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Germania

Germania/ Viaggi

La meravigliosa Brema tra modernità, tradizione e bellezza – giorno 7

Il Weser
Con le sue imbarcazioni utilizzate come ristoranti, alberghi e bar

Mi ha sempre incuriosita pur vedendola come una meta troppo lontana per una visita nell’immediato, un po’ un miraggio scaturito dalle letture dell’infanzia, da quei musicanti che mi hanno sempre attratta all’inverosimile.

Ti immergi nella modernità più assoluta
E passeggiando lungo la zona pedonale ti trovi davanti al monumento eretto in ricordo di un originale abitante che usava passeggiare con i propri maialini

Eppure ci sono arrivata, sono qui e l’aspettativa non solo è stata appagata ma addirittura superata, il tempo di arrivare al ponte sul Weser, attraversarlo, percorrere poche stradine e… rimanere a bocca aperta dinanzi alla maestosità del Markt! Mi sembrava uno di quegli scorci raffigurati sui volantini turistici di Edimburgo, quell’atmosfera magica, piacevolmente cupa, maestosa, da togliere il fiato… siamo in pieno centro e le foto non rendono giustizia, ma il centro era pieno di vita all’inverosimile e anche scattare con calma non era semplice.

Ma poi inizia la meraviglia del centro storico
Particolare della balena sulla sommità della Casa dei Dazi
Ed eccoli qui i Musicanti di Brema della nostra infanzia 😀
L’altes Rathaus, patrimonio Unesco

Ci si trova nel mezzo di una meraviglia e non si sa dove guardare, da una parte l’Altes Rathaus (il vecchio municipio), dall’altra i palazzi storici, la camera di commercio, la Sparkasse, la statua di Roland, il duomo di St. Petri, in un continuum stilistico di una maestosità inaspettata e che ti fa rimanere pietrificato a dire “wooowwww”… almeno è stato questo l’effetto su di me che, con il naso all’insù ho proferito solo mille volte la stessa esclamazione: che bello…..

La statua di Roland, patrimonio Unesco unitamente al Rathaus, il paladino Orlando raffigurato con la spada e lo scudo rivolti verso il Dom a simboleggiare la lotta della borghesia contro le pretese del clero
Con le ginocchia dotate di spuntoni, utilizzati dai commercianti di tessuti quale unità di misura per la stoffa
Il Dom St. Petri
Alcuni interni
La cripta
Gli interni

L’architettura incredibile coesiste con un centro modernissimo e, nel contempo, con lo Schnoor, una sorta di villaggio rimasto fermo nel tempo tra botteghe artigianali e vicoli nei quali passa a stento una persona, ricco di angoli deliziosi, di localini particolarissimi e di negozietti strepitosi.

Tra i vicoli dello Schnoor

E ancora non si è visto tutto perché, passeggiando lungo il centro, si raggiunge la Böttcherstrasse, un angolo del centro storico sorto grazie a Ludwig Roselius, commerciante di caffè ed inventore del decaffeinato, nonché finanziatore di strampalate indagini alla volta della ricerca delle origini della razza germanica nella scomparsa Atlantide, certamente visionario ma autore di questo meraviglioso angolo al tempo abitato dai lavoratori di rame e oggi sede di botteghe artigianali. Vi si accede da una porta sormontata dal rilievo dorato Der Lichtbringen (il portatore di luce) e ci si addentra in un’incantevole via racchiusa da edifici in mattoni rossi dove si può assistere allo spettacolo del carillon che illustra scene della storia cittadina accompagnate dal suono delle campanelle di porcellana di Meissen poste sulla sommità dell’edificio.

L’accesso alla Böttcherstrasse
Il carillon
Le campanelle di porcellana di Meissen

Il tutto è magia tra il profumo delle svariate botteghe di sapone, di quella di caramelle in cui è possibile ammirarne la lavorazione a partire da gomitoli di melassa, di un negozio in cui è sempre Natale, del tintinnio dei campanellini, dei vicoli da fiaba e dai palazzi stretti tra di loro a creare un villaggio fuori dal tempo.

Qui è Natale tutto l’anno
Brema è anche sede della fabbrica della Becks
Ovviamente era nostro dovere testarne la bontà
E dopo aver preso anche tanta pioggia non vuoi farla una tappa da Starbucks?🤣

Brema, piena di vita, di giovani, di allegria… ma quanto sei bella…

Germania/ Viaggi

Flensburg, incantevole fiordo sul Mar del Nord – giorni 5 e 6

Oggi vi accorpo due giornate perché sono stata male e il giro della città l’ho fatto con gran fatica, a dire il vero già la notte prima ho avuto la febbre, probabilmente a causa del gran freddo patito in Danimarca in quanto il tempo ha cambiato improvvisamente direzione poco prima che arrivassimo in camper, il che evidentemente è stato sufficiente a crearmi dei guai. Tuttavia ho affrontato la giornata imbottita di antipiretico, di certo non potevo rinunciare avendo organizzato le tappe fin nei minimi particolari e avendo già perso del tempo a causa dei rallentamenti stradali dell’andata, ma l’area di sosta camper distava più di tre chilometri dal centro, il che mi ha portato a percorrerne quasi dodici complessivamente.. lasciamo perdere come stavo la sera ma ne è valsa davvero la pena!

Flensburg si snoda lungo un fiordo che si affaccia sul Mare del Nord, non particolarmente ricca di attrazioni artistiche (sono riuscita a visitare solo una chiesa luterana, tutto il resto era chiuso), ma è tutta da vivere, con i localini che costeggiano la marina, deliziosi e a prezzi abbordabilissimi: mio marito si è fermato per pranzare con un piatto di pesce ed una birra locale, deliziosa, mentre io mi sono accontentata di un dolcetto alle mele a causa del malessere che continuava a disturbarmi, il tutto con porzioni abbondantissime.

Abbiamo passeggiato lungo tutto il fiordo, girellato nel centro pedonale, carinissimo, ricco di negozi e di locali con tavolini all’aperto… e grazie al cielo anche di panchine perché la mia resistenza è stata messa a dura prova!

Le vie del centro
Una porta della città

Vi lascio un po’ di scatti e, se siete in zona, fermatevi perché merita davvero una visita e, se doveste andarvi in camper, c’è ovunque la possibilità di sosta gratuita, noi abbiamo dormito in un’area camper in cima al fiordo e lungo il mare, tranquillissima e gratuita nel limite di una notte.

La banchina ospita imbarcazioni di ogni tipo, oltre a molti scafi storici

La mattina di oggi, ritemprata da un’altra dose di antipiretico (visto il febbrone post sfacchinata) e da una lunga notte di sonno ristoratore, siamo ripartiti alla volta di Brema, ma questa la vediamo domani!

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