Arte, storia ed architettura/ Viaggi

Gironzolando in Veneto: Follina

Il piazzale antistante la chiesa in un momento intriso di poesia tra il cessare della pioggia e il sole in controluce

Dopo la bellissima visita al mulino che vi ho descritto nel precedente post abbiamo fatto ancora qualche chilometro per raggiungere Follina, considerata uno dei più bei borghi d’Italia e sede di un bellissimo complesso abbaziale.

Santa Maria di Follina – Abbazia Cistercense (sec. XII – XIII)

Il primo insediamento monastico fu quello benedettino, risalente a prima dell’anno 1000, successivamente sostituito dall’Ordine cistercense nel 1146, ma solo a seguito della donazione attuata da Sofia di Camino nel 1170 il monastero follinese iniziò ad ampliarsi sino ad arrivare alle dimensioni attuali, tanto da essere considerato tra i più insigni e meglio conservati a livello nazionale.

L’attuale chiesa trecentesca, in stile romanico gotico, fu preceduta da una badia benedettina e da un’altra chiesta cistercense del XIII secolo, infatti non tradisce la regola cistercense che fa sì di essere orientata con la facciata a ponente e l’abside a levante.

Non mi dilungo in descrizioni architettoniche nonostante la mia passione per tutto ciò che è arte, tuttavia degni di nota sono l’ancona in legno dorato posta sull’altare maggiore, imitazione di quella sita a Venezia in S. Zaccaria, nonché lo splendido chiostro romanico, luogo di pace e serenità, decorato da una serie di colonne, diverse tra di loro, nonché ricche di movimento grazie alla diversità di capitelli che le sovrasta, fregiati da mascheroni, civette, galli, pale e croci greche.

Lo sviluppo del borgo è collegato anche alla presenza del lanificio, oggi dismesso e sede degli uffici comunali, tant’è che i monaci si dedicarono con zelo agli impianti dei pannilana e alla bonifica della zona di origine lacustre.

Ancora oggi il palazzo è circondato dalle acque provenienti dalla sorgente di S. Scolastica che confluiscono a formare il fiume Follina; la tradizione vuole che fossero stati proprio i monaci benedettini, nel XII secolo, ad intitolare la fonte a Santa Scolastica, sorella di San Benedetto, fondatore dell’ordine, sostituendola quindi al nome di una divinità pagana.

Il vecchio lanificio
Il vecchio lanificio
La sorgente

La visita dura meno mezza giornata anche se fatta con tutta la calma possibile, alla fine si tratta di un piccolo borgo, ma sono del parere che anche queste piccole vacanze possano farci conoscere alcuni angoli del nostro paese, piccoli gioielli che pochi si prendono la briga di esplorare ma che ci permettono di conoscere meglio la storia e l’arte del territorio che ci circonda.

Ora ci dirigiamo verso Recoaro, che da quanto ho capito non sembra offrire molto, tuttavia c’è una tappa storica che interessa a mio marito e che quindi non possiamo assolutamente perdere. A domani!

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2 Comments

  • Reply
    Daniela Gambarin
    13 Marzo 2023 at 15:03

    Meraviglia..
    Altra chicca che mi sono persa..
    Grazie di questo viaggio tra le righe e le tue foto uniche😘

    • Reply
      Tatiana
      13 Marzo 2023 at 20:20

      Grazie a te per la tua presenza costante, queste sono delle piccole tappe che proprio chi non ha difficoltà a raggiungerle merita le veda. Un bacio 💋

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