Autoproduzione

L’umiltà di un passo indietro

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Nel mentre sembravo scomparsa dall’orizzonte e commentavo poco i vostri bellissimi post nonostante li leggessi sempre, a causa di un periodo difficile, complicato e controverso che non mi lasciava nè il tempo materiale nè la serenità per postare qualcosa, in realtà qualcosa ogni tanto riuscivo a combinarlo, magari la sera, esausta dopo tante fatiche… una di queste cose ce l’ho fatta parzialmente ad abbozzarla in un post, per poi essere immediatamente tradita dal portatile; oggi ho deciso di riesumarla e di vedere se ce la faccio a pubblicare tutto!

In questo periodo mi sono svagata cercando di dar sfogo alla mia fantasia, in maniera tale che potessi realizzare qualcosa che mi desse soddisfazione e mi distraesse dagli altri guai che mi hanno accompagnata: per anni ho realizzato bigiotteria e altre amenità più o meno inutili, tra cui peluches, pupazzetti, bomboniere, costruzioni in cartone di vario tipo per il nanetto e via discorrendo, quindi mi sono posta la domanda se fossi stata in grado di realizzare qualcosa con materiale di poco conto.

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Nelle ultime settimane il lavoro mi ha portato a contatto con una varietà umana più disperata del solito, con un aumento esponenziale di licenziamenti, di mancate tutele, di miseria e di rassegnazione e, nel contempo, mi son dovuta destreggiare tra la necessità di fare degli acquisti e la triste realtà di trovarmi in bolletta, sennò che gusto c’è? Come si fa ad aguzzare l’ingegno? Io sono una tosta, non mi arrendo mai e quindi ho deciso, nel momento di maggior miseria, di rinnovare mezzo salotto: me la sono cavata con cinquanta euro tra divani (ben due!), tavolino e trasporto e l’angolo appena arredato mi piace molto più di prima, quindi che c’è di meglio di un bel cuscino nuovo morbidissimo e molto nordic style? Casualmente ho trovato chi stava eliminando una bellissima imbottitura nuova e, altrettanto casualmente, tra i maglioni scartati da mio figlio, ne ho trovato uno color fango, bellissimo, a coste e con la cerniera, che ho tagliato all’altezza del torace (sotto le maniche, per intenderci) e ricucito sui lati superiore ed inferiore, potendolo poi sfilare, per il tramite della cerniera, in caso di lavaggio. Con le maniche, accuratamente rifinite, ho ottenuto dei manicotti carinissimi e caldi caldi da usare d’inverno sulle magliette, come uno scaldamuscoli: forse li abbellirò con qualche decorazione, ma per ora l’idea si sta dimostrando funzionale ed originale anche così com’è.

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Forte della soddisfazione avuta, nel mentre stavo progettando un altro paio di cose, la nostra Polly si è mangiata la custodia del flauto del piccolo: quale migliore occasione per esordire con un convintissimo “Te ne cucio una io!”?  Ho trovato, ravanando tra gli scampoli, una striscia di alcantara avanzata da un divano, l’ho imbastita al rovescio, rigirata al diritto e cucita tutta a sottopunto (ho una vecchissima macchina da cucire della bisnonna, ma è talmente fuori mano che per due cuciture mi sono rifiutata di utilizzarla), sforacchiandomi le dita ma gioendo di soddisfazione; la pattellina è stata rifinita con delle pieghe e poi ripiegata su se stessa, come da foto, in maniera tale da ottenere una busta perfettamente richiudibile. Il laccio è stato fatto utilizzando una stringa di una tuta da ginnastica tagliata in due parti e fissata alla busta, poi richiusa con una coulisse riciclata non rammento da dove; il figliolo ha chiesto anche lo stemmino a decorare il tutto, almeno per rendere più virile l’effetto ottico finale!

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Ho sempre amato lavorare con la fantasia e con le mie mani, ma qui si è trattato davvero di fare un passo indietro, un gesto di umiltà e di apprezzamento per le piccole cose, perchè senza il sacrificio non si ottiene nulla e so che anche i pochi euro che ho risparmiato possono fare la differenza tra una settimana con il frigorifero pieno e una settimana con il frigorifero vuoto, pertanto ho deciso che le mie piccole soddisfazioni nel riuscire a mettere un soldino in più nel barattolo delle emergenze vanno condivise con l’auspicio che possano tornare utili a chi veramente ha bisogno di sopravvivere con nulla e forse non ha nè la creatività nè la manualità che mi contraddistinguono.

Ho degli altri progetti in cantiere, che spero di postare a breve tra una ricetta e l’altra, perchè l’umiltà di fare un passo indietro rispetto al progresso e al consumismo dilagante talora fa davvero bene arricchendoci di valori che non necessariamente sono scontati.

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22 Comments

  • Reply
    stravagaria
    19 Giugno 2014 at 19:23

    Saper fare dà soddisfazione e fa risparmiare, due motivi ugualmente validi per perseverare anche in tempi meno difficili 😉 buona serata, spero che il pc non ti abbandoni nuovamente o per lo meno resista ancora un po’.

    • Reply
      cucinaincontroluce
      19 Giugno 2014 at 19:47

      Purtroppo il pc mi ha già abbandonata. .. ho pubblicato da quello di mio marito, che però sta quasi peggio del mio! Con un po’ di sacrificio prima o poi farò un altro acquisto. ..
      Ti dirò che ho iniziato quasi per scommessa questa opera di restauro manuale della casa, dopo i disastri perpetrati da Polly (cane combinaguai), ma poi ci ho preso gusto…. ho altri due cuscini in lavoro!
      Un bacio!

  • Reply
    martina
    19 Giugno 2014 at 20:32

    Abilità a me davvero estranee … proprio non ci so fare con l’ago in mano. Ma brava perché l’ingegno porta ingegno e idee; e quelle poi alla fine portano sempre sorrisi. Buona serata (che sul quel cuscino mi sa che si sta belli comodi ) e buon prossimo acquisto PC!

    • Reply
      cucinaincontroluce
      19 Giugno 2014 at 20:55

      Sapessi. ..è talmente comodo che i cani se lo contendono. .. mi sa che posso darmi alla creazione di cucce!
      Un bacione!

  • Reply
    Miss Fletcher
    19 Giugno 2014 at 20:55

    E’ bello saper creare con le proprie mani, brava! Un bacione!

    • Reply
      cucinaincontroluce
      20 Giugno 2014 at 9:04

      Sono soddisfazioni che, almeno per me, nessun acquisto può dare!
      Un abbraccio!

  • Reply
    edvige
    19 Giugno 2014 at 21:08

    L’arte di arrangiarsi come si suol dire con poco o niente l’ho imparata da piccola a mie spese e se tu sai dove si trova via Gaspare Gozzi forsa sai che una volta era una mensa per poveri e si faceva la fila con la “gamella” per un piatto di minestra caldo la facevo la fila con il nonno. Io con poco o niente riesco a fare una cena ma i giovani di oggi se non hanno soldi …… sfondi una porta aperta e ancora oggi la uso. Ciaooo cara bravissima e bacioni.

    • Reply
      cucinaincontroluce
      19 Giugno 2014 at 21:13

      La fama di via Gaspare Gozzi la conosco bene e siccome i miei genitori la guerra l’hanno vissuta mi hanno cresciuta sempre con l’idea del risparmio e del riciclo. In casa nostra ha lavorato sempre solo il mio papà, ma quanto ha contribuito la mia mamma con le sue mani d’oro. .. Anche se ci sono stati dei periodi in cui ho vissuto meglio non sono mai riuscita a sprecare nemmeno una briciola di pane. Ti abbraccio fortissimo!

  • Reply
    lamaky
    19 Giugno 2014 at 21:22

    grazie per questo importante spunto di riflessione, e per averlo condiviso. penso che tutti attraversiamo dei momenti critici… ma l’importante nel lungo periodo è sapersi tirare su. E tu ci hai dato una bella lezione
    grazie 😉 claudia

    • Reply
      cucinaincontroluce
      19 Giugno 2014 at 22:04

      Sai che sono stata molto indecisa sulla pubblicazione o meno di questo post? Però mi ha dato una tal gioia creare tutto con le mie mani che alla fine ho rifiutato qualsiasi acquisto che potesse aiutarmi a concludere i lavori. La soddisfazione di metterci se stessi non ha paragoni!
      Un abbraccio!

      • Reply
        lamaky
        19 Giugno 2014 at 22:06

        è perchè quando nei post c’è tanto di noi sembra di mettersi in gioco vero? capita anche a me
        sei stata brava!

        • Reply
          cucinaincontroluce
          19 Giugno 2014 at 22:26

          È vero… a questo non avevo pensato subito, ma hai ragione! Il tuo apprezzamento però mi ha incoraggiata, grazie!

  • Reply
    accantoalcamino
    20 Giugno 2014 at 9:11

    Ciao, anche tu come una mia cara amica (ormai perduta aimeh) hai le manine d’oro, la mia adorata sinora Gisella mi diceva sempre: la guseleta mantien la povereta <3 Un bacione.

    • Reply
      cucinaincontroluce
      20 Giugno 2014 at 9:27

      Ciao carissima, ho sempre cercato di creare qualcosa da poche cose, sin dall’infanzia, quando costruivo le casette con i biglietti dell’autobus e tanta colla vinilica, ci stavo delle serate intere ad “edificare”!
      Cos’è la guseleta? Ho cercato ovunque ma non ne trovo il significato….
      Un bacio! <3

      • Reply
        accantoalcamino
        20 Giugno 2014 at 9:39

        In bisiaco (gorizia, Riochi ecc. significa ago per cucire 🙂

    • Reply
      cucinaincontroluce
      20 Giugno 2014 at 9:53

      Ora è tutto chiaro!!! 🙂

  • Reply
    carmen
    20 Giugno 2014 at 16:23

    Ciao Tatiana, complimenti per i tuoi bei lavori recuperosi! Non so se hai mai scorso il mio blog, ma io faccio quasi tutto con materiale di recupero!
    Ora con un’associazione, vorremmo formare anche un piccolo laboratorio per stimolare le persone alla filosofia del riutilizzo…cosa utile a molti in tempo di crisi, ma doverosa per tutti onde evitare di essere sommersi dalle discariche..Un abbraccio, a presto!

    • Reply
      cucinaincontroluce
      20 Giugno 2014 at 19:34

      Sapessi quante idee geniali mi hai trasmesso in questi anni con il tuo blog! Con te davvero sfondo una porta aperta. ..
      Un abbraccio forte!

  • Reply
    Diemme
    20 Giugno 2014 at 16:44

    Quanto mi piacciono queste attività, io pure sono una riciclona, mi piace dar nuova vita alle cose!

    • Reply
      cucinaincontroluce
      20 Giugno 2014 at 19:33

      È la cosa più bella non buttare e vedere nuove idee che rappresentano noi e la nostra fantasia. .. i soldini è meglio tenerli per le cose importanti se sono scarsi!

  • Reply
    Francesca P.
    24 Giugno 2014 at 20:41

    Polly è un mito, ahaha! 🙂
    Io manualmente sono una frana eppure non sai quanto vorrei costruire tante cosine, adoro tutto ciò che è creativo fai-da-te, credo ci sia una grandissima soddisfazione… come quando un dolce riesce particolarmente bene! Quindi non posso che incoraggiare questa passione, questa nuova via, questa tua inclinazione… penso sia divertente giocare con ago, filo, stoffe, oggetti riciclati, fantasia… ovviamente da tenere lontano da Polly combinaguai! 😀

    • Reply
      cucinaincontroluce
      25 Giugno 2014 at 9:57

      Pollyna sta migliorando, almeno dopo essere stata colta in flagrante nel mentre stava allegramente pasteggiando con una rivista di viaggi da sette euro e cinquanta…. s’è presa una pacca sul sedere da parte del legittimo proprietario del giornale che forse ha capito! Continua a divorare voracemente i cartoni del latte e a distruggere mollette, ma l’importante è che lasci stare le suppellettili, no?
      Ieri sera ho cucito altri tre cuscini, integralmente realizzati con materiale di recupero, e la soddisfazione è stata grande! Ma cercherò di farteli vedere realizzando un post apposito… sapessi quante bozze ho da parte e il non avere un computer tutto mio sta diventando un grosso problema…
      Un bacione! <3

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