Arte, storia ed architettura/ Viaggi

Albi, la città rossa – giorno 8

Dopo una ventosissima notte a Minerve, e non esagero perché il camper risentiva degli spostamenti d’aria costringendoci a chiudere gli oblò per non rischiare danni, siamo partiti alla volta di Albi, percorrendo delle assurde strade collinari nonostante i nostri quasi sette metri di lunghezza. Ci abbiamo messo un bel po’, ma il peggio è stato arrivare e trovare l’unica area di sosta chiusa a causa di un concerto, senza possibilità alcuna di trovare un’alternativa; alla fine abbiamo parcheggiato quasi in centro, mangiato una paella (surgelata) al volo e ci siamo recati in centro per il tramite del ponte che attraversa il fiume Tarn.
Alla vista della città siamo stati ripagati dei disagi perché ci ha accolti un panorama mozzafiato… guardate le foto e poi proseguo perché non servono parole!

Ciò che a prima vista contraddistingue Albi è proprio l’aspetto cromatico, rosato ed omogeneo, che colora l’intera città, grazie al “brique albegeoise”, mattone di argilla estratto dal letto del Tarn (insomma proprio a chilometro zero!).
Ciò che però rileva, dal punto di vista storico, è che il movimento cataro, fiorito tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, ebbe ad Albi, allora città ricca e potente, uno dei principali centri di diffusione, tant’è che la guerra che si concluse con lo sterminio degli eretici prese proprio il nome di Crociata degli albigesi.

Oltre a quanto riportato sopra, Albi ed anche la città natale del pittore Henri Toulouse-Lautrec, che vi nacque nel 1864 e del quale ancora si conserva la casa.

L’edificio che per primo salta all’occhio per maestosità e meraviglia pura, è la Cathédrale de Ste-Cécile, che sorge sul punto più elevato dello sperone di roccia che domina il Tarn: spicca per la poderosa costruzione in mattoni rossi, che ne conferisce maestosità e semplicità, nonostante l’incredibile portale finemente intagliato e dalle linee gotiche, così come l’interno, la cui ricchezza ed eleganza si contrappone alla severità esterna. La sua maestosità (ben 97 m. di lunghezza, 30 di altezza e 19 di larghezza) simboleggiano l’esaltazione della vittoria cattolica sui catari, a monito della minacciosa forza della chiesa romana, tant’è che l’aspetto ricorda molto quello di una fortezza. Lo stesso campanile, alto 78 m., ha più l’aspetto di una torre che non di un’architettura ecclesiastica.

Gli altissimi soffitti splendidamente decorati, dei quali ancora si possono ammirare i vividi colori originali
Il più grande organo dei Francia che sovrasta un bellissimo dipinto del Giudizio Universale
Il coro, interamente intagliato in locale pietra calcarea

Successivamente facciamo anche una capatina alla chiesa di St-Salvi, al cui interno si apre un chiostro ricco di erbe aromatiche ed officinali… non so voi, ma io ho una passione per i chiostri, così ombreggiati, ricchi di pace e di silenzio e sempre fioriti.

Dopo la visita abbiamo raggiunto un’area di sosta in un piccolo paese poco distante da Albi, dopo averla girata tutta perché vi assicuro trattasi di una città veramente bellissima, ricca di strade curate e fiorite… oggi il ginocchio mi ha dato molto filo da torcere quindi va bene così, ne ho goduto la bellezza ma ora ho bisogno di riposare.

Io vi aspetto domani per un altro giro insieme!

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