso: cotto caldo in crosta con il kren

 

Avvicinandoci timorosi all'abbeveramento

Avvicinandoci timorosi all’abbeveramento

 

...per gustare un Sauvignon fruttato che era la fine del mondo!

…per gustare un Sauvignon fruttato che era la fine del mondo!

 

Ecco i produttori di cotanta bontà...

Ecco i produttori di cotanta bontà…

 

Passiamo al salame "punta di coltello"?

Passiamo al salame Nonno Angelo in punta di coltello?

 

Meglio se accompagnato da un po' di focaccia...

Meglio se accompagnato da un po’ di focaccia…

 

C'è chi ci prova e mi conquista il cuore per la sua dolcezza (le mie pupe, al ritorno a casa, mi faranno la radiografia completa)

C’è chi ci prova e mi conquista il cuore per la sua dolcezza (le mie pupe, al ritorno a casa, mi faranno la radiografia completa)

 

Questi li memorizzo!

Questi li memorizzo!

 

Il pranzo è stato un momento di convivialità memorabile grazie alla simpatie delle bloggers e dalla semplicità dei titolari delle aziende: gente semplice, lavoratrice, abituata al lavoro in famiglia e al rapporto con la campagna con tutte le sue possibili variabili e difficoltà, persone molto alla mano e di un’umanità raramente rinvenibile in coloro i quali si trovano ai vertici aziendali.

Abbiamo avuto modo di assaggiare l’anatra all’arancia, splendido affettato accompagnato dai panini, anch’essi all’arancia, realizzati dal nostro mago del lievito con i prodotti del molino, il prosciutto di coniglio al tartufo (carne splendida!) con crackers di amaranto, il salame Nonno Angelo in punta di coltello accompagnato da una focaccia genovese, il prosciutto cotto in crosta con del buonissimo kren (rafano) grattugiato, tipico delle nostre zone e delicatamente adagiato su un crostino di filone e, tra i bocconcini caldi, lo stinco alla birra, accompagnato da deliziose patate (e meravigliosi grissini)… delicatissimo! Naturalmente per ogni piatto siamo stati coccolati con i relativi vini in maniera tale da esaltare i sapori grazie agli abbinamenti migliori: ho già scagliato una freccia in favore del Sauvignon, il bianco più buono mai bevuto, ma il bianco friulano non è stato da meno, per non tralasciare il Pinot nero, corposo al punto giusto, perfetto per gli insaccati ma non troppo “duro”.

Iniziamo il pranzo con l'anatra all'arancia e il profumatissimo pane agrumato abbinato

Iniziamo il pranzo con l’anatra all’arancia e il profumatissimo pane agrumato abbinato

 

Eccolo... panino all'arancia, una sciccheria!

Eccolo… il panino all’arancia, una sciccheria!

 

Coniglio e crackers all'amaranto

Prosciutto di coniglio al tartufo e crackers all’amaranto

 

No...dico...pure bellissimo da vedere!

No…dico…pure bellissimo da vedere!

 

Per accompagnare lo stinco alla birra

Per accompagnare lo stinco alla birra

 

E per sgranchirsi un po' le gambe si fa un giro ad ammirare la cucina

E per sgranchirsi un po’ le gambe si fa un giro ad ammirare la cucina

 

Bella eh?

Bella eh?

 

E volgendo gli occhi al cielo... uno splendore!

E volgendo gli occhi al cielo… uno splendore!

 

Prima di arrivare al momento del dessert, arricchito dai tipici dolci delle nostre zone a base di mele e frutta secca offerte dal Panificio Pasticceria Tondon,  c’è stato un altro intervento regalatoci dal Maestro di Arte Bianca Giuseppe Gandino che, oltretutto, è di una simpatia travolgente e ci ha fatte sbellicare dalle risate, oltre ad averci insegnato qualcosa sulla pasta madre, argomento per me abbastanza oscuro da sempre visto che da anni riesco a far morire qualsiasi lievito madre prima ancora di farlo diventare adulto… sia questa la volta buona che ce la farò?

Le foto scattate sono state più di cento e la scelta per la pubblicazione è stata molto dura: ve ne offro un po’… spero rendano bene l’idea della gioia provata nel corso della giornata!

Potevo non abbracciarmelo un po'? PS: mio marito ha visto la foto ululando "e questo chi è?"

Potevo non abbracciarmelo un po’? PS: mio marito ha visto la foto ululando “e questo chi è?”

 

Posso solo dire un grazie di cuore a Molino Moras, Salumificio Dentesano, QBquantobasta (goloso mensile che ha collaborato per l’organizzazione dell’evento), Masut da RiveFerri dal 1905, Panificio Pasticceria Tondon e al Maestro Gandino per la bellissima giornata e per i preziosi insegnamenti!

 

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Un sabato al Caffè San Marco

Gli interni del Caffè San Marco

Gli interni del Caffè San Marco

Sabato 3 ottobre, un sabato qualunque, come al solito costellato dai consueti impegni: spesa, pulizie di casa, cani a passeggio… poi casualmente do un’occhiata all’app di Facebook sul telefonino e, grazie ad un post di Cristina, vengo a sapere che Jessica è in visita nella nostra città: la mia prima reazione è una sonora protesta perchè anch’io voglio conoscere la “napoletana che viene da Seattle” e, detto fatto, complice mio figlio che si è eclissato a casa di un amico, il marito al lavoro, i miei genitori che non hanno combinato altri danni, i cani che sono democratici rinunciando al giretto lungo e Jessica che è molto disponibile… ci incontriamo davanti allo storico Caffè San Marco, all’interno del quale è in procinto di svolgersi una visita guidata (premesso, scovata da Jessica… perchè gli “indigeni” come la sottoscritta queste cose col cavolo che le sanno 🙂 !).

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Il caffè e i libri…

E insomma…. ne è uscito un pomeriggio bello, divertente, rilassante, pieno i chiacchiere nemmeno ci conoscessimo da un decennio, perchè lei è così, semplice, solare, verace ed esplosiva! Una forza della natura, accompagnata da Matteo, simpatico quanto lei e che mi hanno fatta sbellicare dalle risate… un incontro che a pelle è andato alla grande e io ad istinto non ho mai sbagliato!

Ho avuto modo così di sapere che lo storico Caffè San Marco nacque nel 1914 quale sala da biliardo e che venne parzialmente convertito in caffè per intrattenere le mogli dei relativi frequentatori, pur essendone proibita la tazzina alle donne (che però bevevano la cioccolata e forse tanto male non andava….), per divenire poi negli anni com’è ora… o quasi visto che due anni fa è stata nuovamente convertita un’ala del caffè al fine di poter ospitare alcune presentazioni letterarie, con conseguente vendita di volumi stampati. Del resto i suoi tavolini sono sempre stati occupati dagli intellettuali della città, quali Umberto Saba, James Joyce, Italo Svevo e Giani Stuparich, abitudine ancora portata avanti da molti studenti che su quei tavolini scribacchiano riempiendo quaderni di appunti o ripetendo intere lezioni di esame.

Libri, libri e ancora libri!

Libri, libri e ancora libri!

Alla descrizione del contesto ambientale e storico si è accompagnata anche una dettagliata spiegazione in merito al caffè, alle miscele usate e scelte personalmente dallo storico locale sino alla tostatura che viene effettuata in perfetta autonomia presso l’unica torrefazione di Trieste che ancora funziona a legna: in questo modo si ottiene un caffè al 90% arabica e 10% robusta intriso dell’aroma del legno e delle sue resine, un caffè “da conversazione” come è stato definito e come abbiamo avuto modo di assaggiare, una bevanda che non disturba il sonno nemmeno se gustata a pomeriggio inoltrato.

Il caffè all'origine

Il caffè all’origine

Il caffè verde

Il caffè verde

Chicchi crudi e tostati a confronto

Chicchi crudi e tostati a confronto

Il prodotto finale

Il prodotto finale

Di notevole interesse è la macchina che viene usata per riempire la tazzina, in quanto l’acqua scende a caduta verticale e non viene portata in orizzontale come in tutte le macchine espresso che vengono usate abitualmente: mi astengo dai dettagli tecnici perchè non sarei in grado di dare delle spiegazioni dettagliate e corrette, ma già l’aspetto estetico è notevole!

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Il nostro pomeriggio insieme non si è esaurito con il tour del caffè, ma si è prolungato in tutto relax ad un tavolino del San Marco dove abbiamo assaggiato una prelibatezza, tipica delle nostre zone, che Jessica non conosceva: un calice di Hugo, cocktail a base di sciroppo di fiori di sambuco, Prosecco, acqua minerale frizzante, lime e foglie di menta… che l’ha conquistata! Insomma, un altro punto a favore di Trieste… tant’è che penso per lei i nostri simboli d’ora in poi saranno piazza dell’Unità, affacciata sul mare, e lo Hugo 🙂

Lo Hugo

Lo Hugo

Torna ancora a trovarci Jess, con la tua travolgente simpatia… questa volta è stato un incontro improvvisato in mezzora (con tanto di foto scattate al cellulare perchè nella fretta ho dimenticato anche la  reflex), ma per la prossima volta lo Hugo ce lo organizziamo con cura!

Jess, a sinistra, ed io... l'incontro è stato talmente frettoloso che le foto sono state scattate tutte con il cellulare!

Jess, a sinistra, ed io… l’incontro più repentino della storia delle Bloggalline!

Un po' del mio mondo

Un altro “Share the love”… perchè l’amore non è mai abbastanza!

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Questa volta l’award in questione mi è stato donato da Debbie

Le regole per partecipare sono queste:
– Nominare da un minimo di 5 blog a un massimo di 10 blog;
– Scrivere una poesia oppure un pensiero d’amore così da portare tutti insieme l’amore nel mondo;
– Inserire il logo del premio.

Innanzitutto inizio dalla condivisione del logo, che è la cosa più semplice da fare… poi passiamo alla parte più complicata!

La volta scorsa, in occasione di un premio simile, ho voluto condividere le bellissime parole di “Se” di Rudyard Kipling, dedicandole a mio figlio, mentre oggi, in armonia con le tematiche ricorrenti nella giornata dell’8 marzo, ho il piacere di far conoscere una poesia non comune, molto semplice, il cui autore è Guru Nanak, il primo profeta del Sikkismo (1469-1539) e che sono tratte dal libro sacro Guru Grant Sahib; è un modo tutto mio di festeggiare la festa della donna, perché come sempre detesto le ricorrenze “preconfezionate” ed infatti nella data di ieri mi sono astenuta dal postare alcunché. Però va detto che ogni giorno incontro delle donne che sono delle leonesse, che realizzano cose impensabili scaturenti da una creatività ed una manualità geniali, donne con delle capacità immense e che, nonostante ciò (o forse a causa di ciò), sempre di più destabilizzano una categoria di uomini deboli destando in loro gli istinti peggiori e più violenti che si possano immaginare. A queste donne di incommensurabile valore voglio dedicare queste semplicissime righe in cui si racchiude tutta la loro essenza.

“Da una donna è nato l’uomo

Dentro una donna, l’uomo è concepito

Con una donna l’ uomo si  fidanza  e si sposa

Una donna diventa l’ amica di un uomo

Attraverso una donna, arrivano le generazioni future

Quando la donna di un uomo muore, lui ne cerca un’altra

Ad una donna, l’uomo si lega

Da una donna, sono nati i re

Da donna, nasce un’altra donna

Senza una donna, non ci sarebbe nessun uomo

Come può una donna essere il male?”

Dedicato a tutte le donne (e agli uomini intelligenti) che hanno il piacere di proseguire questa catena di buoni sentimenti!

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Un po' del mio mondo

Un award per condividere l’amore

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Dopo un periodo in cui sono stata inondata da premi di vario tipo sono di nuovo qui a condividere con voi un’ulteriore nomination, questa volta donatami dal blog Il sabato mattina: si tratta di un award diverso dai soliti perché il tema è la condivisione dell’amore, quindi trattasi di un argomento a me caro e che voglio affrontare con la cura che merita.

Premetto che per me l’amore è la forza che muove il mondo e che non costa nulla donare, che l’amore è la base della tolleranza verso il resto dell’umanità, verso gli animali, verso i diversi; l’amore è la base di ogni nucleo familiare, di quello etero come di quello omo, per me non fa differenza, perché dove c’è amore c’è famiglia, di qualsiasi tipo essa sia; l’amore è prerogativa di qualsiasi razza umana, non ha colore né religione né tratti somatici.

A mio figlio ho sempre insegnato l’amore, non quello impartito dalla chiesa cattolica perché non sono credente, ma quello dell’empatia, dell’anima, quello che non costa nulla donare all’amico dalla pelle scura, a quello ebreo, a quello gay… prese tre categorie bistrattate così a caso, tanto per esemplificare il concetto. Purtroppo troppo spesso mi riporta espressioni sentite a scuola che mi fanno vergognare di essere parte di questa umanità priva di apertura mentale, di idee ristrette, di profonda ignoranza e di sensibilità pari a zero; eppure ogni giorno, tramite il dialogo, ho cresciuto un ragazzino (anticlericale come la mamma) che difende i gay, che tra gli amici ha l’ambulante senegalese al punto di averlo invitato a casa nostra a vedere la partita Senegal-Ghana, che il sabato pomeriggio va al cinema con un compagno ortodosso e l’altro testimone di Geova… sono fiera di te mio dolce amore e per questo ti dedico la poesia più bella mai sentita nella letteratura internazionale, te la dedico perché ne hai bisogno, perché ti vedo spesso disperato e scoraggiato, perché il miglior atto d’amore che tu possa mettere in pratica verso te stesso e verso che ti vive accanto è questo.

Leggila fino in fondo e impara a volare!

SE – Rudyard Kipling

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

Nel 1910 questo grande uomo l’ha dedicata a suo figlio, come io oggi faccio con te… qualunque saranno le tue scelte future io sarò con te, dalla parte tua e della tua felicità, ma combatti sempre con umiltà, coraggio e, soprattutto, amore!

La tua mamma

Dopo questa parentesi un po’ personale, ma il cui intendimento di base è condivisibile con tutti voi, coerentemente al mio modo di essere non pongo in atto alcuna nomina: proseguite voi se ve la sentite e portate tanto amore ovunque voi andiate!

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Contest e giveaway/ Un po' del mio mondo

Una “ola” per Stefania!

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Non sono una persona che partecipa volentieri a contest, giveaway o altre iniziative, anche se ultimamente ho avuto qualche spinta per qualche partecipazione, che ho accolto ben volentieri anche nella speranza di non fossilizzare questo povero blog trascurato con l’idea che se ho una scadenza magari qualcosa si muove….

Araba ha aperto questa iniziativa e il motivo principale per il quale ho aderito è: LEI! Perché ho sempre avuto un’ammirazione sconfinata per questa donna coraggiosa che si è avventurata in un mondo difficile e ostile per un’occidentale dalla mentalità aperta e che riesce ogni giorno ad affrontare qualsiasi ostacolo con una dose di umorismo assolutamente contagioso… ancora mi sganascio dalle risate quando penso ad un post in cui descriveva in maniera molto realistica l’approccio con un povero macellaio sprovvisto di carne di coniglio 🙂

Questo post è tutto per te Stefania, perché proponi delle cose strepitose in maniera talmente pratica (“furba”, secondo la tua terminologia, peraltro molto appropriata) e realizzabile anche da chi, come molte di noi, arriva la sera stremato da una giornata di lavoro, perché sei intelligente, simpatica, dissacrante e hai la forza travolgente di un uragano!

Dopo decine di volte che hai allietato le mie letture per una volta volevo regalare in pensiero di cuore a te… buon “blogcompleanno” Araba!

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Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Il mondo perfetto

L'estasi di un'appassionata di cucina qui ha trovato l'apoteosi (e anche il cioccolato di Modica)

L’estasi di un’appassionata di cucina qui ha trovato l’apoteosi (e anche il cioccolato di Modica)

E’ quello in cui sei felice ogni mattina anche se il sole si nasconde e decidi che puoi sfruttare al meglio la giornata visitando il museo della tua città che ancora non hai visto, se anche piove e non puoi andare al mare va bene ugualmente, puoi stenderti sul divano e coccolarti con un libro, se il tempo cambia ogni pochi minuti puoi sistemare il balcone, riordinare l’orticello e rendere la casa più bella, se ti senti riposato puoi metterti in cucina e creare qualche meraviglia dal nulla, reinventandoti i pasti con il poco che c’è e organizzandoti la settimana di lavoro riempiendo il congelatore.

C’è chi si lamenta di questa estate bizzarra e molto norvegese, ma io me la sono goduta al meglio, ho finalmente reso la casa più abitabile e quando me la posso godere con un libro in mano mi sembra di rilassarmi in un albergo a cinque stelle, adoro alzarmi con calma la domenica, stiracchiarmi come un gatto e passeggiare a piedi nudi sul parquet riscaldato dal sole, sedermi sul balcone con una tazza di caffè in mano e guardare il bosco, gli alberi sovrastati da un cielo bellissimo pieno di nuvoloni variopinti che rotolando si rincorrono, le foglie cariche di pioggia che sembrano ancora più verdi e profumate.

C’è chi si agita se non può uscire, c’è chi in casa propria non riesce a starci, mentre per me le cose più importanti sono la casa e la borsa, enorme e strapiena, che mi accompagna ovunque, perché per me è sempre stato come portare un pezzetto di casa con me e tuffarmici dentro durante le interminabili ore lavorative e trovarvi dentro ogni bene di conforto, tenerla accanto a me sulla scrivania…beh, è davvero come essere un po’ nel salotto di casa mia!

Il mondo perfetto è avere un paio d’ore di tempo e riempire la casa dei profumi della cucina per poi sentire il cuore che scoppia di gioia nel vedere la famiglia che rientra sorridendo con le narici solleticate dall’aroma del pane nel forno, quando mio figlio mi corre incontro abbracciandomi e inondandomi di una fiume di parole confuse che rotolano incespicando una sull’altra per la fretta di farmi sapere proprio tutto in un minuto solo, quando mio marito aspetta pazientemente che termini il momento furioso del piccolo per raccontarmi la sua giornata, quando mi siedo rassegnata alla confusione e ascolto tutti, con le cagnoline che si arrampicano addosso a tutti esaltate dal profumo del cibo quasi pronto.

E’ bello anche quando si riesce a mettere insieme qualche giorno libero e scappare lontano, in un clima di complicità nonostante spesso si parta con quattro soldi in tasca, facendo letteralmente le capriole quando si parla del “viaggio dell’anno”, quello accuratamente scelto e preparato con la massima attenzione e costantemente a votazione unanime, quello che piano piano cerco di condividere con voi.

Mi rendo conto che sto pubblicando con moltissima lentezza, ma il non avere ancora un portatile tutto mio mi causa non poche difficoltà, comunque queste foto le avevo preparate pochi giorni fa cercando almeno di marchiarle con dei programmini estemporanei che non richiedano dei download, visto che sto usando un computer che non è il mio; godetevi anche questi scatti nel mentre io torno in cucina perché vorrei replicare una delle meraviglie che ho conosciuto nel corso di questo viaggio.

Taormina, un gioiello proteso a picco sul mare

Taormina, un gioiello proteso a picco sul mare

E' stata la tappa più bella in assoluto

E’ stata la tappa più bella in assoluto

Lo gnomo che è riuscito a trascinare un'intera famiglia fin quaggiù...

Lo gnomo che è riuscito a trascinare un’intera famiglia fin quaggiù…

E qui sono rimasta definitivamente folgorata....

E qui sono rimasta definitivamente folgorata….

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Arte, storia ed architettura/ Un po' del mio mondo

Ho pazienza solo per l’amore

“Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia diventata arrogante, semplicemente perché sono arrivata a un punto della mia vita in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce.
Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura. Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. 
Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare.
Ho deciso di non convivere più con la presunzione, l’ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato.
Non tollero l’erudizione selettiva e l’arroganza accademica. 
Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi. Non sopporto conflitti e confronti.
Credo in un mondo di opposti, per questo evito le persone rigide e inflessibili. 
Nell’amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento.
Non mi accompagno con chi non sappia elogiare o incoraggiare.
I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali.
Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza.”

Meryl Streep

 

Eppure, nonostante la pazienza sia latitante, ho trascorso l’ultima settimana con l’amica di sempre, quella perduta trent’anni fa e da poco ritrovata, quella che mi ha invaso la casa con i bagagli e il cuore con l’affetto che non ha mai perduto nelle sue peregrinazioni e nelle difficoltà che ha incontrato lungo il cammino: una settimana faticosa a gestire lei e il suo caro figliolo, ad accogliere anche il figlio maggiore appena ha trovato due giorni per raggiungerci, tutti strizzati in una casa che proprio grande non è: ho cucinato tanto, tantissimo, ho parlato molto, moltissimo… e ancora una volta ho capito che davvero non ho più tolleranza alcuna per chi manipola le persone, per chi sfrutta una donna per poi lasciarla da sola a crescere dei figli, senza un lavoro e con una casa che cade a pezzi, facendole la guerra e rovinandole l’esistenza.

Lei ora è ripartita mentre la sto aiutando a ritornare a casa, casa sua, la nostra città, chissà se ci riusciremo con l’unione di cuori che ci ha sempre contraddistinte, come quando avevamo quindici anni e ci divertivamo con nulla, quando contavamo gli spiccioli per un gelato al mare… ci spero davvero perché lei è dolcissima e già mi manca….

Appena lei è uscita ho incontrato un’altra cara ragazza, che conoscevo appena, in grosse difficoltà con il compagno e che si è trovata in mezzo alla strada, senza soldi né biglietto di ritorno a casa, sola in compagnia del suo cane e dei bagagli… potevo lasciarla nei guai? Ovviamente no, non me la sono proprio sentita, quindi (grazie alla collaborazione di un marito splendido) ce l’abbiamo fatta anche questa volta. E di nuovo posso ribadire di aver ricevuto più soddisfazione dall’amore che mi hanno regalato queste due persone rispetto ai rapporti fatui ed evanescenti con chi del mio tempo non merita nemmeno un minuto, con chi parla molto eppure non ti lascia nulla nel cuore, con chi ti elogia solo per mera convenienza: in pochi giorni ho ritrovato un’amica che credevo perduta e ne ho incontrata un’altra, ho imparato di più asciugando le sue lacrime che non ascoltando finti discorsi accademici e l’abbraccio che mi ha regalato ieri sera è valso più di mille parole.

Sono stanca, molto stanca…ma felice!

E ora finalmente riesco a condividere qualche scatto delle mie vacanze: mi sono fatta attendere, lo so, ma ne è valsa la pena investire il mio tempo regalando un pezzo del mio cuore perché la valanga di amore che ho ricevuto è stata incredibile, perché stringere lei in lacrime e faticare per non versarne altrettante è stata dura, ma so di aver fatto la scelta giusta e che la rifarei mille volte ancora!

Le foto che ho scattato sono moltissime, quindi inizio con quanto più mi ha colpito: i pescatori di Sciacca, perchè il legame che ho con il mare è indissolubile!

Le ceramiche erano un sogno

Le ceramiche erano un sogno

Specie se incorniciate dai colori del tramonto

Specie se incorniciate dai colori del tramonto

12)Sciacca,visita della cittadina,granita col pan caldo e acquisto pesse direttamente dai pescadori (39)

Quando siamo arrivati scendeva una sera meravigliosa…

L'indomani mattina  abbiamo atteso il rientro dei pescatori

L’indomani mattina abbiamo atteso il rientro dei pescatori

12)Sciacca,visita della cittadina,granita col pan caldo e acquisto pesse direttamente dai pescadori (59)

Abbiamo fatto scorta di pesce freschissimo

12)Sciacca,visita della cittadina,granita col pan caldo e acquisto pesse direttamente dai pescadori (54)

Abbiamo riempito il congelatore del camper

Per poi fare colazione con pane caldo e granita al limone..

Per poi fare colazione con pane caldo e granita al limone..

Il signor Aurelio, artigiano della granita, che ci ha fatti rincasare con una bella scorta di limoni

Il signor Aurelio, artigiano della granita, che ci ha fatti rincasare con una bella scorta di limoni

Un po' del mio mondo

Ancora un Versatile Blogger Award!

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So che potevo fare un unico post ricollegandomi a quello precedente, ma questo premio mi è stato assegnato da Alessia, una ragazza molto carina alla quale ho voluto dare il giusto risalto, cosa che si sarebbe persa nell’accorpare più post insieme.

Anche in questo caso le domande che mi vengono rivolte sono analoghe, quindi, come in precedenza, rispondo volentieri e giro il tutto a chi ha piacere di proseguire il gioco.

Altre 7 cose di me (questa volta cerco di estrinsecare anche gli aspetti positivi):

1) Amo l’arte, in ogni sua forma, con particolare riguardo nei confronti della pittura, del cinema, della letteratura e della musica;

2) Vivo sempre elegantissima, amo curare me stessa e ho un lavoro che mi porta ad essere sempre a contatto con il pubblico, quindi è anche un aspetto dovuto, tuttavia ho sempre un’anima contadina che mi vedrebbe tutto il giorno in leggins e galosce a coltivare l’orto… la campagna e un piccolo cottage sono sempre il mio sogno!

3) Adoro leggere e ho il Kindle sempre in borsa: sono ad una media di 8-10 libri al mese! E leggo nei ritagli di tempo più assurdi….

4) Amo i sapori semplici, i piatti contadini, saporiti e realizzati con pochi ingredienti semplici.

5) Prima di sposarmi non sapevo cucinare nemmeno un uovo al tegamino.

6) Vivo in simbiosi con gli animali e non riesco ad uccidere nemmeno una formica… al massimo l’invito ad uscire accompagnandola sino al davanzale della finestra!

7) Vesto molto di nero a causa della ciccia onnipresente, ma amo i colori, mi piace accostarli e giocarci anche con gli accoppiamenti più azzardati.

E nuovamente vi lascio all’opera…così non avete più scuse!

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