Letture

“Ninfee nere” di Michel Bussi

Oggi vi propongo un romanzo che tratta di omicidi, di un mistero, ma anche una narrazione che ci accompagna per mano in una regione meravigliosa, la Normandia, terra che ho amato dal primo istante che l’ho respirata. “Ninfee nere” si apre con un omicidio sulle rive del ruscello che attraversa Giverny, idilliaco borgo che ispirò la pittura di Monet e che, nonostante la macabra scoperta, viene descritto con passione e poesia, tant’è che tutta la prima metà del libro non me la sono sentita di classificarlo quale un giallo, un thriller o comunque una narrazione di questa tipologia.

Personalmente ho faticato molto a seguire le vicissitudini e i ragionamenti dell’ispettore Serenac e del suo vice, confusa sia dai nomi non essendo avvezza al francese, sia da una narrazione a me non confacente, tuttavia mi è stato chiaro sin dall’inizio che l’intera vicenda gira intorno a tre figure femminili: Fanette, dotata undicenne appassionata di pittura, Stephanie, insegnante di una bellezza delicata e mozzafiato, e l’anziana abitante della torre del mulino del paese.

La trama si sviluppa in maniera delle volte complessa, anche controversa, sempre seguendo le tracce di Monet e delle sue opere, delle sue ninfee, con una narrazione molto delicata a dispetto del tema trattato, e che a mio avviso si inizia a seguire al meglio nella seconda metà dell’opera, in un susseguirsi di cambi direzionali e temporali che delle volte disorienta il lettore, specie finché non si inizia a comprendere il gioco di incastri magistralmente tessuto dall’autore.

Posso dire, con sincerità, che l’inizio del libro mi ha annoiata, mi ha dato quasi il nervoso in quanto non riuscivo a cogliere la promessa maestria dell’opera, nella cui lettura ho proseguito al solo scopo di immergermi in un’atmosfera che mi affascina sempre, godendo con la fantasia dei tramonti ocra a illuminare i borghi di terra francese, il fascino normanno che rammento sempre con estremo piacere e un pizzico di nostalgia… e invece di colpo qualcosa è cambiato e questa bravura dell’autore l’ho colta, ho iniziato a collegare gli eventi e ho capito…

Può un romanzo che si apre con un omicidio essere intriso di bellezza e di poesia? Questo lo è, fino al punto finale.

E se vi va di leggerlo vi lascio il consueto link: Ninfee nere

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