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Gennaio 2015

Letture

“Finchè le stelle saranno in cielo” di Kristin Harmel

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Foto tratta dal web

Per lungo tempo ho rinviato la pubblicazione di alcuni post che riguardassero la lettura, tenendomi sempre da parte qualche bozza mezza scritta senza però decidermi a portare a termine il lavoro: talora penso che non è detto che i libri possano interessare a tutti, ma alla fine la passione per la lettura è stata più forte di me e mi sono decisa!

Questo romanzo l’ho letto molti mesi fa, ma lo rileggerei mille volte perché è pieno di sentimento, perché quando l’ho finito ho pianto tanto, le ultime pagine sono state velate dalle lacrime e quando un libro riesce a trasmettere un’emozione significa che è un buon libro.

La figura chiave, pur non protagonista diretta, è Rose con la sua abitudine, nell’attimo che precede la sera, di volgere lo sguardo al cielo alla ricerca della prima stella del crepuscolo: ciò le riporta la memoria al suo passato trascorso a Parigi, lungo le rive della Senna, e ad una pasticceria i cui ricordi si stanno affievolendo, divorati dalla perdita della memoria. Rose ha un ultimo desiderio, prima di smarrire ogni ricordo, il desiderio di ritrovare la propria famiglia e tale compito viene affidato ad Hope, la nipote, il cui nome oltretutto è davvero di buon auspicio per un compito simile; l’unico punto di partenza per lei è una serie di ricette che quotidianamente mette in pratica nella propria pasticceria, ereditata da Rose, a Cape Cod. Prima di mettere nelle mani di Hope ciò che resta della sua memoria, Rose le confessa di non essere cattolica, ma ebrea e da questo punto si dipana un gomitolo di avvenimenti che trovano il proprio nucleo tra sinagoghe, moschee ed Olocausto, non quello narrato nei libri di storia, ma quello vissuto da Rose sulla propria pelle, quello del proprio passato cui appartiene anche Jacob, l’amore che nemmeno l’Alzheimer che l’ha colpita riesce a spazzar via.

In un’atmosfera profumata di vaniglia, cannella e cioccolato, di cupcakes e di pains au chocolate, Hope decide di partire per Parigi e lì, tra Places des Voges e le stradine del Marais, incontrerà l’unica persona in grado di far luce sui ricordi di Rose, per collegare la tragedia della deportazione degli ebrei alla più grande lezione di vita, quella dell’amore che non muore mai, a dispetto del tempo e della distanza, e che per un’ultima volta accompagnerà per mano il lettore sino alla fine, con le lacrime agli occhi come è accaduto a me.

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Letture

“Una luna magica a New York” di Suzanne Palmieri

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Foto di copertina tratta dal web

Mamma diceva sempre che i neonati scelgono dove andare. Che vivono tutti insieme nel guf, la stanza delle anime. Che quando nascono, gli angeli della nascita mettendo loro un dito davanti alle labbra e gli sussurrano: “Sst, non dirlo”. “E’ per questo che si forma la fossetta sul mento”, diceva.

E’ da tanto tempo che non riporto qui le pagine di un libro e non è che non ne abbia letti, anzi, ne ho fatti fuori a decine, ma questo proprio mi ha colpita, pur essendo stato scritto da un’autrice esordiente, ma è tanto diverso dagli altri, ricco di fantasia e con un tocco di magia che mi ha incuriosita pagina dopo pagina e che me lo ha fatto divorare tutto d’un fiato!

Il racconto inizia d’inverno, forse non a caso visto che proseguendo nella lettura la storia si evolve verso una rinascita sempre più profonda mano a mano che il clima migliora e che le temperature divengono più tiepide, per concludersi con il calore estivo… e l’atmosfera è magica, in una New York particolare, in un Bronx che nulla ha del quartiere malfamato solitamente narrato nei romanzi o nella cinematografia comune, un Bronx dove tutto è iniziato e tutto si evolve sino alla rinascita della protagonista.

Lei è Eleonor, ribattezzata Elly da quando ritorna nel magico mondo della famiglia di origine, gli Amore, uno strambo nucleo familiare italo-americano che di ordinario non ha nulla, che vive in un mondo magico di visioni e premonizioni, di segreti malcelati e, soprattutto, di gentilezza verso di lei che della sua famiglia di origine non ricorda nulla, protetta da un incantesimo messo in pratica nel corso della sua infanzia. Elly fugge da un rapporto insano e violento con il padre della bimba che porta in grembo, incompresa anche dalla stessa madre, Carmen, divenuta fredda ed indipendente proprio per non essere stata amata quando più ne aveva bisogno… e l’amore che non è stato donato a Carmen dalla propria madre verrà riversato interamente su Elly e sulla bimba che verrà, proprio perché la nonna sa di poter cambiare il corso delle cose, sa di poter salvare la vita ad ambedupur se sacrificando se stessa, sa di poterlo fare con un atto di magia che annulli quello posto in essere anni prima e che ha portato tanta infelicità.

Il libro è continuamente intervallato da sbalzi temporali che potrebbero confondere la lettura, ma che, con un po’ di attenzione, la rendono scorrevole e gradevolissima appassionando il lettore che sempre di più si perde nel mistero della trama e che, a poco a poco, si innamora anche delle bizzarrie della famiglia Amore, incuriosendosi sempre di più nel progredire della lettura.

E’ un romanzo delizioso la cui trama più di così non può esser svelata perché se ne perderebbe la magia, ma è da leggere assolutamente per la sua originalità e per la positività che trasmette anche nei passaggi più bui della narrazione.

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Analisi del 2014… che ho trovato solo ora (meglio tardi che mai)!

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog, che io solo ora ho rinvenuto perché non apro mai le statistiche… a me basta stare con voi e del numero dei followers me ne faccio un baffo! Però questo vuole essere un ringraziamento a tutte voi che non mancate mai di passare con una carezza ed una parola affettuosa… grazie di esserci!

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 12.000 volte in 2014. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 4 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Antipasti e stuzzichini/ Pesce

Il polpo in bottiglia per vivere una cena raffinata senza stress!

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Le foto sono state scattate al volo (senza luce) prima che planassero gli avvoltoi…. quindi mi scuso per la scarsa qualità!

Contro ogni aspettativa dettata dalla pigrizia che mi ha colto in questi giorni di festa sono già qui a raccontarvi del mio capodanno lontano da ogni possibile fonte di stress: il Natale in casa mia è sempre un po’ scadente a causa dei rapporti tesi che ho con i suoceri e che, di conseguenza, dividono la famiglia in due (io dai miei genitori e marito e figlio dall’altra parte)… fortuna che la prendo con filosofia non essendo una fanatica del 25 dicembre, da me vissuto solo come una festa d’atmosfera e lontano anni luce dal significato religioso che, per un’atea anticlericale come la sottoscritta, chiaramente non rappresenta nulla.

Un po’ mi dispiace perché la vivo sempre come una festa da trascorrere in famiglia, ma se non altro mi sono risparmiata megapranzi pallosi che non mi divertono affatto, tombole che odio dal profondo del cuore e ammennicoli simili; il capodanno invece mi piace, lo amo particolarmente specie quando mi riserva l’occasione, com’è accaduto lo scorso anno, di stappare una bottiglia di spumante in mezzo ad un paesaggio innevato, nel gelo dei monti e sotto un cielo trapunto di stelle come in città mai si potrà vedere.

Questo 31 dicembre mio marito ha lavorato sino alle 22.00 perché gli è toccato uno dei turni peggiori, ma si sa che i mezzi pubblici circolano sempre e come tale è giusto che il servizio venga garantito: potevo non fargli trovare una cena curata e ricca d’amore?

Mi sono imposta di non stressarmi mai più per alcun motivo al mondo perché sono una persona emotiva e sensibile, quindi soggetta a somatizzare tutto, e ciò vale anche in cucina: massima organizzazione, minimo sforzo e massimo risultato! Dalle vacanze estive mi era rimasto del pescato nel congelatore, dal quale ne ho ricavato sia le seppie per il secondo sia un bel polpo da utilizzare per l’antipasto: a dire il vero non che l’abbia conservato per tanti mesi appositamente, ma proprio non sapevo come cuocerlo al meglio. Ho tratto l’ispirazione da un’idea vista in rete tempo addietro e quindi ecco qui la ricettina!

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Ingredienti:

1 polpo di almeno 1 kg. (il mio era di kg.1,160)

la buccia di due arance

qualche foglia di alloro

un pizzico di sale

Procedimento:

Cuocere il polpo in pentola a pressione unitamente alla buccia di un’arancia (che tolgo con il pelapatate per evitare di avere anche la parte bianca) e a qualche foglia di alloro oltre ad un po’ di sale; dal sibilo proseguire la cottura per 40-45 minuti circa.

Una volta raffreddato tagliarlo a pezzettoni e inserirlo in una bottiglia in plastica precedentemente tagliata asportandone il collo (di acqua o altra bibita) alternando con un’altra buccia di arancia tagliata grossolanamente, poi appoggiarvi sopra un peso (io ho usato una bottiglia di birra piena d’acqua) e premere un po’ di volte sino a far uscire il liquido in eccesso; alla fine riporre un giorno ed una notte nel frigorifero mantenendovi sopra il peso.

Al momento di servire sarà sufficiente tagliare la bottiglia per estrarre il “salsicciotto” da affettare comodamente in quanto il liquido rimasto avrà gelificato mantenendo il tutto compatto: servire con qualche fetta di lime e dei chicchi di melagrana (se la tagliate a metà e la “schiaffeggiate” un po’ sul palmo della mano i chicchi cadranno a pioggia senza alcuno sforzo).

Ho affiancato al polpo un paio di fettine di salmone affumicato, del guacamole e ho accompagnato il tutto con un drink a base di Aperol e frizzantino aromatizzato con una fetta di arancia…. e poi non ditemi che il cenone è stressante!

Ovviamente il resto del cenone è finito nella slow-cooker che mi ha portato Babbo Natale, la quale ha cucinato per me mentre leggevo un libro accoccolata sul divano con un po’ di buona musica in sottofondo…. che voglio condividere con voi perchè è davvero un inno all’amore!

Buon anno compagni e compagne di blog…. e che la salute e la serenità siano con voi!

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