Dolci e desserts

Il regalo perfetto? Un vassoio di ciambelle!

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Dopo l’euforia ubriaca di felicità di Iaia ho iniziato a riflettere sull’importanza del regalo “perfetto”, di quello privo di valore economico, ma fatto e cercato con il cuore, adatto alla persona che lo riceverà, pensato e ragionato esplorando l’anima di colui il quale lo avrà, lontano da valutazioni economiche, da griffe o dalle mode del momento.

Sono parecchi anni che nel periodo natalizio gironzolo nei negozietti del centro perchè è tutto sbrilluccicoso, allegro, colorato… e guardo con distaccata tristezza una moltitudine umana che si accalca sugli scaffali senza capire un’acca di ciò che sta facendo, è tutto un “compra-compra” e un sentir dire che “anche questo ce lo siamo levati dalle scatole”: ma che regali sono questi? Ho avuto un periodo di overdose natalizia, di nausea totale dovuta al consumismo che ho dinanzi ogni giorno, dal consumare la gioia di un regalo cercato in una frazione di secondo, come una candela che si esaurisce subito a causa di uno stoppino sbagliato… insomma, sono anni che provo un fastidio epidermico al solito “buon Natale e buone feste” buttato lì per dovere, come se a colui il quale me lo dice importasse qualcosa del mio Natale, ma si sa… va detto, no? E’ un clichè, una costante codificata… e come ogni codificazione a me dà un fastidio profondo!

Quest’anno giocoforza ho dovuto rivalutare la situazione perchè mi sono trovata in bolletta perenne, come gran parte dei miei connazionali, in grosse difficoltà con una parte dei membri della famiglia, nei confronti dei quali qualsiasi regalo sarebbe stato fatto per dovere e non per piacere, quindi ho riconsiderato il valore di un dono preparato con le mie mani e con amore, doni che sono ancora in lavorazione perchè ho avuto un surplus di lavoro in ufficio e mi trovo inguaiata.

La settimana scorsa mio figlio ha avuto una grossissima delusione da San Nicolò, che non ha visitato un paio di case dove lui si aspettava di trovare un pensierino, l’ho visto con gli occhietti gonfi di pianto, con la delusione dipinta sul visetto e io ne ho sofferto da morire perchè la cosa peggiore è deludere un bambino, quindi ho voluto donargli una mattina del mio tempo, una giornata rubacchiata all’ufficio, complice il maltempo e il ghiaccio, che non ho utilizzato per il riposo, anche se ne avrei avuto un bisogno disperato, ma per far felice il mio topolino!
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Non le avevo mai fatte le ciambelle, ma queste sono di una semplicità disarmante e di una bontà e morbidezza incredibili, verrebbe da sdraiarcisi sopra e farci un sonnellino (eh sì… la stanchezza si fa sentire…), quindi ora vi spiego come si fanno e vedo di prepararne delle altre al più presto!

Ho cucinato nella pentola a pressione 600 gr. di patate con un po’ di sale (in realtà ho cannato tutte le dosi perchè quando sono stanca tendo a dare i numeri, ma poi ho aggiustato tutto in proporzione…con il risultato di aver sfamato mezzo quartiere), poi le ho pelate e passate allo schiacciapatate, aggiungendovi un chilo di farina, due cucchiai di zucchero, quattro uova, le bucce di un limone e di un’arancia grattugiate, 200 gr. di burro fuso e una bustina di lievito di birra liofilizzato (o un cubetto di lievito fresco) sciolto in 25 gr. di latte tiepido, ho poi impastato bene il tutto e lasciato a riposo per un paio d’ore.

Successivamente ho ottenuto dei rotolini di impasto, aiutandomi con dell’altra farina, che ho unito a formare delle ciambelle, da friggere velocissimamente nell’olio bollente, dopodichè è stato sufficiente appoggiarle sulla carta da cucina e, ancora calde, ripassarle nello zucchero semolato.

Mangiate calde mi hanno lasciato qualche dubbio, secondo me un pizzichino di sale in più non ci sarebbe stato male, ma una volta fredde erano assolutamente perfette… il mio bimbo ha dimenticato il momento di delusione, si è fatto coraggio dicendo che il regalino ce lo compriamo noi con i risparmi alla faccia di San Nicolò che si è scordato qualche passaggio e con le guanciotte piene di ciambella è tornato a giocare!
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Ecco, questo è stato il regalo perfetto: per un bambino non servono grandi spese, un bimbo non farà mai i conti nel portafoglio della mamma, ma una giornata dedicata a lui e a riempirgli il pancino di cose golose non ha prezzo!
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Riepilogo degli ingredienti:

600 gr. di patate

1 kg. di farina

2 cucchiai di zucchero

1 pizzico di sale

1 bustina di lievito (o un cubetto) di birra

25 gr. di latte

la buccia di un’arancia e di un limone

200 gr. di burro

4 uova

olio di semi per friggere

zucchero semolato per la finitura finale

Vi regalo qualche scatto che ha accompagnato il mio fine settimana a Levico Terme…
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e due scatti fatti al volo lungo la Strada Costiera al momento del ritorno… in controluce, ovviamente!
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4 Comments

  • Reply
    accantoalcamino
    13 Dicembre 2012 at 21:19

    Ciao Tat. che bel post, hai ragione fare regali senza pensare a chi li fai è meglio non farli… Mi viene male ora che, a Natale, avrò a casa la “suocera”, certamente mi porterà una presina col canovaccio, con i brillantini che non si possono neanche adoperare perchè “lustrini” tutto, pollice verso 🙁 Un bacio al tuo topolino ♥)

    • Reply
      cucinaincontroluce
      13 Dicembre 2012 at 22:28

      Ciao cara amica, in effetti quest’anno sono arrivata alla “svolta”: niente doni di circostanza (evvai….finalmente mi sono levata dalle scatole le zavorre “imposte”), devo dire che ultimamente non me ne importa più nulla di ciò che mi risulta scomodo, non ho più mezzi termini nè scrupoli… devo essere arrivata finalmente ad un po’ di saggezza e di autoconservazione! Tutto il mio tempo e la mia dedizione saranno donati a chi li merita!
      Un bacino!!!

  • Reply
    accantoalcamino
    21 Dicembre 2012 at 6:23

    Tutto bene qui? Un bacione ♥

  • Reply
    cucinaincontroluce
    21 Dicembre 2012 at 8:43

    Ciao cara amica, qui siamo unpo’ fermi con i lavori, ma ci sono problemi con la scuola del piccolo, quindi il poco tempo che ho è tutto per lui…
    Un bacio!!!

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