Browsing Category

Baviera

Arte, storia ed architettura/ Baviera/ Germania/ Viaggi

Ultimo giorno sotto una pioggia torrenziale!

Stamani ripartiamo dall’area di sosta che ci ha accolti per la notte mentre il tempo sta cambiando: si sta sollevando un vento violentissimo mentre il cielo non promette nulla di buono, tant’è che raggiungiamo la prima tappa di oggi sotto il diluvio.

La chiesa che ci si para davanti è quella di Marienberg, la Wallfahrtkirche Maria Himmelfahrt, chiamata anche la “Perla della valle del Salzach”, considerata una delle più belle chiese rococò della Baviera… e a ragione! Ma veniamo a qualche traccia storica perché vi assicuro che ne vale davvero la pena: la struttura a due campanili domina tutta la piana circostante dalla sommità di una collina sovrastante il corso della Salzach e quando i monaci Cistercensi trasferirono il proprio monastero a Raitenhaslach, sul Marienberg sorgeva unicamente una cappella. Nel corso del secoli il santuario, luogo di pellegrinaggio, venne rinnovato ed ingrandito sino a quando, nel settembre del 1760, la chiesa venne totalmente ricostruita, su commissione dell’abate Emanuel II Mayr, artefice anche del monastero di Raitenhaslach, al costruttore bavarese Franz Alois Mayr e al pittore Martin Heigl, allievo del rinomato Johann Baptist Zimmermann. L’edificio venne consacrato nel 1764 ma, in seguito alla secolarizzazione, esso venne chiuso e parte degli arredi venne trasferita nel vicino monastero. La chiesa era già destinata alla distruzione, tuttavia fortunatamente i residenti si opposero strenuamente a tale decisione appellandosi al futuro re di Baviera Ludvig I, che fortunatamente acconsentì alla richiesta.

Per accedervi si salgono cinquanta gradini, suddivisi in cinque rampe da dieci, quale simbolo delle Ave Maria del Rosario, lungo le quali sono presenti svariate lapidi in memoria dei caduti dei due conflitti mondiali, ma è appena si varca la soglia che si compie la magia: non vi tedio con ulteriori descrizioni in merito alle opere ivi contenute, vi basti qualche traccia storica per meglio comprendere le vicissitudini del luogo… ammiratela e basta, è stupenda!

Anche la serratura è un capolavoro di maestria

Lasciata la chiesa, mentre la pioggia intensifica ulteriormente la sua portata, raggiungiamo il monastero di Raitenhaslach, sopra già citato e che resistette alla secolarizzazione fornendo anche luogo di sepoltura ai membri della dinastia Wittelsbach, nonostante le alterne vicende che portarono, dopo la consacrazione del 1186, alla distruzione della basilica romana a tre navate allora presente, sino ad arrivare al capolavoro barocco odierno, nuovamente ad opera del predetto Mayr e che ad oggi rappresenta un luogo di formazione e cultura ove si distinguono il Neuen Kloster, l’Alter Kloster e la Wasser Turm, ma anche questa volta il pezzo forte è lei, la chiesa, meraviglioso gioiello barocco. A voi le immagini, da rimanere a bocca aperta ancora una volta!

Anche le acquasantiere seguono il medesimo stile architettonico
Ma quanto è carino l’Insektenhotel posto nel giardino?

Le specie ospitate

Sempre sotto un cielo gelido invernale raggiungiamo Tittmoning, piccolo centro molto carino ma, essendo un sabato pomeriggio di tempo impietoso, letteralmente deserto; raggiungiamo il castello grazie ad una salita abbastanza abbordabile, ma che non presenta alcun tratto di interesse storico o architettonico.

Il ponte che conduce al castello
Un particolare dell’ingresso

Rientrando sulla strada verso il parcheggio che ci ospita notiamo una curiosa fontana sovrastata da una cicogna e scopriamo che si tratta della Storchenbrunnen, realizzata intorno al 1625, raffigurante una cicogna con una serpe chiusa nel becco e rappresentante la vittoria del bene sul male; si narra, inoltre, che se si desidera un figlio sia necessario passarvi davanti e poi voltarsi…

La Storchenbrunnen

E con questo post vi lascio sino alla settimana prossima… devo proprio lasciarvi una buonissima ricetta dolce, facile e di effetto!

Baviera/ Germania/ Viaggi

Burghausen: una bellissima cittadella all’interno di una fortificazione

La fontana e la torre dell’orologio

Stamani ci dirigiamo con calma verso Burghausen mentre il tempo volge al meglio e la pioggia di ieri viene sostituita da un sole cocente ed un cielo meraviglioso! Raggiungiamo il castello e lasciamo tutto il giorno il camper parcheggiato al di fuori delle mura vista la posizione comodissima anche per raggiungere il centro cittadino.

Ingresso nella cittadella fortificata
Anche qui alcune casette sono riccamente decorate
Passeggiando lungo le stradine interne ricche di alberi fioriti

Attraverso le antiche mura si entra in quella che è una vera e propria cittadella, ancora abitata, verdissima, fiorita e stupenda! Si tratta infatti del più lungo complesso fortificato in Europa, utilizzato sino al tardo Medioevo dal Duca della Bassa Baviera quale seconda residenza, nonché sede educativa dei bambini e anche del tesoro, qui custodito. Il fortilizio subì vari rimaneggiamenti ed ampliamenti nel corso dei secoli sino all’aspetto odierno, concluso sotto l’egida del Duca Giorgio il Ricco, nel periodo compreso tra il 1479 e il 1503, venendo utilizzato per vari scopi, tra i quali ricordiamo quello di fortezza, di prigione, di abitazione per ranghi elevati di lavoratori nonché di residenza.

La Torre delle Streghe: qui avvenne l’ultimo processo per stregoneria nel 1751, mentre l’ultima esecuzione per spada risale al 1831

La passeggiata all’esterno è lunga e gradevole, il panorama sovrasta il corso della Salzach e la sottostante cittadina, che raggiungeremo più tardi, si attraversano svariati cortili attraverso porte turrite, per raggiungere il cuore del castello, mantenuto in ottime condizioni e bellissimo, parzialmente visibile mentre la restante parte ospita il museo, che purtroppo abbiamo dovuto disattendere in quanto ci avrebbe portato via circa un’ora e mezza e non avremmo potuto portare con noi le nostre famigliari “pelose”.

Da un cortile all’altro
Il ponte levatoio che conduce all’anima del castello
Un particolare dell’ingresso
Nei cortili interni
La sala del tesoro

Dal castello siamo scesi direttamente in centro, molto piccolo ma delizioso, consistente nella parte principale, ricca di palazzi meravigliosamente decorati e localini, tra i quali la birreria Augustiner, dove abbiamo goduto di un pranzo di ottimo livello innaffiato dalla consueta birra favolosa che solo l’Augustiner sa offrire.

Il palazzo più bello in assoluto
Particolari nelle decorazioni dei palazzi
La sede municipale

Costeggiando la lunga fila di palazzi coloratissimi si attraversa una porta, anch’essa decorata, che conduce al Grüben, zona ricca di botteghe antiquarie in cui trovare letteralmente di tutto, nonostante molte siano oramai chiuse.

L’ingresso del Grüben
Tra botteghe antiquarie

La città presenta anche una forte cultura per il jazz in quanto sede di alcune manifestazioni ad esso dedicate, oltre alle targhe sparse in tutto il Grüben e dedicate ai maggiori jazzisti della storia musicale.

E targhe commemorative… potevo non immortalare quella di Dizzy Gillespie?

Siamo poi risaliti al castello (un po’ impegnativo ma ci si sbriga in pochi minuti) per risalire a bordo del nostro Chewbecca e raggiungere la prossima tappa, l’ultima, che sarà oggetto del post di domani sera!

Arte, storia ed architettura/ Baviera/ Germania/ Viaggi

Verso la Baviera: prima tappa a Laufen

Vecchie botteghe

Ci siamo lasciati pochi giorni fa in Veneto ma vi avevo promesso una nuova ripartenza: stamattina siamo di nuovo seduti in camper alla volta della Baviera. Il tempo che troviamo sui Tauri è pessimo, del resto sulla zona montuosa è la normalità, ma il cielo nero e l’acqua a catinelle ci accompagnano fino a Laufen.

In realtà questa zona ve l’avevo già introdotta a dicembre, quando arrivammo sotto una bufera di neve, tuttavia oggi siamo riusciti a fare una passeggiata un po’ più approfondita nonostante il maltempo, scoprendo un piccolo centro ricco di case bellissime, purtroppo molto trascurato e lasciato andare a molteplici chiusure commerciali e all’incuria.

Palazzi riccamente decorati, questa è la Haus Pauli
L’apice della volta del
ponte sulla Salzach

Il vecchio municipio

La cittadina fa parte del Berchtesgadener Land, in Baviera, ma non sono riuscita a trovare maggiori notizie in merito, né sulle guide turistiche né online, quindi mi limito a lasciarvi qualche scatto, soprattutto per le bellissime insegne che campeggiano lungo le viuzze e per il ponte, stupendo, quello che già mi colpì a dicembre e che collega la Baviera alla vicina Austria (non siamo lontani da Salisburgo).

La chiesa della cittadina, maestosa, stupenda…
La struttura ariosa degli interni, in netto contrasto con l’esterno, possente e massiccio
Le volte che percorrono il perimetro esterno dell’edificio
Il ponte sulla Salzach
Di là c’è l’Austria
Ma quanto bello è?

Rientriamo al camper, lasciato in un parcheggio dedicato, gratuito e senza servizi, per sostarvi la notte, bagnati fradici e bisognosi di un ambiente riscaldato, una birra ed una fetta di torta, dopo tanti chilometri e tanta pioggia. Per domani speriamo in un tempo un po’ migliore, nel mentre ci riposiamo e ci organizziamo per una nuova tappa!

Baviera/ Bevande/ Germania/ Natale/ Viaggi

Berchtesgaden, con qualche delusione 😥

Ripartiamo per la terza tappa di questa brevissima vacanza, sotto un cielo incerto ma sempre circondati da tanta, tantissima neve e temperature glaciali, pur con il nostro consueto entusiasmo di viaggiatori curiosi.

Arriviamo, dopo mezz’ora di guida e una tappa al supermercato, a Berchtsgaden, centro abbastanza grande che dà il nome a tutto il Berchtsgadenland quindi non proprio cippe ma… risulta impossibile fermarsi con il camper! Nessuna area di sosta, nessun campeggio (li detestiamo ma se proprio non si offrono alternative ce lo facciamo andar bene), nessun parcheggio privo del consueto avviso di divieto camper. Chiaramente siamo anche disponibili a spostarci per il pernottamento, ma quello che più ci pesa è dover percorrere delle strade innevate dopo il tramonto in quanto potrebbe risultare poco sicuro, ma tant’è… tentiamo un parcheggio in un vicolo a fondo cieco almeno per il tempo di una visita, ovviamente nel giro di pochissimi minuti riceviamo una visita della Polizei anche se, grazie al cielo, non ci creano problemi, dopo di che ci spostiamo con pochi minuti di passeggiata verso il centro della città e verso un delizioso mercatino, abbastanza esteso ma sempre a misura d’uomo, anch’esso con una ricca offerta di artigianato locale e senza le cianfrusaglie che “allietano” molte bancarelle nazionali (almeno nella mia città sono la norma, tra cinesate ed imbonitori che strillano al vento).
Ci godiamo il Glühwein di rito, il che ci farebbe sembrare degli ubriaconi patentati, ma vi assicuro con con le temperature di questi giorni scendono come acqua fresca, il che ci ritempra almeno per un’altra mezzoretta, il tempo di acquistare qualche pensierino per le persone che ci stanno nel cuore, per poi rientrare molto velocemente visto che oggi abbiamo portato con noi anche le cagnoline e sinceramente fa davvero troppo freddo per le loro zampette.

Vi lascio qualche scatto di un centro delizioso, ricco di case decorate e di un dedalo di vie carinissime… peccato per la scarsa accoglienza nei confronti dei camperisti che, pur disponibili a pagare sempre per una buona area di sosta e per i relativi servizi, lasciano volentieri buona parte dello stipendio in una città che viene loro incontro (piccolo momento polemico)!

Una delle mie pupette che annusa l’albero… 😀

Ovviamente siamo rientrati, per la notte, all’area sosta di Bad Reichenall!

Domani rientreremo a casa con la speranza, finalmente, di ritornare un po’ ai fornelli e alla mia amata pasticceria… ci vediamo alla prossima!

Baviera/ Bevande/ Germania/ Natale/ Viaggi

Bad Reichenall, alla scoperta di un piccolo mercatino tra le terme

La partenza verso Bad Reichenall

Oggi è il terzo giorno di viaggio, allietato da una giornata soleggiata e gelida, infatti ci svegliamo con un bel -9 gradi e un brivido di terrore dinanzi al parcheggio ghiacciato. Alla fine ne usciamo indenni anche questa volta, senza derapate né danni, tant’è che ripartiamo alla volta della prossima cittadina da visitare.

La Salzach

Dopo pochi chilometri siamo a Bad Reinchenall, noto centro ricco di palazzi termali di bellissima fattura, di un’eleganza antica che va quasi in dissonanza rispetto al clima festoso che si respira in centro dove, grazie ad un piccolissimo mercatino, si beve Glühwein e si ride in armonia. Non si tratta di una manifestazione turistica tant’è che è frequentato per lo più dai residenti, ma per questo più vero… e il vin brûlé è assolutamente delizioso e lontano anni luce da quelle brodaglie chimiche che propinano altrove (da provare quello all’amaretto, una versione atipica ma strepitosa).

La mattina girelliamo un po’ con le cagnoline visto che nella mezz’ora di strada che separa l’area camper dal centro vi sono ben due parchi consecutivi, deliziosamente innevati, per poi raggiungere il centro e permettere loro una bella sgambata nelle ore meno fredde, per poi rientrare al camper e riscaldarci sino a metà pomeriggio.

Abbiamo preferito ritornare ai mercatini, nella piazza del Municipio, da soli in quanto al tramontare del sole la temperatura è colata a picco ed onestamente era dura anche per noi nonostante l’abbigliamento adatto: nulla di speciale da visitare a parte qualche chiesetta ma semplicemente un giretto invernale in pieno spirito pre natalizio culminato con una deliziosa cena in birreria, a prezzi onestissimi e qualità eccellente.

L’ingresso della birreria
Il calore e l’accoglienza degli interni
Birra di loro produzione, una chicca da scoprire
Ogni tanto ritorno a parlare di cibo (ma vi prometto un rientro in cucina a breve)

Sono consapevole del fatto che io vi abbia abituati a dei viaggi ricchi di architettura, di bellezze artistiche e di curiosità storiche, ma questa volta voglio solo portarvi per mano tra colori, profumi, decorazioni artigianali e dolcetti deliziosi; godetevi l’atmosfera e sorridete al calore della vita semplice, senza le cattiverie che ci accompagnano ogni giorno!

Baviera/ Viaggi

Di nuovo in viaggio: dal Trieste verso la Danimarca – giorno 1

Lo so, manco da molto ma siamo rientrati dall’Islanda nel pieno di una ristrutturazione che ha reso la vita difficile a nostro figlio nel corso della nostra assenza e che ha continuato a complicarci la nostra sino a pochi giorni fa!

Finalmente siamo ripartiti, lasciando a malincuore il mio mare ad estate di fatto appena iniziata dopo il maltempo anomalo e il freddo che ce l’ha fatta desiderare, ma pazienza, spero di ritrovarne ancora un pezzetto al nostro rientro, tutto sommato l’anno scorso ho nuotato fino al primo di novembre, il che mi rende ottimista.

La mattina sono andata in ufficio, ho chiuso le ultime pendenze, ho partecipato ad una riunione, sono scappata a casa a pranzo e abbiamo acceso il motore del nostro Chewbecca, pieni di voglia di viaggiare di nuovo on the road e cercando di recuperare un altro dei viaggi rimasti fermi nella wish list da troppo tempo: la strada delle fiabe, ricca di tappe che i fratelli Grimm hanno reso protagoniste nella vita di tanti bambini, nei loro sogni ad occhi aperti davanti alla storia della buonanotte.

Grazie a qualche cambio di turno di mio marito abbiamo anticipato la partenza di qualche giorno, con lo scopo di ritornare in Danimarca dopo ventitré anni, di scoprire ancora un po’ questa magnifica terra, di toccare di nuovo con mano un pezzetto di quel nord che mi affascina da sempre.

Il primo giorno abbiamo percorso parecchia strada e ci siamo fermati solo in Baviera, nonostante avessimo desiderato raggiungere Monaco ci siamo fermati prima, non ce l’avremmo fatta a causa della stanchezza e delle ore che passavano: quello che vedete nelle foto è il Chiemsee, lago di origine glaciale risalente a circa 10.000 anni fa e chiamato anche il mare della Baviera (Bayerisches Meer), località turistica molto rinomata e che ho avuto modo di visitare più di una volta in passato e che c’è di più romantico che dormire vista lago?

Il lago al nostro arrivo
La Rastplatz Chiemsee che ci ha permesso il pernottamento

Domani ripartiremo, non so quanti chilometri ci saranno permessi percorrere vista l’imprevedibilità del traffico, ma l’importante è essere liberi e andare dove vogliamo! Al prossimo post per gli aggiornamenti e un abbraccio a voi che mi fate sempre compagnia 💖

Stamattina un bagnetto ce lo siamo concessi
Con la compagnia delle paperelle
E ce n’erano proprio tante…
Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 4: Schloß Harburg e Nördlingen im Ries

Siamo arrivati all’ultimo giorno di questa bellissima mini vacanza assolutamente soddisfatti e rilassati: oggi la giornata inizia con un sole cocente, dopo alcuni giorni di clima respirabile si inizia a sentire l’estate a tutto tondo.

Iniziamo la giornata affrontando una bellissima visita al castello di Harburg che, essendo situato in un’area un po’ rialzata, ci consente di godere di una piacevole brezza nonostante il sole scotti: si tratta di un complesso medievale risalente all’XI/XII secolo, periodo in cui esso era un castello imperiale, successivamente venne dato in pegno ai conti di Oettingen e rimase di proprietà della linea protestante degli Oettingen-Oettingen sino alla loro estinzione, per poi passare alla linea cattolica degli Oettingen-Wallerstein, alla cui fondazione appartiene tutt’ora.

Lungo il cammino di ronda
Feritoia semplice
Feritoia a sfera per una difesa migliore
Feritoia per il lancio di liquidi bollenti
Feritoia con appoggio per l’arma
L’esterno del castello è interamente decorato dai bambini

Vi posto un po’ di scatti dell’esterno dell’edificio in quanto gli interni, molto belli, sono coperti da divieto assoluto di riproduzione e divulgazione.

Dopo la consueta pausa pranzo ci siamo spostati di pochi chilometri e abbiamo raggiunto Nördlingen im Ries, bellissimo centro bavarese racchiuso dalla consueta cinta muraria turrita e bagnato da un corso d’acqua.

La porta della città e la cinta muraria

Gironzoliamo tra le case a graticcio, passeggiando lungo le strade a pavè fortunatamente ombreggiate perché il calore avanza di ora in ora e siamo sempre accompagnati da due cagnoline che patiscono il caldo; notevole è la Chiesa di S.Giorgio, evangelica, imponente nella maestosità e molto semplice nel suo interno, ovviamente con la tipica fisionomia delle chiese evangeliche che presentano l’altare al centro della navata centrale e gli interni molto lineari.

Case a graticcio
La casa più alta della città

Lo stile che la contraddistingue è tipicamente gotico (che io adoro quindi me la sono girellata tutta in totale visibilio), la torre che la accompagna è chiamata “Daniel” e, aspetto caratteristico di questo bellissimo centro medievale non da poco, esso sorge all’interno di un cratere meteoritico chiamato Ries, formatosi pressapoco 15 milioni di anni fa a seguito della caduta di un meteorite della dimensione di un chilometro che precipitò alla velocità di 70000 km/h, penetrando nel terreno e formando il suddetto cratere di circa 25 km.

La chiesa anglicana
Passeggiando per le vie del centro

Vi lascio agli scatti di quest’ultima giornata, stupenda come le precedenti pur se con un piccolo appunto: ho notato che negli anni (frequento la Baviera da più di vent’anni) si è perso quel bellissimo stile tradizionale che l’ha sempre contraddistinta, quello stile caratterizzato dalle botteghe di boccali in ceramica ad ogni angolo di via e di Stuben in cui poter gustare un’ottima Wienerschnitzel mit Pommes Frites… ecco questa costa mi è dispiaciuta poiché la rendeva unica!

Ancora cicogne…
La dolce vita

Domani affronteremo circa sette ore e mezzo di strada per rientrare quindi vi lascio con questi ultimi scatti e ci rivediamo a casa!

Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 3: Guttmann Brauhaus e Donauwörth

Iniziamo un’altra giornata sotto un cielo che cambia di continuo, tra raggi di sole cocente e nuvoloni che rotolano su se stessi donandoci attimi di refrigerio e decidiamo di affrontare parecchi chilometri per uno scopo nobile: raggiungere il birrificio che produce la Weissbier più buona che abbiamo mai bevuto! Arriviamo quindi al birrificio Gutmann di Titting, un piccolo stabilimento perduto nel nulla che produce solo wiessbier di una qualità eccelsa e ovviamente aggiungiamo un’altra cassa di bottiglie alla già cospicua collezione destinata alle nostre scorte, tant’è che ne abbiamo per tutto l’anno a venire.

Lasciamo il birrificio e, dopo la pausa pranzo, visitiamo Donauwörth, una cittadina graziosissima che sorge su un’isola tra il fiume Wörnitz e il Donau (il Danubio): è un piccolo centro ricco di fiori e di casette colorate, con due bellissime chiese che non ometto di ammirare, non per fede cattolica in quanto non credente, ma da amante dell’arte.

Le mura cittadine e la Riedertor

Lungo il perimetro della strada principale, cui si accede dalla porta che si apre lungo le mura rimaste in ottime condizioni, possiamo vedere svariati edifici originali e rimaneggiati come abbiamo notato anche nelle tappe precedenti, spesso riutilizzati quali sedi amministrative, commerciali e abitative, il tutto però perfettamente omogeneo in uno stile urbano e cromatico ineccepibile.

La Fuggerhaus, eretta dai Fugger, nota e potente famiglia di Augusta
La Cattedrale di Nostra Signora, eretta dal 1444 e terminata nel 1467, in stile gotico, a tre navate e dal particolare pavimento in salita in quanto segue la morfologia del terreno su cui poggia.

Anche questa è una cittadina da vivere, da passeggiarvi con il naso all’insù, il che vi permetterà anche di notare, sui comignoli, la presenza di cicogne nei loro nidi… rammento di averne viste molte in Polonia ed in Alsazia e ho provato un piacere immenso nel reincontrarle in un contesto urbano.

Di edifici notevoli ovviamente ce ne sono degli altri, tuttavia non intendo limitarmi alla noiosa veste di “guida turistica”, bensì cercare di condividere l’atmosfera del luogo, le sensazioni e la poesia che il mio “occhio fotografico” ha scorto in molti angoli di questo grazioso isolotto.

Uno dei tanti nidi di cicogne.
Il Monastero della Santa Croce, edificio sacro che subì eventi di ogni tipo nel corso degli anni, tra cui la trasformazione in scuderia ad opera di Napoleone.
Meravigliosi i soffitti stuccati.
La città è cosparsa di piccoli orti di aromatiche.

Siamo rientrati in camper dopo la consueta sosta per una weissbier all’aperto ed una passeggiata lungo il Danubio, senza stress alcuno e godendo del tepore del sole ancora alto nonostante fosse quasi ora di cena; domani ci aspetta l’ultima giornata di questa bellissima mini vacanza inaspettata e che si sta rivelando una meraviglia!

Donauspitz, dove il Wörnitz si getta nel Danubio.
Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 2: Landsberg am Lech e Friedberg

Landsberg am Lech

Siamo al secondo giorno di questa brevissima vacanza e già siamo indietro con il programma, ma pazienza… mi interessa rilassarmi e girellare senza troppi impegni, cosa che in camper è fattibile non dovendo sottostare a prenotazioni.

Il Lech

Lasciamo l’area sosta che ci ha ospitati per la notte e ci dirigiamo a Landsberg am Lech, classificata come un piccolo centro degno di interesse storico e turistico: come già accaduto ieri di storico rimane ben poco in quanto completamente ricostruito, tuttavia il centro è assolutamente delizioso, curato nei minimi particolari, ridente e grazioso.

L’effetto è bellissimo già da lontano
Pegni d’amore passeggiando lungo il ponte

La città sorse all’incrocio di due vie romane: la via Claudia e la via del Sale, situando il proprio centro storico proprio lungo la riva destra del fiume Lech che, come sempre è accaduto in passato con i corsi d’acqua, ha rivestito un punto di fondamentale importanza per lo sviluppo cittadino. Tale sviluppo proseguì sino alla fine del XIX secolo, interessando in particolar modo la zona sita sulla sponda opposta del fiume, ossia dove oggi si estende maggiormente la città con i quartieri di Katharinenvorstadt, Neuerpfting, Weststadt e Schwaighofsiedlung; solo nel 1923 però il centro acquistò notorietà in quanto nelle sue prigioni venne incarcerato Adolf Hitler e in esse egli redisse il “Mein Kampf”. Oggi rimane un centro ricco di case curatissime, con una chiesa dagli interni stupendi ed un corso d’acqua con annesso mulino.

Ricorda un po’ Colmar
Scorci del centro
Le vie pedonali del centro
Il mulino ad acqua
Terrazzini a pelo d’acqua
La Bayerntor
La Kreuzekirche
La torre del fornaio
Angolini deliziosi
Riecco colui il quale è stato protagonista delle chiese visitate ieri, abilmente ritratto sulla parete di un palazzo

Terminata la visita abbiamo lasciato la cittadina per concederci una pausa pranzo rilassante lungo la strada per Friedberg, considerata anch’essa una città storica e turistica, valutazione in merito alla quale mi sento di dissentire, tuttavia si tratta di un’altra chicca che vale una breve visita. È un centro tranquillo, piccolo, ricco di fiori e in cui regna un silenzio piacevolissimo… vi lascio delle immagini con delle brevi descrizioni.

Anch’essa è situata lungo la Romantische Straße ed è caratterizzata da edifici ricchi di tetti a falde, bow windows e torrette, lungo i quali ogni tanto si scorge qualche resto delle mura cittadine, con le torri rotonde e la cinta di mattoni. Il Castello dei Wittelsbach, rinascimentale, si inserisce nel perimetro murario, tuttavia non ci è dato da visitare ed, onestamente, nemmeno incuriosisce più di tanto il visitatore essendo completamente ammodernato con conseguente perdita del fascino originario.

Personalmente l’ho intesa quale un piccolo centro di campagna da vivere più che da visitare con la dovizia turistica che ci si può aspettare, tant’è che ho rinvenuto molta più cura nelle case, nei giardini e nelle vie del centro rispetto a quanto è stato riservato alle vestigia delle origini, spesso trascurate ed “ornate” dai bottini della spazzatura (per me ovviamente inconcepibile).

L’ingresso al castello, del quale rimane solo questo
Il cortile del castello

Fiori ovunque
La Marienplatz con la Colonna della Peste e la Fontana della Vergine
Ogni chiesa presenta dei particolari bellissimi

Domani ci aspetta un’altra visita lungo la Romantische Straße, nemmeno io so ancora dove andremo in quanto, rispetto al piano originario, stiamo improvvisando parecchio… quindi “stay tuned” e a domani!

Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 1: Wieskirche e Schongau

La Baviera è sempre uno spettacolo

Questo è un anno godereccio, oramai si era capito. Avevo già inoltrato il piano ferie estive al lavoro ma vuoi mettere la possibilità di incastrare qualche giorno in più se ne capita l’occasione? Noi siamo amanti del mondo germanico da sempre, appena possiamo fare una volata in Austria ce la concediamo, se poi riusciamo a sconfinare in Germania ancor meglio e, volendo esagerare del tutto, se il viaggio vede la Baviera come protagonista siamo al top della gioia!

Margot è pronta prima di noi!

La Romantische Strasse è stata già protagonista, in passato, di alcune vacanze, ma si sa che le tappe papabili noi le troviamo sempre, quindi (dopo aver lottato contro gli scogli lavorativi di mio marito) abbiamo preparato al volo uno zaino, organizzato qualche pappa per le cagnoline che ci accompagnano come sempre, e abbiamo messo in moto il nostro Chewbecca, fedele compagno di viaggio.

Il giorno della partenza si è rivelato faticosissimo, impegnato da cantieri autostradali, corsie dimezzate, camion ovunque, con la conseguenza che ci siamo fermati a dormire prima della meta programmata, grazie all’ospitalità di un parcheggio di un supermercato di Innsbruck, visto che in Tirolo vige il divieto assoluto di trascorrere la notte al di fuori delle aree camper e/o dei campeggi. Il che sarebbe stato il minimo dei problemi se non fosse stato che contavamo di fare la spesa alimentare strada facendo, tuttavia grazie ad un po’ di pasta e di verdure che avevo portato da casa siamo riusciti a sfamarci con soddisfazione nonostante tutti i negozi fossero oramai chiusi.

L’indomani abbiamo percorso due tappe con tutta la calma possibile, godendo dei meravigliosi paesaggi che questo paese offre allo sguardo, fermandoci alla Wieskirche, stupenda chiesa di forma ovale sita ai piedi delle Alpi Tedesche, in mezzo a prati immensi del verde più spettacolare che si possa immaginare. Trattasi di un santuario che sorge nel distretto di Weilheim-Schongau, eretta nel XVIII secolo in stile rococò da Dominikus Zimmermann ed attualmente costituente bene protetto dall’UNESCO grazie alla sua fama di meta di pellegrinaggio. Inizialmente sorse unicamente una cappella, ancora presente, destinata ad accogliere i pellegrini a seguito del presunto miracolo del Cristo flagellato piangente, poi però rivelatasi insufficiente per l’inaspettata massa di visitatori, motivo per cui venne eretto il santuario. L’inizio del XIX secolo vide la secolarizzazione dell’edificio che si salvò dalla demolizione solo grazie alla volontà dei compaesani.
Vi lascio pochi scatti, letteralmente rubati in silenziosa presenza nel corso di una funzione religiosa, ma che ben fanno comprendere la bellezza del luogo, attualmente dedicato al Salvatore flagellato.

La cappella antistante la Wieskirche
La Wieskirche
Il pulpito

Dopo un breve pasto nell’area camper del santuario ed una breve tappa ad un caseificio locale (l’elemento culinario qui non può mai mancare), abbiamo fatto tappa a Schongau per una visita al centro storico ed una buona birra locale.

Schongau è una cittadina carinissima nonostante dell’aspetto storico rimanga ben poco in quanto quasi completamente demolita e ricostruita sulle vestigia medievali, ancora visibili grazie alle mura turrite e alle porte d’accesso. Il cuore della cittadina è costituito da Marienplatz, ricca di case risalenti al tardo gotico, come intuibile dai tetti caratteristici dell’epoca, nonché dall’Altes Rathaus, il palazzo comunale, e dalla parrocchiale di Mariae Himmelfahrt, anch’essa progettata da Dominikus Zimmermann in stile rococò bavarese e ricca di stucchi e di affreschi.

Una delle porte della città
Una delle torri delle mura
La meridiana affrescata che decora le mura esterne della chiesa
Lasciamo questo magnifico edificio sacro chiudendo dietro di noi la possente serratura
Marienplatz
Una città curata nei minimi particolari
E finalmente una meritatissima weissbier…

Ora siamo fermi in relax in una bella area sosta, completa di ogni servizio, a goderci la libertà che solo una vita on the road può offrire e pronti a progettare la prossima tappa che domani ci vedrà protagonisti… pronti a stare in mia compagnia anche domani sera?

This site is protected by wp-copyrightpro.com