Viaggi

Osimo, una città sottosopra

Una delle porte della città
Particolare della porta

Vi ho lasciati ieri sera che eravamo appena arrivati all’area sosta camper di Osimo, tra l’altro completa di tutto e totalmente gratuita, vi ritrovo stamani pronta e piena di voglia di scoprire Osimo, finora citata solo sui libri di scuola in occasione del triste trattato che ha demolito le terre circostanti la mia città creando tanto dissenso e tanto odio tra la gente “al di qua e al di là della frontiera”.

Iniziamo con una ripida salita che ci accompagna sino al modernissimo “tiramisù”, l’ascensore che ci accompagna nel cuore del centro storico racchiuso tra le secolari mura di tufo e da lì iniziamo a scoprire questa città, molto dog friendly oltretutto (potevano mancare le codine del mio cuore?), che si snoda tra saliscendi continui di arenaria, dove nemmeno una piazza è completamente in piano. Fondamentalmente è un centro da vivere, da passeggiarci con il naso all’insù ad ammirare i palazzi, le chiese, senza aspettarsi visite turistiche impegnative come quelle che abbiamo affrontato ieri a Recanati… qui è tutto da vedere, da osservare camminando, un’occhiata alla storia che circonda il passante e un’altra alla guida turistica per carpirne almeno un po’ di storia.

Angoli ocra di tufo tra mille stradine

Notevole il Santuario di San Giuseppe da Copertino, recante nei sotterranei il corpo del santo patrono nonché un piccolo museo molto curato, senza per questo tralasciare Palazzo Campana, già sede di un nobile collegio, o il Palazzo Comunale oppure il Duomo, ovviamente, ampio e molto curato, impreziosito da alcune cappelline laterali coloratissime ed incantevoli.

Il Duomo di San Leopardo
Cappelle laterali ricche di colore
La cripta
Non solo vicoli ma anche tanto respiro su una zona verde e bellissima

Prima però di uscire dalle possenti mura per incontrare la Fonte Magna va assolutamente considerata una visita ai sotterranei, costituiti da una rete di cunicoli e grotte scavati nel tufo, una sorta di labirinto parallelo al mondo di superficie che videro utilizzati i propri vani in molteplici maniere, da quelle più legate alle funzioni di culto a quelle pratiche di magazzinaggio sino a quelle di rifugio antiaereo nel corso del periodo bellico. Molte di queste gallerie (pressapoco trecento metri su dodici chilometri) sono attualmente visitabili, pur se presentanti muri divisori in quanto molte di esse sono collegate a svariate abitazioni, costituendo, nella rappresentazione della cittadina, una sorta di mondo alternativo sottosopra e quasi un ossimoro rispetto alla modernità che ci accolti nel raggiungere il centro storico.

Immergendosi nei sotterranei
Tra mille pozzi infiniti ed inquietanti
Immagini votive incise nel tufo
E ancora un labirinto di gallerie

Questa giornata si chiude nell’attesa dell’ascensore che ci riporterà all’area di sosta, mentre con un po’ di malinconia osservo la città più moderna sotto di noi e noto la moltitudine di ragazzi che, allo scendere della sera, stanno raggiungendo i localini del centro per trascorrervi il sabato sera mentre noi, oramai stanchissimi, rientriamo alla base (ma con tanta voglia di fare serata).

Scendiamo o facciamo serata? 🤣

A domani per l’ultima breve visita prima del rientro a Trieste!

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

This site is protected by wp-copyrightpro.com