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Dolci e desserts/ Ifood

La fluffosa alle carote per augurarti buon compleanno IFood!

Il 23 marzo ha segnato una svolta decisiva per me, per queste pagine, per il mio modo di affrontare quello che ha rappresentato un hobby e che piano piano si è trasformato in una vera passione: questo blog di vita in cucina, di letture, di mete turistiche.
E’ stato il punto di partenza di un’evoluzione che ha riguardato non solo il mio modo di approcciarmi alla cucina, da sempre molto pratico e un po’ cialtrone, nella ricerca dell’estetica, dell’ingrediente diverso, della nota di gusto particolare, ma anche il mio modo di fotografare, partendo dallo “zero tecnico”, dal quasi nulla fuorché l’insegnamento impartitomi da mio papà che mi ha sempre raccomandato di non scattare mai in controluce… e infatti, da spirito controtendenza quale sono, non solo sono sempre stata affascinata dagli scatti controsole, ma ho addirittura battezzato il blog ispirandomi a ciò. Poi il resto ne è conseguito perché con molta lentezza ho appreso qualche nozione di fotografia riuscendo ad ottenere degli scatti decenti, nonostante la strada per arrivare alla meta cui aspiro sia ancora molto lunga…
E, da ultimo ma elemento per me più importante, mi sono trovata coinvolta in un gruppo, prevalentemente femminile, di persone fantastiche, sempre unite nell’aiutare l’un l’altra e, soprattutto, nel perseguire lo spirito di questo grande gruppo fondato sulla collaborazione, sul gusto per il bello, sull’etica nell’uso degli ingredienti, sul supporto reciproco… un gruppo che spesso riesce a combinare degli incontri in giro per l’Italia, cui purtroppo ancora non sono riuscita a partecipare visto che sembra una maledizione, ma ogni qualvolta c’è qualcosa di interessante sicuramente mi crolla addosso qualche guaio da risolvere alla svelta!
Ecco, questa è la cosa che più mi ha stupita in quanto nell’amicizia tra donne non ho mai creduto, anzi non ho mai creduto nell’amicizia, punto. Invece mi si è aperto un mondo di affetto, di amore gratuito che ancora fatico ad assimilare, di gratitudine incredibile… un mondo in cui a farne parte sono donne combattive, donne con esperienze di ogni tipo alle spalle e che certamente le ha rese umane, comprensive e ricche di valori non scontati da trovare… ecco perché per me questa data è così cara ed importante!
Quindi… di nuovo buon compleanno Ifood, ancora una volta come un anno fa… un compleanno cui dedico una versione di quello che è il nostro dolce dell’amicizia, il nostro simbolo: la fluffosa. Oggi in una versione leggera e primaverile, sempre con un occhio attento alle proposte di Monica che mi ha ispirata sin dalla prima fluffosa, nonostante le variazioni che quasi sempre adotto per la mia consueta voglia di sperimentare.

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Fluffosa alla carota
Tempo di preparazione 15 mins
Tempo di cottura 90 min
Porzioni
Per uno stampo da Angel cake da 24 cm.
Ingredienti
Per l'impasto:
Per la glassa:
Per guarnire:
Tempo di preparazione 15 mins
Tempo di cottura 90 min
Porzioni
Per uno stampo da Angel cake da 24 cm.
Ingredienti
Per l'impasto:
Per la glassa:
Per guarnire:
Istruzioni
Per l'impasto:
  1. Estrarre il succo di carota: io ho usato la centrifuga, ma se si ha l'estrattore chiaramente è ancora meglio, comunque 3-4 carote dovrebbero essere sufficienti per ottenere la quantità richiesta dalla ricetta. In una scodella setacciare la farina con lo zucchero, il sale e il lievito; a parte misurare l'olio ed unirlo al succo di carota emulsionando il tutto con una frusta. Nella ciotola con gli ingredienti secchi versare l'emulsione appena preparata, i tuorli e la scorza di limone e amalgamare bene. A parte montare a neve ferma gli albumi con il cremor tartaro e aggiungerli delicatamente all'impasto, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto per non smontare il tutto. Versare il composto nello stampo apposito, non imburrato né infarinato, e cuocere per un'ora e un quarto in forno preriscaldato a 150° statico (vale sempre il controllo con lo stecchino). A cottura ultimata sfornare e capovolgere lo stampo sugli appositi piedini in maniera tale che la fluffosa possa scendere verso il piatto a raffreddamento avvenuto.
Per la glassa:
  1. Mescolare il succo di carota con lo zucchero a velo utilizzando le fruste elettriche, avendo l'accortezza di aggiungere il succo lentamente per non formare dei grumi. Versare sulla fluffosa utilizzando il dorso di un cucchiaio al fine di versare la glassa, che non deve essere troppo fluida, in maniera uniforme. Decorare poi a piacere con codette colorate, frutta candita oppure con delle scaglie di cioccolato bianco.

 

 

Ifood/ IFoodStyle

Ce lo sfogliamo Ifoodstyle n°3?

Eccolo qua, un nuovo numero freschissimo, dedicato alla primavera, colorato, delicato e pieno di ricettuzze che spingono in cucina persino chi, come me ultimamente, fatica a mettere insieme pranzo e cena a causa di un sovraccarico patologico di incasinamenti 🙂

A sfogliare queste pagine non ci sono più scuse, eh? Piatti freschi, sfiziosi, pic-nic per il tempo libero… non manca proprio nulla! E allora, che aspettiamo?

 

Ifood/ IFoodStyle

Siamo già ad IfoodStyle n°2!

Anche questa volta le bloggers di Ifood sono riuscite a realizzare un  piccolo capolavoro, con i consueti scatti pieni di atmosfera e di poesia, con delle proposte che spaziano da una sana cucina post  festività al comfort food tipicamente  invernale, non senza passare per le golosità del Carnevale.

Vogliamo  lasciarci  ispirare ancora una volta dal nostro magazine? E’ perfettamente in linea con la stagione che stiamo attraversando, ancora immerso nella piena atmosfera invernale, ma con quel pizzico di allegria che già rallegra febbraio con le sue maschere  e  le  sue dolcezze,  quasi un piccolo anticipo della primavera imminente (perché a febbraio un po’ di profumo primaverile io già lo sento)!

Buona lettura 🙂

 
Ifood/ IFoodStyle

Sfogliare “Ifoodstyle speciale Natale” e sentirsi accanto al camino…

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Nei miei desideri di questo periodo c’è proprio ciò mi manca, a causa di svariati motivi e di problemi ancora irrisolti, eppure l’atmosfera calda e profumata di cannella non me la voglio perdere, anche se quest’anno non mi potrò allontanare dalla mia città, anche se di relax non se ne parla proprio, anche se la serenità latita da un bel po’ di tempo…
Ho almeno la fortuna di vivere in una città che in questo periodo non si fa mancare la tipica atmosfera nordica, un po’ per il clima e un po’ grazie al secolare retaggio austro-ungarico che ci caratterizza, quindi riesco ad essere un po’ turista anche a casa mia, sempre con il desiderio di sfornare omini di pan di zenzero e cuoricini speziati, con la cura tipica che queste preparazioni richiedono, con il tempo e la dedizione necessari a creare dei piccoli gioielli da appendere ai rami dell’abete. Non lo so ancora se riuscirò a fare qualcosa, ma gli stampi sono già pronti sul ripiano della cucina da un paio di giorni, perché la speranza è sempre l’ultima a morire e nel frattempo sfoglio questa magnifica rivista, ancora una chicca uscita dalle mani delle amiche di Ifood, ancora una volta un capolavoro!
Buona lettura 🙂

Dolci e desserts/ Ifood

La fluffosa al limone e limoncello per il corso di Food photography!

 

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Ho sempre amato la fotografia e sempre ho scattato fotogrammi su fotogrammi, in ogni occasione, anche quando il trend era la videocamera, quando tutti erano alle prese con i filmati, con le videocassette, i dvd… io no, sempre e solo impegnata a catturare il movimenti con lo scatto, in maniera più poetica ed artistica.

Non che sia mai stata tecnicamente avanzata, ma i risultati hanno sempre soddisfatto l’occhio artistico di chi qualcosa ne capisce, eppure volevo di più, innamorata come sono sempre stata di certi scatti che sembrano degli olii su tela, da far quasi concorrenza a Rembrandt o a Renoir, degli incanti, piccole chicche di chiaroscuri, giochi di luci ed ombre che mi hanno sempre incantata.

Amo i controluce (l’avevate capito dal titolo del blog, vero?) e mi riescono anche bene, ma ho sempre scattato ad istinto, forse un istinto buono, ma quando hai in mano una reflex ti vien da piangere al pensiero di non saperne sfruttarne appieno le potenzialità, quindi eccomi qui, presente in pole position al corso di Foodphotography tenuto da Monica e dallo studio Bordercross, due intensissimi giorni nel corso dei quali ho appreso moltissime nozioni, tra ISO, stop, aperture del diaframma e mille altre cose che mi hanno fatto comprendere come i pulsanti della reflex non siano meramente decorativi; ore a seguire maree di nozioni proiettate a parete, appunti scritti in maniera forsennata mentre la spalla sinistra mi doleva per la scomodità dello scrivere appollaiata su una sedia di fortuna, la destra rincorreva i fogli che scappavano dal notes, gli occhi che guizzavano dallo schermo con le proiezioni al quaderno, le difficoltà di mettere a fuoco (mie, mica della macchina fotografica) perché o ci vedo da vicino o da lontano, ma una terza mano per mettere e togliere gli occhiali non ce l’avevo…

E poi abbiamo provato a realizzare dei set, con l’aiuto creativo della dolcissima Monica e le nozioni tecniche di Stefano e Marko, umili insegnanti con un background di tutto rispetto, in un ambiente in cui ci siamo sentiti lontani anni luce dalla mera didattica o dal rapporto “io so tutto e tu non sai nulla”… ore volate nell’intento di apprendere quanto più possibile, specie per chi, come me, tecnicamente è messo male, ore faticose che i giorni seguenti ho sentito pesare sulle spalle già provate da giornate infernali, ma emozione pura e tanta soddisfazione nell’aver realizzato il mio primo scatto decente che per protagonista ha visto la fluffosa al limone e limoncello.

Questa foto l'ha scatta Monica (il copyright a mio nome è presente solo per evitare che venga copiata senza alcuna autorizzazione)

Questa foto l’ha scatta Monica (il copyright a mio nome è presente solo per evitare che venga copiata senza alcuna autorizzazione)

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Fluffosa al limone e limoncello
1. Setacciare in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito e il cremor tartaro; 2. aggiungere un'emulsione realizzata con il limoncello, l'olio e l'acqua calda, aggiungere la scorza di limone grattugiata e i tuorli; 3. gli albumi andranno montati a neve ferma, a parte, con un pizzico di sale e solo da ultimo aggiunti al composto aiutandosi con una spatola, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto per non smontare il tutto; 4. versare nell'apposito stampo per angel cake, rigorosamente non imburrato nè infarinato, e infornare a 160°C., forno statico, per un'ora e un quarto; 5. a cottura ultimata fare il controllo con lo stecchino e capovolgere la fluffosa su piedini dello stampo sino a completo raffreddamento.
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 1 1/4 ore
Porzioni
1 stampo da 17,5 cm.
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 1 1/4 ore
Porzioni
1 stampo da 17,5 cm.

Ifood/ IFoodStyle

E’ uscito un altro numero di IfoodStyle!

 

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So che sto pubblicando poco e in maniera alquanto incostante, ma purtroppo troppi problemi si sono sovrapposti e le mie capacità gestionali sono al limite già da molto tempo, però nell’attesa di farmi rivedere e di chiacchierare di nuovo con voi vi lascio con un bellissimo magazine da sfogliare (un po’ come dal parrucchiere, no?): è uscito il nuovo numero di IFoodStyle, delicato nella presentazione come da sempre nel nostro stile, e con un tocco in più grazie al calore del Natale che qui trova piena espressione in una serie di scatti e di ricette che riscaldano il cuore come un caminetto scoppiettante. Non lo sentite anche voi il profumo di cannella tra le pagine?

Buona lettura e, spero, a presto!

Ifood/ IFoodStyle

Il nostro primo magazine! Benvenuto IFoodStyle!

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E’ trascorso tanto tempo, troppo, dall’ultimo post, nonostante vi avessi promesso qualche ricettuzza connessa alle vacanze, ma ho avuto (e sto avendo) grossissimi problemi con la salute della mia mamma… scusatemi, lo so che una promessa è un debito e vedrò di rimediare quanto prima, ma per ora cerco di allietarvi almeno con questa piccola chicca. Di mio non c’è nulla, a parte la condivisione, ma le mie socie di Ifood meritano che il loro lavoro venga riconosciuto perchè sono donne lavoratrici, mogli, mamme e bloggers eppure sono riuscite a realizzare questa meraviglia… sfogliatelo e prendete nota dei loro nomi perchè hanno costruito davvero un piccolo capolavoro!

Grazie ragazze per il vostro stupendo lavoro e benvenuto IFoodStyle!

Sfogliamo insieme IfoodStyle n°0?

#bioimpronta Fior di Loto/ Ifood

#bioimpronta “Fior di Loto”

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Al rientro dalle vacanze ho avuto la gioia di trovare un magnifico pacco ad attendermi, speditomi da Fior di Loto, azienda torinese che dal 1972 propone una gamma di prodotti interamente orientati verso un’alimentazione biologica, sana e in armonia con la natura.
Il progetto attualmente è stato affidato a cinquanta bloggers proprio al fine di diffondere ed incoraggiare uno stile di vita sano e nel pieno rispetto di questa madre terra che ogni giorno sta subendo angherie e una profonda mancanza di rispetto da parte dell’uomo, il quale ancora non ha compreso che è l’unica cosa bella che tutti abbiamo in comune.
Gli accorgimenti da adottare, che talora potrebbero sembrare banali, sono molti e niente affatto scontati, quindi vogliamo parlarne un po’ insieme? A me fa piacere poiché si tratta di piccoli gesti che possono diventare abitudinari e che, alla fine, non solo fanno risparmiare moltissimo, ma sono gratificanti perché portano a comprendere il valore delle cose, a godere anche delle piccole soddisfazioni e certamente ad avere una vita migliore.

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Consumare prodotti di stagione e, se possibile e compatibilmente con la zona di residenza, a chilometri zero.
Mi rendo conto che il discorso dei chilometri zero non sempre è facilmente applicabile poiché non in tutte le zone del proprio paese l’agricoltura è sviluppata, come può non esserci il mare e quindi l’attività di pesca è inesistente, ma con un po’ di attenzione nulla è impossibile. Sicuramente però la stagionalità è applicabile da chiunque: che c’è di meglio del portare in tavola i prodotti di stagione? Già così rischiamo di acquistare dei vegetali che hanno soggiornato a lungo nelle celle frigorifere, privandoli così del sapore dei nutrienti che solo il sole e la terra possono donare loro, cerchiamo almeno di limitare i danni!
Se avete un pezzettino di terra o un balcone, perché non coltivarne una parte? Sicuramente gli aromi crescono bene e richiedono poco spazio, ma è possibile anche osare un po’ di più: io ho ottenuto un’ottima produzione di lattuga, di rucola, qualche pomodorino e dei peperoncini… provate in base alla vostra latitudine e alle vostre condizioni di sole-ombra cosa può crescere meglio.
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Non sprecare! Mai.
Per me questo è una condizione irrinunciabile: non si spreca nulla, ne l’acqua, né il cibo, tanto meno il riscaldamento durante l’inverno; non si spreca innanzitutto perché è una questione di rispetto nei confronti di chi non ha le nostre possibilità, ma anche per rispetto verso l’ambiente e verso noi stessi, non si spreca in quanto nulla è scontato.
E soprattutto, sin da bambina, mi è stato insegnato che non si butta il pane. Mai. Perché è il simbolo del nutrimento, perché è ciò che più ci lega alla terra: il grano e l’acqua, il cibo più primitivo. Perché il pane si può riciclare: ci si possono fare la pizza dei poveri, la bruschetta, la panzanella, la torta di pane, il panbagnato, l’acquasale, il pangrattato, lo si può congelare, lo si può utilizzare anche nei pasti per il cagnolino di casa al posto di costose e insane crocchette, quindi piano piano posterò varie idee di riutilizzo che quotidianamente metto in pratica.
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Fare la spesa lasciando la macchina a casa.
Non sempre è possibile in quanto chi lavora a tempo pieno ha bisogno di una grossa spesa mensile, ma per i piccoli acquisti quotidiani chi vive in pianura può usare la bicicletta; io vivo in una città piena di salite però utilizzo il carrellino così in un sol colpo faccio la spesa e la passeggiata con le cagnette di famiglia.
Inoltre portare sempre le sportine da casa evitando di acquistare quelle oscenità del supermercato che dopo pochi metri si rompono producendo solo inutile spazzatura.
Seguire la dieta mediterranea.
La nostra alimentazione è invidiata in tutto il mondo poiché è sana, gustosa ed equilibrata: abbiamo un mare meraviglioso, al sud l’ortofrutta è uno spettacolo, abbiamo un latte favoloso e dei formaggi ineguagliabili… sfruttiamo tutto ciò, possibilmente acquistando direttamente dal produttore in modo da aiutare la piccola impresa locale ed eliminare la conservazione massiccia che rovina la qualità.
Riciclare, riciclare, riciclare!
Producendo molte conserve in casa riciclo tutti i vasetti che trovo: per poterli riutilizzare senza rischi di botulino spesso conservo tutto in un grande congelatore, in cantina, in maniera tale da evitare delle sterilizzazioni pericolose se mal riuscite. Invaso con il normale sottovuoto solo confetture e marmellate poiché con i prodotti zuccherini ho più dimestichezza e ciò significa anche che produco in autonomia molte conserve oltre alla pasta e a tutti i prodotti da forno.
Utilizzare alcuni piccoli stratagemmi… come la cottura in lavastoviglie!
Sì, non sto assolutamente scherzando, si possono cuocere alcuni alimenti nella lavastoviglie combinando i vantaggi di una cottura lenta con l’utilizzo contemporaneo di uno strumento che permette di risparmiare tempo ed acqua, ma visto che il consumo energetico è innegabile tanto vale sfruttarlo appieno… e io ci ho provato con un ottimo risultato!
Autoproduzione ovunque sia possibile.
La consiglio vivamente, sia per quanto concerne i detergenti che i prodotti cosmetici, almeno nei confronti di chi se la sente di iniziare quest’avventura da piccolo chimico: c’è un po’ da imparare, ma la soddisfazione è impagabile!
Qui alcuni piccolissimi esempi:
Questi sono alcuni esempi dei piccoli accorgimenti che possono diventare dei grandi passi per tutti noi se ci uniamo poiché solo uniti si può arrivare ovunque!
Ci sentiamo nei prossimi post per portare avanti questo progetto? Penso che una ditta che finalmente produce prodotti da forno privi di olio di palma, mio nemico giurato da sempre, meriti davvero una massiccia campagna a favore della loro ideologia di vita!

 

Contest e giveaway/ Ifood/ Inalpi/ Top Sous Chef 2016

Panino rustico San Daniele e cumino

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Questa volta sono stata coinvolta nella sfida tra bloggers Ifood, grazie alla preziosa collaborazione di Inalpi e dei sous chef che simpaticamente ci hanno affiancate nella solenne disputa!

Dopo la fase della votazione collegata alle figure dei sous chef siamo passati alla seconda parte: la creazione del panino d’Italia, quello che meglio rappresenta le caratteristiche peculiari della regione “associata” coniugandole con la qualità dei prodotti Inalpi… e qui sono arrivate (per me) le note dolenti poichè la squadra Friuli-Venezia Giulia si è trovata ad essere composta solo da una veneto-giuliana (io) e da una friulana (Chiara), mentre gli altri tre compagni di brigata sono Marco (Lombardia), Jessica (Sardegna) e Patrizia (Campania)… eh, la regione è piccolina e abbiamo dovuto chiedere rinforzi dai simpatizzanti! Che ringrazio infinitamente per l’aiuto… specie per le foto!

Ergo: totale panico nel buttarsi in una cucina che non è la propria, il che ha fatto sì che i miei soci dichiarassero all’unanimità “Tati for President”! (Chiara molto gentilmente mi ha lasciato totale spazio…): è stato bellissimo creare di concerto una ricetta totalmente a cinque voci, mentre Chiara ha dato il “la” proponendo l’utilizzo di uno dei migliori prodotti della sua zona, il prosciutto di San Daniele!

I dolori si sono palesati nella realizzazione della foto perchè ha piovuto sempre, sempre e sempre e la luce non c’era, il set esterno mi è saltato e se non avessi avuto una soft box sarei ancora lì… e comunque io ancora ne ho tanta di strada da fare quale fotografa!

La ricetta la trovate qui.

Dolci e desserts/ Ifood

Crostata al limone e cocco… come in un piccolo bistrot!

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Questo giugno non ne vuol sapere di ingranare, continua a piovere e, almeno qui al nord, fa anche piuttosto freddino: sono tranquilla a casa in un giorno di festa, ma non importa e approfitto per ricaricare ancora un po’ le pile in attesa delle follie estive. Ogni tanto mi godo il piacere di alzarmi con calma, senza la sveglia delle sei a farmi venire il mal di testa e a ricordarmi di avere davanti a me delle interminabili ore di discussioni infinite, di pratiche e di codici di procedura civile, è bello gironzolare per la casa in pigiama e passare dal letto al divano con una tazza di the, un po’ di tv e un bel libro… anche oggi diluvia, tuona e si gela, accendo il pc e ascolto un po’ di buona musica prendendo fiato prima del fine settimana tra i monti, con partenza domani anche se mi sa che la pioggia continuerà ad accompagnarci senza sosta.

Però come sempre la mia tranquillità la trovo creando tra i fornelli, in tutto relax, come nella cucina di un piccolo bistrot parigino, pesando, mescolando, fondendo tegamini di burro e grattugiando bacche di vaniglia, infornando teglie profumate di limone come già pochi giorni fa con la fluffosa, oggi aggiungendovi anche il cocco, preparandomi almeno nei profumi per un’estate di sole e di mare.

La ricetta l’ho presa nuovamente dal suo blog, praticamente fedele ma ho sostituito lo yoghurt alla vaniglia con uno al cocco, tanto per accompagnare gli altri ingredienti… e comunque avevo in casa solo quello 🙂

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Ingredienti per la frolla:

300 g. di farina

180 g. di burro morbido

120 g. di zucchero a velo

50 g. di tuorlo d’uovo

1/2 bacca di vaniglia

la buccia grattugiata di 1/2 limone

Ingredienti per la crema:

180 g. di burro a temperatura ambiente

200 g. di zucchero a velo

4 uova intere

90 g. di cocco rapè

la scorza grattugiata di un limone

il succo di mezzo limone

uno yoghurt al cocco

Procedimento:

Mescolare velocemente tutti gli ingredienti per la frolla fino ad ottenere un composto ben amalgamato e metterlo nel frigorifero finchè non sarà pronta la crema.

Mescolare con le fruste o la planetaria tutti gli ingredienti per la crema, aggiungendole le uova una alla volta e fino ad ottenere in composto molto cremoso ed amalgamato, stendere la frolla nello stampo e versarvi la crema, poi infornare a 180° C. per 30/40 minuti.

A crostata raffreddata servirla con un’abbondante spolverata di zucchero a velo.

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