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Germania/ Viaggi

La meravigliosa Brema tra modernità, tradizione e bellezza – giorno 7

Il Weser
Con le sue imbarcazioni utilizzate come ristoranti, alberghi e bar

Mi ha sempre incuriosita pur vedendola come una meta troppo lontana per una visita nell’immediato, un po’ un miraggio scaturito dalle letture dell’infanzia, da quei musicanti che mi hanno sempre attratta all’inverosimile.

Ti immergi nella modernità più assoluta
E passeggiando lungo la zona pedonale ti trovi davanti al monumento eretto in ricordo di un originale abitante che usava passeggiare con i propri maialini

Eppure ci sono arrivata, sono qui e l’aspettativa non solo è stata appagata ma addirittura superata, il tempo di arrivare al ponte sul Weser, attraversarlo, percorrere poche stradine e… rimanere a bocca aperta dinanzi alla maestosità del Markt! Mi sembrava uno di quegli scorci raffigurati sui volantini turistici di Edimburgo, quell’atmosfera magica, piacevolmente cupa, maestosa, da togliere il fiato… siamo in pieno centro e le foto non rendono giustizia, ma il centro era pieno di vita all’inverosimile e anche scattare con calma non era semplice.

Ma poi inizia la meraviglia del centro storico
Particolare della balena sulla sommità della Casa dei Dazi
Ed eccoli qui i Musicanti di Brema della nostra infanzia 😀
L’altes Rathaus, patrimonio Unesco

Ci si trova nel mezzo di una meraviglia e non si sa dove guardare, da una parte l’Altes Rathaus (il vecchio municipio), dall’altra i palazzi storici, la camera di commercio, la Sparkasse, la statua di Roland, il duomo di St. Petri, in un continuum stilistico di una maestosità inaspettata e che ti fa rimanere pietrificato a dire “wooowwww”… almeno è stato questo l’effetto su di me che, con il naso all’insù ho proferito solo mille volte la stessa esclamazione: che bello…..

La statua di Roland, patrimonio Unesco unitamente al Rathaus, il paladino Orlando raffigurato con la spada e lo scudo rivolti verso il Dom a simboleggiare la lotta della borghesia contro le pretese del clero
Con le ginocchia dotate di spuntoni, utilizzati dai commercianti di tessuti quale unità di misura per la stoffa
Il Dom St. Petri
Alcuni interni
La cripta
Gli interni

L’architettura incredibile coesiste con un centro modernissimo e, nel contempo, con lo Schnoor, una sorta di villaggio rimasto fermo nel tempo tra botteghe artigianali e vicoli nei quali passa a stento una persona, ricco di angoli deliziosi, di localini particolarissimi e di negozietti strepitosi.

Tra i vicoli dello Schnoor

E ancora non si è visto tutto perché, passeggiando lungo il centro, si raggiunge la Böttcherstrasse, un angolo del centro storico sorto grazie a Ludwig Roselius, commerciante di caffè ed inventore del decaffeinato, nonché finanziatore di strampalate indagini alla volta della ricerca delle origini della razza germanica nella scomparsa Atlantide, certamente visionario ma autore di questo meraviglioso angolo al tempo abitato dai lavoratori di rame e oggi sede di botteghe artigianali. Vi si accede da una porta sormontata dal rilievo dorato Der Lichtbringen (il portatore di luce) e ci si addentra in un’incantevole via racchiusa da edifici in mattoni rossi dove si può assistere allo spettacolo del carillon che illustra scene della storia cittadina accompagnate dal suono delle campanelle di porcellana di Meissen poste sulla sommità dell’edificio.

L’accesso alla Böttcherstrasse
Il carillon
Le campanelle di porcellana di Meissen

Il tutto è magia tra il profumo delle svariate botteghe di sapone, di quella di caramelle in cui è possibile ammirarne la lavorazione a partire da gomitoli di melassa, di un negozio in cui è sempre Natale, del tintinnio dei campanellini, dei vicoli da fiaba e dai palazzi stretti tra di loro a creare un villaggio fuori dal tempo.

Qui è Natale tutto l’anno
Brema è anche sede della fabbrica della Becks
Ovviamente era nostro dovere testarne la bontà
E dopo aver preso anche tanta pioggia non vuoi farla una tappa da Starbucks?🤣

Brema, piena di vita, di giovani, di allegria… ma quanto sei bella…

Germania/ Viaggi

Flensburg, incantevole fiordo sul Mar del Nord – giorni 5 e 6

Oggi vi accorpo due giornate perché sono stata male e il giro della città l’ho fatto con gran fatica, a dire il vero già la notte prima ho avuto la febbre, probabilmente a causa del gran freddo patito in Danimarca in quanto il tempo ha cambiato improvvisamente direzione poco prima che arrivassimo in camper, il che evidentemente è stato sufficiente a crearmi dei guai. Tuttavia ho affrontato la giornata imbottita di antipiretico, di certo non potevo rinunciare avendo organizzato le tappe fin nei minimi particolari e avendo già perso del tempo a causa dei rallentamenti stradali dell’andata, ma l’area di sosta camper distava più di tre chilometri dal centro, il che mi ha portato a percorrerne quasi dodici complessivamente.. lasciamo perdere come stavo la sera ma ne è valsa davvero la pena!

Flensburg si snoda lungo un fiordo che si affaccia sul Mare del Nord, non particolarmente ricca di attrazioni artistiche (sono riuscita a visitare solo una chiesa luterana, tutto il resto era chiuso), ma è tutta da vivere, con i localini che costeggiano la marina, deliziosi e a prezzi abbordabilissimi: mio marito si è fermato per pranzare con un piatto di pesce ed una birra locale, deliziosa, mentre io mi sono accontentata di un dolcetto alle mele a causa del malessere che continuava a disturbarmi, il tutto con porzioni abbondantissime.

Abbiamo passeggiato lungo tutto il fiordo, girellato nel centro pedonale, carinissimo, ricco di negozi e di locali con tavolini all’aperto… e grazie al cielo anche di panchine perché la mia resistenza è stata messa a dura prova!

Le vie del centro
Una porta della città

Vi lascio un po’ di scatti e, se siete in zona, fermatevi perché merita davvero una visita e, se doveste andarvi in camper, c’è ovunque la possibilità di sosta gratuita, noi abbiamo dormito in un’area camper in cima al fiordo e lungo il mare, tranquillissima e gratuita nel limite di una notte.

La banchina ospita imbarcazioni di ogni tipo, oltre a molti scafi storici

La mattina di oggi, ritemprata da un’altra dose di antipiretico (visto il febbrone post sfacchinata) e da una lunga notte di sonno ristoratore, siamo ripartiti alla volta di Brema, ma questa la vediamo domani!

Danimarca/ Jutland/ Viaggi

Sønderborg, un gioiello sul Mare del Nord – giorno 4

Ogni tanto decido di farmi vedere…
Qualche ora prima della pioggia…

Oggi è l’unica giornata piena da trascorrere nello Jutland, prima di iniziare la Strada delle Fiabe, in Germania, quindi ci siamo apprestati alla visita della cittadina, un autentico gioiellino.

La prima tappa è stata al Castello, in realtà esternamente ha l’aspetto di un edificio fortificato, molto squadrato e senza alcun tratto che uno si aspetterebbe da un castello: si tratta di una struttura difensiva, all’epoca situata su di un’isola ma che oggi è stato accorpato alla terraferma, risale al 1158 quando venne edificato proprio con il nome che oggi identifica la città e che significa “castello del sud”, a scopo difensivo, pur se di dimensioni notevolmente inferiori alle attuali. Al suo interno vi è un museo, strutturato su tre piani, che ci accompagna lungo i secoli, dalla nascita della città ad oggi, molto completo e per nulla noioso anche a chi, come me, non è avvezzo ai musei, pur se un appunto lo devo fare… qualche spiegazione in inglese sarebbe stata gradita visto che ce ne sono pochissime.

Il cortile interno del castello

Vi lascio una breve carrellata dei manufatti in esso conservati in quanto la cura che vi è stata impegnata è davvero notevole!

Si va dagli oggetti più antichi
Ai particolari delle sale
Ai manoscritti
Alla prima tecnologia
Ai reperti bellici
Alle sale
Per poi entrare nella cappella, situata in fondo al cortile
Con un’occhiata al panificio, sempre con l’accesso dal cortile
I sotterranei del panificio
In posa per lo scatto!
Mi butto o non mi butto?
Naaaa…troppo profonda!
Casette come nelle favole

Il resto della cittadina è da vivere e da respirare con il suo profumo di mare portato dal vento del nord, è davvero poesia da vivere con tutte le bizzarrie del tempo che passa dal sole alla gradine in pochi minuti, la gente è cordiale, rilassata e sorridente.

La marina sotto un cielo gonfio di pioggia
Mi sa che siamo rientrati al camper appena in tempo!

Domani ripartiremo per iniziare quello che è nato come percorso originale, in quanto questa volata danese siamo riusciti ad incastrarla all’ultimo momento ma, vi garantisco, ne è valsa davvero la pena per riempirci gli occhi di natura e di pace…

Danimarca/ Jutland/ Viaggi

Da Trieste verso la Danimarca – giorni 2 e 3

Come promesso sono nuovamente qui per il nostro appuntamento di viaggio, accorpando due giornate in quanto il viaggio è stato lunghissimo e faticoso, soprattutto a causa di un incidente stradale abbastanza serio che ci ha bloccati in autostrada poco prima di Lipsia per più di due ore, tant’è che, per capirci, c’era chi ha posizionato le seggioline pieghevoli nel mezzo della carreggiata come se nulla fosse.
Abbiamo guidato sotto acquazzoni da vedere poco o nulla, poi sotto il sole e sotto cieli tinteggiati di tutti i colori dell’arcobaleno, ci siamo fermati un’altra notte lungo l’autostrada in compagnia dei camionisti a riposare, abbiamo cenato a ore impossibili per ripartire stamattina prestissimo alla volta della Danimarca, tra incolonnamenti, rallentamenti e sfiancamenti sino al raggiungimento dell’agognata meta.

Gli ultimi chilometri prima della sosta notturna

Abbiamo raggiunto Dybbøl, un villaggio di 2.457 abitanti facente parte del comune di Sônderborg, nello Jutland, noto per la Battaglia di Dybbøl del 18 aprile 1864 e infatti, prima del pranzo, ci siamo recati al Dybbøl Banke, museo molto formativo per la comprensione del conflitto bellico occorso a seguito dell’invasione dello Jutland da parte dei prussiani e degli austriaci, oltretutto per lo più allestito all’aperto dove, sotto un sole inaspettato ed un piacevole soffio di brezza, ci siamo goduti la visita, la compagnia delle mucche e il blu del mare sottostante.

Il museo si estende soprattutto all’aperto
Particolari degli alloggi
L’ufficio postale
La cucina

Dopo un breve pranzo (con i mugugni di mio marito, vittima di una mia dimenticanza a causa della quale il parmigiano è rimasto a casa) ci siamo recati al mulino locale, oramai monumento a memoria della tecnologia dell’epoca, conservato magnificamente, nonostante abbia subito più incendi, e del quale vi lascio qualche scatto corredato dalle informazioni che sono riuscita a reperire in quanto la maggior parte delle tabelle, oltre al danese, riportava le didascalie in tedesco e io lo parlo poco. Trattasi di un mulino divenuto simbolo del coraggio dei soldati danesi durante la guerra sopra citata e ad oggi museo: al pianterreno vi è una rappresentazione del periodo 1744-2020 e delle famiglie che lo hanno abitato, mentre al piano superiore è celebrato l’aspetto bellico cui il mulino è eretto a simbolo; dal piano superiore è inoltre possibile l’accesso alla balconata che circonda l’intero edificio e dal quale si apre una incredibile vista sul panorama circostante che, credetemi, è strepitosa!

Questo è un assaggio dello Jutland, terra che non conoscevo ma che mi sta incantando, ricca di pascoli che scendono digradando dolcemente verso il Mare del Nord, dove l’erba è verdissima, il cielo è turchese e il mare luccica di diamanti…

Baviera/ Viaggi

Di nuovo in viaggio: dal Trieste verso la Danimarca – giorno 1

Lo so, manco da molto ma siamo rientrati dall’Islanda nel pieno di una ristrutturazione che ha reso la vita difficile a nostro figlio nel corso della nostra assenza e che ha continuato a complicarci la nostra sino a pochi giorni fa!

Finalmente siamo ripartiti, lasciando a malincuore il mio mare ad estate di fatto appena iniziata dopo il maltempo anomalo e il freddo che ce l’ha fatta desiderare, ma pazienza, spero di ritrovarne ancora un pezzetto al nostro rientro, tutto sommato l’anno scorso ho nuotato fino al primo di novembre, il che mi rende ottimista.

La mattina sono andata in ufficio, ho chiuso le ultime pendenze, ho partecipato ad una riunione, sono scappata a casa a pranzo e abbiamo acceso il motore del nostro Chewbecca, pieni di voglia di viaggiare di nuovo on the road e cercando di recuperare un altro dei viaggi rimasti fermi nella wish list da troppo tempo: la strada delle fiabe, ricca di tappe che i fratelli Grimm hanno reso protagoniste nella vita di tanti bambini, nei loro sogni ad occhi aperti davanti alla storia della buonanotte.

Grazie a qualche cambio di turno di mio marito abbiamo anticipato la partenza di qualche giorno, con lo scopo di ritornare in Danimarca dopo ventitré anni, di scoprire ancora un po’ questa magnifica terra, di toccare di nuovo con mano un pezzetto di quel nord che mi affascina da sempre.

Il primo giorno abbiamo percorso parecchia strada e ci siamo fermati solo in Baviera, nonostante avessimo desiderato raggiungere Monaco ci siamo fermati prima, non ce l’avremmo fatta a causa della stanchezza e delle ore che passavano: quello che vedete nelle foto è il Chiemsee, lago di origine glaciale risalente a circa 10.000 anni fa e chiamato anche il mare della Baviera (Bayerisches Meer), località turistica molto rinomata e che ho avuto modo di visitare più di una volta in passato e che c’è di più romantico che dormire vista lago?

Il lago al nostro arrivo
La Rastplatz Chiemsee che ci ha permesso il pernottamento

Domani ripartiremo, non so quanti chilometri ci saranno permessi percorrere vista l’imprevedibilità del traffico, ma l’importante è essere liberi e andare dove vogliamo! Al prossimo post per gli aggiornamenti e un abbraccio a voi che mi fate sempre compagnia 💖

Stamattina un bagnetto ce lo siamo concessi
Con la compagnia delle paperelle
E ce n’erano proprio tante…
Viaggi

Un fine settimana tra le malghe del Montasio

Di nuovo in giro, lo so, ma noi questa vita ce la vogliamo godere al massimo e quindi vi propongo un giretto bellissimo se siete in zona Veneto o Friuli Venezia Giulia, un luogo stupendo incontaminato dove poter fare delle bellissime passeggiate, non eccessivamente faticose, gustare degli ottimi prodotti di malga e sostare con il camper anche la notte, sotto le stelle e nel silenzio più assoluto.

Posto questo articolo che sono già sulla strada del ritorno in quanto sul Montasio non c’è rete che tenga, connessione nulla con qualsiasi operatore, insomma… la natura allo stato puro!

Ci arrivate agevolmente lungo una stradina un po’ tortuosa che si dipana dall’abitato di Sella Nevea, nei pressi del comune di Chiusaforte, in Carnia, quindi nell’udinese, ma se ce l’abbiamo fatta noi con sette metri di camper ce la fate tranquillamente anche voi, l’importante è mantenere una velocità adatta alla strada di percorrenza.

Tutta la zona della val Raccolana è stupenda, lontana anni luce dalle mete turistiche più conosciute, potere trovare degli angolini incontaminati in cui l’acqua si tinge di mille colori e, in effetti, la nostra prima meta sarebbe stata lungo un fiume della zona ma, in tutta onestà, per i nostri gusti l’affollamento era già eccessivo quindi abbiamo proseguito per le malghe che, pur se affollate, lasciavano un maggior respiro grazie ai molteplici sentieri percorribili.

Arrivo alle casere

Abbiamo intrapreso il sentiero meno affollato, quello delle casere, lasciando il caos di quello che porta al rifugio, percorrendo un totale di quasi dodici chilometri tra andata, ritorno e deviazione per la malga, dove abbiamo fatto scorta di golosità casearie.

Il resto del racconto lo lascio alle immagini: vi è venuta voglia di passeggiare tra pascoli e stalle?

Ancora pochi metri e potere acquistare un buon pasto freschissimo a base di latte

Scende la notte e ci siamo solo noi e le stelle
E con l’ultima stella vi auguro la buonanotte in questo silenzio puro e cristallino…
Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 4: Schloß Harburg e Nördlingen im Ries

Siamo arrivati all’ultimo giorno di questa bellissima mini vacanza assolutamente soddisfatti e rilassati: oggi la giornata inizia con un sole cocente, dopo alcuni giorni di clima respirabile si inizia a sentire l’estate a tutto tondo.

Iniziamo la giornata affrontando una bellissima visita al castello di Harburg che, essendo situato in un’area un po’ rialzata, ci consente di godere di una piacevole brezza nonostante il sole scotti: si tratta di un complesso medievale risalente all’XI/XII secolo, periodo in cui esso era un castello imperiale, successivamente venne dato in pegno ai conti di Oettingen e rimase di proprietà della linea protestante degli Oettingen-Oettingen sino alla loro estinzione, per poi passare alla linea cattolica degli Oettingen-Wallerstein, alla cui fondazione appartiene tutt’ora.

Lungo il cammino di ronda
Feritoia semplice
Feritoia a sfera per una difesa migliore
Feritoia per il lancio di liquidi bollenti
Feritoia con appoggio per l’arma
L’esterno del castello è interamente decorato dai bambini

Vi posto un po’ di scatti dell’esterno dell’edificio in quanto gli interni, molto belli, sono coperti da divieto assoluto di riproduzione e divulgazione.

Dopo la consueta pausa pranzo ci siamo spostati di pochi chilometri e abbiamo raggiunto Nördlingen im Ries, bellissimo centro bavarese racchiuso dalla consueta cinta muraria turrita e bagnato da un corso d’acqua.

La porta della città e la cinta muraria

Gironzoliamo tra le case a graticcio, passeggiando lungo le strade a pavè fortunatamente ombreggiate perché il calore avanza di ora in ora e siamo sempre accompagnati da due cagnoline che patiscono il caldo; notevole è la Chiesa di S.Giorgio, evangelica, imponente nella maestosità e molto semplice nel suo interno, ovviamente con la tipica fisionomia delle chiese evangeliche che presentano l’altare al centro della navata centrale e gli interni molto lineari.

Case a graticcio
La casa più alta della città

Lo stile che la contraddistingue è tipicamente gotico (che io adoro quindi me la sono girellata tutta in totale visibilio), la torre che la accompagna è chiamata “Daniel” e, aspetto caratteristico di questo bellissimo centro medievale non da poco, esso sorge all’interno di un cratere meteoritico chiamato Ries, formatosi pressapoco 15 milioni di anni fa a seguito della caduta di un meteorite della dimensione di un chilometro che precipitò alla velocità di 70000 km/h, penetrando nel terreno e formando il suddetto cratere di circa 25 km.

La chiesa anglicana
Passeggiando per le vie del centro

Vi lascio agli scatti di quest’ultima giornata, stupenda come le precedenti pur se con un piccolo appunto: ho notato che negli anni (frequento la Baviera da più di vent’anni) si è perso quel bellissimo stile tradizionale che l’ha sempre contraddistinta, quello stile caratterizzato dalle botteghe di boccali in ceramica ad ogni angolo di via e di Stuben in cui poter gustare un’ottima Wienerschnitzel mit Pommes Frites… ecco questa costa mi è dispiaciuta poiché la rendeva unica!

Ancora cicogne…
La dolce vita

Domani affronteremo circa sette ore e mezzo di strada per rientrare quindi vi lascio con questi ultimi scatti e ci rivediamo a casa!

Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 3: Guttmann Brauhaus e Donauwörth

Iniziamo un’altra giornata sotto un cielo che cambia di continuo, tra raggi di sole cocente e nuvoloni che rotolano su se stessi donandoci attimi di refrigerio e decidiamo di affrontare parecchi chilometri per uno scopo nobile: raggiungere il birrificio che produce la Weissbier più buona che abbiamo mai bevuto! Arriviamo quindi al birrificio Gutmann di Titting, un piccolo stabilimento perduto nel nulla che produce solo wiessbier di una qualità eccelsa e ovviamente aggiungiamo un’altra cassa di bottiglie alla già cospicua collezione destinata alle nostre scorte, tant’è che ne abbiamo per tutto l’anno a venire.

Lasciamo il birrificio e, dopo la pausa pranzo, visitiamo Donauwörth, una cittadina graziosissima che sorge su un’isola tra il fiume Wörnitz e il Donau (il Danubio): è un piccolo centro ricco di fiori e di casette colorate, con due bellissime chiese che non ometto di ammirare, non per fede cattolica in quanto non credente, ma da amante dell’arte.

Le mura cittadine e la Riedertor

Lungo il perimetro della strada principale, cui si accede dalla porta che si apre lungo le mura rimaste in ottime condizioni, possiamo vedere svariati edifici originali e rimaneggiati come abbiamo notato anche nelle tappe precedenti, spesso riutilizzati quali sedi amministrative, commerciali e abitative, il tutto però perfettamente omogeneo in uno stile urbano e cromatico ineccepibile.

La Fuggerhaus, eretta dai Fugger, nota e potente famiglia di Augusta
La Cattedrale di Nostra Signora, eretta dal 1444 e terminata nel 1467, in stile gotico, a tre navate e dal particolare pavimento in salita in quanto segue la morfologia del terreno su cui poggia.

Anche questa è una cittadina da vivere, da passeggiarvi con il naso all’insù, il che vi permetterà anche di notare, sui comignoli, la presenza di cicogne nei loro nidi… rammento di averne viste molte in Polonia ed in Alsazia e ho provato un piacere immenso nel reincontrarle in un contesto urbano.

Di edifici notevoli ovviamente ce ne sono degli altri, tuttavia non intendo limitarmi alla noiosa veste di “guida turistica”, bensì cercare di condividere l’atmosfera del luogo, le sensazioni e la poesia che il mio “occhio fotografico” ha scorto in molti angoli di questo grazioso isolotto.

Uno dei tanti nidi di cicogne.
Il Monastero della Santa Croce, edificio sacro che subì eventi di ogni tipo nel corso degli anni, tra cui la trasformazione in scuderia ad opera di Napoleone.
Meravigliosi i soffitti stuccati.
La città è cosparsa di piccoli orti di aromatiche.

Siamo rientrati in camper dopo la consueta sosta per una weissbier all’aperto ed una passeggiata lungo il Danubio, senza stress alcuno e godendo del tepore del sole ancora alto nonostante fosse quasi ora di cena; domani ci aspetta l’ultima giornata di questa bellissima mini vacanza inaspettata e che si sta rivelando una meraviglia!

Donauspitz, dove il Wörnitz si getta nel Danubio.
Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 2: Landsberg am Lech e Friedberg

Landsberg am Lech

Siamo al secondo giorno di questa brevissima vacanza e già siamo indietro con il programma, ma pazienza… mi interessa rilassarmi e girellare senza troppi impegni, cosa che in camper è fattibile non dovendo sottostare a prenotazioni.

Il Lech

Lasciamo l’area sosta che ci ha ospitati per la notte e ci dirigiamo a Landsberg am Lech, classificata come un piccolo centro degno di interesse storico e turistico: come già accaduto ieri di storico rimane ben poco in quanto completamente ricostruito, tuttavia il centro è assolutamente delizioso, curato nei minimi particolari, ridente e grazioso.

L’effetto è bellissimo già da lontano
Pegni d’amore passeggiando lungo il ponte

La città sorse all’incrocio di due vie romane: la via Claudia e la via del Sale, situando il proprio centro storico proprio lungo la riva destra del fiume Lech che, come sempre è accaduto in passato con i corsi d’acqua, ha rivestito un punto di fondamentale importanza per lo sviluppo cittadino. Tale sviluppo proseguì sino alla fine del XIX secolo, interessando in particolar modo la zona sita sulla sponda opposta del fiume, ossia dove oggi si estende maggiormente la città con i quartieri di Katharinenvorstadt, Neuerpfting, Weststadt e Schwaighofsiedlung; solo nel 1923 però il centro acquistò notorietà in quanto nelle sue prigioni venne incarcerato Adolf Hitler e in esse egli redisse il “Mein Kampf”. Oggi rimane un centro ricco di case curatissime, con una chiesa dagli interni stupendi ed un corso d’acqua con annesso mulino.

Ricorda un po’ Colmar
Scorci del centro
Le vie pedonali del centro
Il mulino ad acqua
Terrazzini a pelo d’acqua
La Bayerntor
La Kreuzekirche
La torre del fornaio
Angolini deliziosi
Riecco colui il quale è stato protagonista delle chiese visitate ieri, abilmente ritratto sulla parete di un palazzo

Terminata la visita abbiamo lasciato la cittadina per concederci una pausa pranzo rilassante lungo la strada per Friedberg, considerata anch’essa una città storica e turistica, valutazione in merito alla quale mi sento di dissentire, tuttavia si tratta di un’altra chicca che vale una breve visita. È un centro tranquillo, piccolo, ricco di fiori e in cui regna un silenzio piacevolissimo… vi lascio delle immagini con delle brevi descrizioni.

Anch’essa è situata lungo la Romantische Straße ed è caratterizzata da edifici ricchi di tetti a falde, bow windows e torrette, lungo i quali ogni tanto si scorge qualche resto delle mura cittadine, con le torri rotonde e la cinta di mattoni. Il Castello dei Wittelsbach, rinascimentale, si inserisce nel perimetro murario, tuttavia non ci è dato da visitare ed, onestamente, nemmeno incuriosisce più di tanto il visitatore essendo completamente ammodernato con conseguente perdita del fascino originario.

Personalmente l’ho intesa quale un piccolo centro di campagna da vivere più che da visitare con la dovizia turistica che ci si può aspettare, tant’è che ho rinvenuto molta più cura nelle case, nei giardini e nelle vie del centro rispetto a quanto è stato riservato alle vestigia delle origini, spesso trascurate ed “ornate” dai bottini della spazzatura (per me ovviamente inconcepibile).

L’ingresso al castello, del quale rimane solo questo
Il cortile del castello

Fiori ovunque
La Marienplatz con la Colonna della Peste e la Fontana della Vergine
Ogni chiesa presenta dei particolari bellissimi

Domani ci aspetta un’altra visita lungo la Romantische Straße, nemmeno io so ancora dove andremo in quanto, rispetto al piano originario, stiamo improvvisando parecchio… quindi “stay tuned” e a domani!

Baviera/ Viaggi

Romantische Straße – giorno 1: Wieskirche e Schongau

La Baviera è sempre uno spettacolo

Questo è un anno godereccio, oramai si era capito. Avevo già inoltrato il piano ferie estive al lavoro ma vuoi mettere la possibilità di incastrare qualche giorno in più se ne capita l’occasione? Noi siamo amanti del mondo germanico da sempre, appena possiamo fare una volata in Austria ce la concediamo, se poi riusciamo a sconfinare in Germania ancor meglio e, volendo esagerare del tutto, se il viaggio vede la Baviera come protagonista siamo al top della gioia!

Margot è pronta prima di noi!

La Romantische Strasse è stata già protagonista, in passato, di alcune vacanze, ma si sa che le tappe papabili noi le troviamo sempre, quindi (dopo aver lottato contro gli scogli lavorativi di mio marito) abbiamo preparato al volo uno zaino, organizzato qualche pappa per le cagnoline che ci accompagnano come sempre, e abbiamo messo in moto il nostro Chewbecca, fedele compagno di viaggio.

Il giorno della partenza si è rivelato faticosissimo, impegnato da cantieri autostradali, corsie dimezzate, camion ovunque, con la conseguenza che ci siamo fermati a dormire prima della meta programmata, grazie all’ospitalità di un parcheggio di un supermercato di Innsbruck, visto che in Tirolo vige il divieto assoluto di trascorrere la notte al di fuori delle aree camper e/o dei campeggi. Il che sarebbe stato il minimo dei problemi se non fosse stato che contavamo di fare la spesa alimentare strada facendo, tuttavia grazie ad un po’ di pasta e di verdure che avevo portato da casa siamo riusciti a sfamarci con soddisfazione nonostante tutti i negozi fossero oramai chiusi.

L’indomani abbiamo percorso due tappe con tutta la calma possibile, godendo dei meravigliosi paesaggi che questo paese offre allo sguardo, fermandoci alla Wieskirche, stupenda chiesa di forma ovale sita ai piedi delle Alpi Tedesche, in mezzo a prati immensi del verde più spettacolare che si possa immaginare. Trattasi di un santuario che sorge nel distretto di Weilheim-Schongau, eretta nel XVIII secolo in stile rococò da Dominikus Zimmermann ed attualmente costituente bene protetto dall’UNESCO grazie alla sua fama di meta di pellegrinaggio. Inizialmente sorse unicamente una cappella, ancora presente, destinata ad accogliere i pellegrini a seguito del presunto miracolo del Cristo flagellato piangente, poi però rivelatasi insufficiente per l’inaspettata massa di visitatori, motivo per cui venne eretto il santuario. L’inizio del XIX secolo vide la secolarizzazione dell’edificio che si salvò dalla demolizione solo grazie alla volontà dei compaesani.
Vi lascio pochi scatti, letteralmente rubati in silenziosa presenza nel corso di una funzione religiosa, ma che ben fanno comprendere la bellezza del luogo, attualmente dedicato al Salvatore flagellato.

La cappella antistante la Wieskirche
La Wieskirche
Il pulpito

Dopo un breve pasto nell’area camper del santuario ed una breve tappa ad un caseificio locale (l’elemento culinario qui non può mai mancare), abbiamo fatto tappa a Schongau per una visita al centro storico ed una buona birra locale.

Schongau è una cittadina carinissima nonostante dell’aspetto storico rimanga ben poco in quanto quasi completamente demolita e ricostruita sulle vestigia medievali, ancora visibili grazie alle mura turrite e alle porte d’accesso. Il cuore della cittadina è costituito da Marienplatz, ricca di case risalenti al tardo gotico, come intuibile dai tetti caratteristici dell’epoca, nonché dall’Altes Rathaus, il palazzo comunale, e dalla parrocchiale di Mariae Himmelfahrt, anch’essa progettata da Dominikus Zimmermann in stile rococò bavarese e ricca di stucchi e di affreschi.

Una delle porte della città
Una delle torri delle mura
La meridiana affrescata che decora le mura esterne della chiesa
Lasciamo questo magnifico edificio sacro chiudendo dietro di noi la possente serratura
Marienplatz
Una città curata nei minimi particolari
E finalmente una meritatissima weissbier…

Ora siamo fermi in relax in una bella area sosta, completa di ogni servizio, a goderci la libertà che solo una vita on the road può offrire e pronti a progettare la prossima tappa che domani ci vedrà protagonisti… pronti a stare in mia compagnia anche domani sera?

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