“Tutte le relazioni d’amore nascono da una mancanza, ci immoliamo a qualcuno che semplicemente sa accomodarsi in questo spazio aperto e dolorante per farne quello che vuole: farci del bene oppure distruggerci. Nelle relazioni omosessuali questa mancanza è sterminata, forse insanabile”.
Da tempo il titolo soggiornava nella memoria del mio Kindle e alla fine passavo oltre, temendo un libro impegnativo e preferendo romanzi leggeri, soft, trame da commedia o tinte di note rosa, quasi questo periodo fosse un prolungamento dell’estate in cui sono stata accompagnata dai cosiddetti “libri da spiaggia”.
Poi ho deciso, sapendo che “se non ce la faccio lo metto da parte per un periodo più propizio”, ho iniziato le prime righe, poi ho terminato la pagina e ne ho letta un’altra, al che mi sono detta che questa donna scrive davvero bene, con una lirica non di poco conto, ho proseguito finchè i suoi tratti di penna sono diventati entusiasmo puro, videata dopo videata, senza mollare se non a notte inoltrata, con due occhi gonfi di sonno l’indomani in ufficio ma accompagnati dal bisogno di ritornare a leggere, di farmi cullare ancora da tanta poesia.
Forse è un libro attuale, probabilmente anche furbo visto l’argomento che ne è oggetto, ma è intriso di un dolore graffiante, quello del rapporto tra Guido e Costantino, un rapporto di amore e odio sin dall’infanzia, vissuta in un condominio romano degli anni settanta, in una città al tempo stesso sontuosa e decadente, un rapporto tra due ragazzi così diversi: Guido nasce da una famiglia della piccola borghesia, da due genitori assenti ed incapaci di dimostrare l’amore che li lega al figlio, accudito da donne straniere che vanno e che vengono, che in lui provocano un costante estraniarsi dalla vita e dalla gioia; Costantino è il figlio del portiere e vive nell’umiltà del seminterrato, tra la puzza di cavolo e di umidità, ma negli occhi ha una bontà liquida che piano piano conquista Guido, che lo porta anche all’odio nei suoi confronti, sino all’ammissione dell’amore tra i due.
E’ una narrazione che rende omaggio all’amore omosessuale, dolce, delicato, intriso di piacere e di veleno, ci sono attrazione carnale, rifiuto, pentimento, violenza, vergogna, passione e dolore, c’è una scrittura che è un capolavoro, che è riuscita a trasporre verbalmente un sentimento profondamente femminile pur nella violenza maschile, che porta a galla la personalità dei due protagonisti che entrano nel sangue, nel cuore, con il loro veleno e con il loro amore pieno di splendore.