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Islanda – giorno 7: Breidalsvík, Berunes, Djupivogur, Stapavik, Hvalnes Lighthouse, Skútafoss e Naustin I Papafirdi

Il panorama dalla finestra della camera

Oggi lasciamo la graziosissima camera mansardata che ci ha ospitati per la notte con un tempo bruttissimo, tra acqua a secchi, nubi bassissime e vento gelido, alla volta di una serie di tappe lungo il percorso verso la meta serale.

Sempre dalla nostra finestra
Una delle colazioni più romantiche, con vista sul fiordo

Percorriamo la strada costiera che va da un fiordo all’altro, brulla, aspra, selvaggia, un incanto da togliere il fiato; come spesso capita in questo paese da sogno molti tratti sono di strada bianca ma la nostra gippetta si arrampica ovunque.

Riesco a cercare l’acqua anche in riva al mare di Norvegia

La prima fermata è alla spiaggia nera di Meleyri, a Breidalsvík, un’immensa distesa nera, cosparsa di alghe enormi, sulla quale i flutti si infrangono quasi a sfidarti ad avvicinarti… meravigliosa!

La Green Rock

Dopo un breve spostamento (siamo sempre tra i quindici e i trenta minuti) raggiungiamo la Green Rock, costituita da un blocco di lava solidificata che, nel suo tramutarsi in pietra, ha assunto una intensa colorazione verde a causa della presenza di clorite.

Qui si incontrano molte renne, sono adorabili! La foto è sgranata, ma anche questa è stata ingrandita per presentarvene una…

Arriviamo alla cascata di Fossardalur, un getto d’acqua che sposta dagli 8 ai 150 metri cubi di acqua, producendo una potenza, pari a 14 kw, che copre il fabbisogno energetico dell’intera valle.

Dopo una breve sosta a Djupivogur, più che altro per un pranzo al sacco velocissimo e sotto una pioggia torrenziale, ci spostiamo a Stapavik… lo spettacolo della giornata odierna! Vi lascio alle immagini perché la potenza del luogo è indescrivibile a parole…

Qui anche gridando le voci si perdono nel rombo del mare e nel sibilo del vento
Lungo le pareti rocciose nidificano i gabbiani

A Höfn finalmente riusciamo a raggiungere un faro con la nostra gippetta, senza dover affrontare delle scarpinate lunghissime, il gelo e il vento sferzante sono indescrivibili, scendiamo dalla macchina tenendo salde le portiere per non scardinarle, ma lo spettacolo è affascinante e mozzafiato, dalla punta dello sperone del fiordo verso il mare sottostante.

Lo spettacolo dalla base del faro

Ancora pochi minuti di guida e siamo a Skútafoss, ancora una cascata, ancora una meraviglia della natura non intaccata dalla mano umana, semplicemente uno spettacolo da ammirare, un regalo per chi ha la bellezza nello sguardo.

L’ultima fermata la facciamo a Naustin I Papafirdi, nome particolare per un luogo di bellezza incomparabile… solo poesia!

È stata una giornata intrisa di bellezza, il maltempo non ha mai mollato la presa, ma quella costa, quei fiordi, quelle rocce nella poesia della nebbia, delle nubi basse, del vapore… è stato tutto un incanto, sembrava di stare in una favola, ho apprezzato tutto, fino all’ultima goccia di pioggia e all’ultimo alito di vento, mi sono sentita viva come non mai, solo noi e la potenza della natura!

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