Letture

“Quando le montagne cantano” di Nguyėn Phan Quẽ Mai

Eravamo rimasti ai miei racconti sull’Egitto, che sospendo per il tempo di un libro, un romanzo meraviglioso appena letto e che vale davvero la pena io ve ne parli vista la poesia che ne permea la stesura.

Si tratta di una saga familiare incastonata in una narrazione storica le cui protagoniste sono Huong e la nonna Dieu Lan: esse vivono ad Hanoi e si trovano, come tutti nel corso degli anni settanta, a fare i conti con i bombardamenti e con la guerra che tormenta il paese, con la fame e il devasto che ne conseguono.

Dieu Lan, con l’intento di infondere speranza alla nipote Huong, chiamata Guava, inizia a narrarle la sua vita densa di privazioni e la lunga strada percorsa per salvare i propri figli, narra le sofferenze patite e gli ostacoli che le si sono parati davanti, dimostrando ad ogni passo come sia possibile superare qualsiasi ordine di difficoltà.

La nonna era una ragazzina fortunata, figlia di proprietari terrieri, agiata e accompagnata da una vita tranquilla finché, a causa di una rivolta popolare, si troverà a fuggire per salvare se stessa e i propri figli, a mendicare e ad accettare ricatti e condizioni inimmaginabili per la propria dignità.

L’intero romanzo è incentrato su questa dicotomia tra la storia di sopravvivenza di Dieu Lan e le sofferenze di Hanoi, due vite accomunate dal dolore pur se sollevate, per Dieu Lan, dalla forza dell’animo e dei canti e, per Hanoi, dall’amore per la lettura (“Mi ero convinta che, se le persone avessero cominciato a leggere e a scoprire le culture degli altri popoli, non ci sarebbero più state guerre “).

Tutto ciò sullo sfondo di una Hanoi devastata eppur pronta a rinascere, accompagnati dalla forza di una donna anziana e stanca ma di una tenacia adamantina, accarezzati da una ragazza che prova le prime farfalle nello stomaco incrociando lo sguardo di un compagno di banco, pur se costantemente con la presenza della malattia e della morte.

È un libro delicato sulla forza delle donne, alla scoperta di una cultura profondamente diversa da quella in cui viviamo, dove il culto per gli antenati è molto sentito ed è ripreso nell’intera narrazione, dove la forza è una presenza costante (“La guerra finirà davvero solo quando tutti i nostri cari saranno tornati a casa”).

La descrizione di come Dieu Lan abbia salvato la propria famiglia è di una poesia unica, tuttavia l’intero romanzo dona pace e serenità, nonostante tutta la crudezza che contiene, perché “nonostante tutto la vita vince sempre”.

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