Abruzzo/ Viaggi

Alba Fucens, una giornata immersi nella storia

Stamattina abbiamo lasciato L’Aquila con molta calma, per raggiungere la vicina Alba Fucens, ultima breve tappa in Abruzzo per questo viaggio: si tratta di un sito, sorto nel IV secolo a.C. quale colonia di diritto latino in una posizione elevata e fortificata di circa 34 ettari, infatti il termine “alba” significa “altura”, mentre il termine “fucens” si ricollega al vicino lago Fucino (Fucinus in latino).

Ad oggi non rimane che un’area archeologica, molto bella e dall’accesso libero, a mio parere un po’ scarsa di notizie e di cartellonistica informativa, ma molto ben tenuta se si fa eccezione per il castello, letteralmente divorato dalla vegetazione. Il sito era delimitato da alcune porte, tra le quali la porta Massima, la porta di Massa e la porta Fellonica; purtroppo oggi rimane ben poco di questo agglomerato urbano completo di magazzini, mercato (il macellum), basilica, terme e abitazioni, a seguito della sua totale distruzione ad opera del forte sisma del 1915.

I magazzini.
Le terme riscaldate grazie al passaggio dell’aria tra le colonne di pietre qui visibili.
L’anfiteatro.
Il castello.
Letteralmente divorato dalla vegetazione..

Abbiamo passeggiato lungo l’intera area, siamo poi risaliti fino all’anfiteatro tralasciando la chiesa in quanto per l’apertura era necessario contattare la guida; proseguendo lungo la strada abbiamo raggiunto il castello, purtroppo lasciato in balia di se stesso, ma soprattutto quello che era il centro abitato, molto bello grazie alla posizione e alla vista che si apre ad abbracciare tutta la zona sottostante incorniciata dalle vette montuose.

Parte del villaggio.
E dal villaggio questo è il panorama!

Io non sono mai stata una grande appassionata di siti archeologici dei quali ben poco rimane, tuttavia l’idea di aver calpestato le stesse pietre ivi poste da degli esseri umani vissuti in epoca cosí remota fa pensare e anche un po’ emozionare.

In serata abbiamo raggiunto Anagni, scontrandoci, dopo tanti giorni, con un traffico infernale e la maleducazione di molti automobilisti, ma vediamo cosa ci aspetterà la giornata di domani.

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