Abruzzo/ Viaggi

Eremo Sant’Onofrio al Morrone (e un breve ritorno a Sulmona)

Il corridoio semiaperto che accompagna il visitatore verso la chiesa.

Di quest’eremo avevo già scritto nel post dedicato a quello di Santo Spirito e alle vicende di Celestino V quindi come non approfondirne le vicende? Ieri sera siamo arrivati ai piedi dell’eremo e abbiamo pernottato poco prima dello sbarramento di accesso, in mezzo ai boschi e nella pace più assoluta, per raggiungere, nella mattinata di oggi, il sentiero che si inerpica fino all’eremo; nulla di eccessivamente faticoso, circa mezz’ora di cammino, ma che necessita di calzature da trekking e che si inerpica parecchio nel giro di pochi metri. Il panorama che si apre allo sguardo del visitatore è spettacolare, infatti siamo all’interno del Parco Nazionale della Majella e la vista spazia su tutti i monti circostanti per tutti i circa 290 metri di dislivello, sino a raggiungere l’eremo.

La posizione particolare della costruzione, a picco sul vuoto sottostante.

L’eremo è stato paragonato ad un nido d’aquila che domina la valle sottostante e al suo interno vi sono l’oratorio con gli affreschi del 1200 e la cella utilizzata da Pietro del Morrone, ovvero Papa Celestino V, nonché quella di Roberto da Salle, suo discepolo; annessa all’eremo è visitabile anche Grotta di Celestino, sua prima dimora.

L’ingresso.
Il porticato.

Dal sentiero il visitatore attraversa un porticato che lo accoglie al di sotto di una volta che si affaccia allo spazio aperto per il tramite di arcate lungo la balconata, per poi raggiungere la chiesa, piccola e bellissima, ricca di affreschi lungo le pareti della cappella, tra cui uno che rappresenta proprio Celestino, mentre il soffitto è decorato da travi lignee trapunte di stelle.

A sinistra l’affresco rappresentante Celestino.
Il soffitto decorato da travi lignee dipinte.

Dalla chiesa` si raggiunge il piccolo spazio abitativo, semplicemente composto da due piani e da una terrazza dalla quale si gode di una vista mozzafiato; non vi tedio con altre descrizioni avendo già ampiamente descritto le vicende di Celestino nel post dedicato, motivo per il quale vi lascio alcuni scatti che valgono più di mille parole.

La cella di Celestino.
Si sale verso il piano superiore.
L’unica stanza visitabile.
La magnifica terrazza che si apre dal piano superiore.
E dal quale si ammira un panorama meraviglioso.

Poco distante dall’eremo sorge Sulmona, già visitata anni fa ma che abbiamo raggiunto per usufruire della bellissima area di sosta e, già che c’eravamo, siamo saliti per una breve passeggiata in centro, affollatissimo tra`una festa cittadina in corso e turisti impegnati nell’acquisto di confetti, nota specialità della zona.

L’ingresso del museo di Sulmona.
La basilica della Santissima Annunziata.
Gli interni… spettacolari!
L’acquedotto medievale.
E ovunque confetti colorati!

Domani ci sposteremo nuovamente quindi, dopo una bella mangiata di arrosticini ci godiamo il meritato riposo e ci salutiamo!

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