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Dicembre 2013

Un po' del mio mondo

Il calore di un abbraccio sotto l’albero ed è tutto per voi!

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foto tratta dal web

In questo angolino del web, solitamente così spersonalizzante, si è riunito un bel gruppetto di followers che per me sono delle compagne di percorso… c’è chi tira le somme, chi fa bilanci, chi sa perfettamente il giorno, il mese e l’anno in cui ha aperto il blog, ma per me non c’è nulla di tutto questo, non rammento nemmeno da quanto tempo è stato aperto, so solo che venivo da un’esperienza pessima, alla fine devastante, venivo da un altro blog in cui ho ricevuto falsità a palate! Qui ho avuto solo bene, gentilezza, cortesia e non mi importa in quante siete (e mi scuso se parlo sempre al femminile, ben sapendo che almeno un uomo c’è, ma non posso ignorare la maggioranza), mi importa solo ed unicamente la qualità, l’affetto sincero che ho da ognuna di voi, il sentimento che mi dimostrate in ogni commento.

Sono anni che detesto il Natale da quando alcune persone sono riuscite a rovinarmelo, da quando lo spirito di fratellanza è stato prevaricato dal consumismo più sfrenato, quello che ho sempre odiato con tutto il cuore, quello del regalo ad ogni costo, basta che sia, perchè va fatto… mi sono stancata di vedere tutto ciò, con la gente che si spintona nei negozi, mi ha iniziato a fare ribrezzo quando, pochi anni fa, mi sono trovata in una casa e al momento dello “spacchettamento” dei doni si è scatenata una caciara che mi ha allibita, quando ho visto persone che strappavano carte colorate senza nemmeno gustarsi il momento dell’apertura, buttando poi il contenuto da parte senza neanche guardarlo… lì ho capito che il Natale era diventato qualcosa che non mi apparteneva più….

Non ne esalto l’aspetto cristiano poichè non sono religiosa, ma nemmeno un minimo, provate a parlarmi di un qualsiasi credo e mi verrà l’orticaria, ma lo spirito di umanità e di fratellanza insito in qualsiasi religione lo apprezzo, perchè sono d’accordo sul fatto che se un Dio ci fosse dovrebbe essere lo stesso per tutti e che ognuno di noi dovrebbe amare chi gli passa accanto, e non solo a Natale perchè il rispetto e la comprensione sono un patrimonio umano di tutto l’anno; sono caratterialmente una persona gentile e comprensiva, nonostante talora accumuli a tal punto da arrivare al botto e quando arrivo a questo è tardi e, pur perdonando sempre, depenno le persone dalla mia vita arrivando ad un punto di non ritorno… non sono perfetta, ci mancherebbe, ma amo davvero l’umanità e adoro follemente la natura e gli animali… questo per me è il Natale, quello che auguro a tutte voi!

Voglio condividere con tutte voi amiche quest’immagine, tratta dal web perchè il mio pc è dal tecnico e vi sto scrivendo da una postazione dalla quale non ho molte possibilità, ma non potevo non stringervi tutte in un abbraccio e quest’immagine per me rappresenta la natura in perfetta armonia con il calore della famiglia!

Buon Natale tesori!

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Dolci e desserts

Sablés beurre et citron… un tocco di pâtisserie parisienne

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Giornata da delirio, guai a valanghe, un nervoso folle dopo una nottata insonne…l’assoluta necessità di avere un momento di soddisfazione tutto per me, di coccole che nascono dalla morbidezza del burro, dalla delicatezza della vaniglia, dalla friabilità di una frolla… mi immagino mentre passeggio nei viottoli di Parigi, mentre siedo ad un tavolino di ferro battuto a bere un the accompagnato da questi biscottini deliziosi, mentre sfoglio un libro o disegno, io che amo disegnare quanto leggere, disegno i passanti, le coppie innamorate che si baciano lungo la Senna, disegno la vita che mi scorre davanti.

Sono al Trocadero, fisso l’enormità della Tour Eiffel, le coppie di giovani che si siedono ovunque e ridono, le coppie che, nel biancore della neve parigina, si abbracciano nei loro cappotti e passeggiano nel freddo con la torre sullo sfondo; vedo gli Champs Elysées sotto la pioggia, il selciato lucido e zuppo d’acqua che conferisce una luce quasi violacea alla sera incombente, i passanti con il trench chiuso fino al mento per proteggersi dall’umidità penetrante, con gli ombrelli che si stagliano contro il nero della notte oramai prossima.

Sono a Montmartre, in una boulangerie, e ammiro vetrine coloratissime e piene di sgargianti macarons che mettono la stessa allegria dei ritrattisti che oramai fanno parte dell’architettura bohémienne della Rive Droite, sono seduta sui gradini della Basilique du Sacré-Cœure e scatto foto, tante foto, velate di poesia e malinconia, ma ricche di vita e di dolcezza come questi petit sablés, questi dolcissimi frollini che vi offro a piene mani.

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Ingredienti:

25o g. farina

125 . burro

100 . zucchero

1 uovo

buccia grattugiata di un limone

1 pizzico di sale

Farcitura:

50 g. burro

50 g. zucchero

mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia

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Il procedimento è semplicissimo: impastare tutti gli ingredienti come per qualsiasi frolla e stenderla abbastanza grossa, ritagliare le forme desiderate e… tocco personale…timbrare ogni frollino! Infornare per 15 minuti a 180°C. a forno ventilato…. et voilà…. pronti!

Anche per la farcitura sarà sufficiente mescolare tutti gli ingredienti, meglio se con un mixer per ammorbidire il burro, e poi stenderlo al centro di un frollino, appoggiarvi l’altro e gustarsi il biscottone doppio più buono del mondo!

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Bimby/ Dolci e desserts

Il tempo per la cremosità di un semifreddo al torrone

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Oramai sembra che io riesca a postare qualcosa solo nel fine settimana, mi sto massacrando con dei ritmi tremendi, chissà perchè  gli impegni si sono sommati e concentrati tutti insieme,  gli insegnanti di mio figlio sarebbero da attaccare al muro da tanto rompono le scatole e perseguitano le famiglie con note sul libretto e comunicazioni inutili anche se un ragazzino starnuta, il lavoro è diventato un incubo da quando si timbra l’ingresso a quando si esce, con delle puntate telefoniche anche se hai un giorno di ferie… delle volte vorrei scappare in campagna e vivere dei frutti della terra, uscire in jeans e galosce anzichè in tailleur e tacchi a spillo, avere le gote rosse a contatto con l’aria buona e frizzantina anzichè nascoste sotto il fondotinta.

Sembra che tutto sia diventato difficile e complicato, che si lavori solo per donare tempo in cambio di uno stipendio irrisorio da versare integralmente in tasse e tributi, sembra che io debba lavorare solo per impegnare il mio tempo a statisticare quante ore lavoro e quanto produco, praticamente lavoro per controllare me stessa… ecco, è il tempo che manca, mi rendo conto sempre più che si tratta di un bene prezioso che abbiamo perso in nome del denaro (altrui) e del guadagno sfrenato (sempre altrui), il tempo sembra non esista più, si pensa solo a produrre, a realizzare, a contabilizzare… io stessa mi rendo conto che anche acchiappare un caffè al volo e portarselo sulla scrivania sia diventato un lusso degno di riprovevoli occhiate e critiche da parte di chi mi circonda, si chiede solo di fare, fare, fare e si carica sempre più le spalle di chi lavora onestamente e senza battere la fiacca; noto una spersonalizzazione sempre più marcata e un chiedere sempre di più, senza tenere in alcun conto il benessere di chi si trova a subire determinati modus operandi…

Delle volte mi chiedo come si sia arrivati in pochissimi anni a questi livelli, mi sembra che l’unico futuro possibile sia quello dei lavoratori asiatici, che spendono la loro vita nel lavoro e basta, mi sembra che questo sempre maggior divario tra classi sociali, contestualmente alla mancanza di lavoro e alla forte concorrenza dei mercati alternativi, posto in essere da un vertice che ha piegato ai proprio interessi chi ha accettato di farsi plagiare, diventandone connivente, abbia veramente distrutto in brevissimo tempo la qualità di vita.

Ne avrei un po’ per tutti, ma siccome sono stanca degli atteggiamenti persecutori e prevaricatori, di dover costantemente stare all’erta con le armi affilate perchè appena ti giri ti fregano, chiudo gli occhi e sogno una casa in campagna, con il paiolo sul fuoco e le pecore fuori la porta di casa…. ma con la fortuna che ho sicuramente metterebbero anche la tassa straordinaria sull’ovino e l’obbligo di targa!

E allora lasciatemi godere la voluttuosa cremosità di questo dessert…. ci vuole del tempo anche per questo e sicuramente è quello meglio speso!

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Ingredienti:

500 g. di panna da montare

4 uova

80 g. di zucchero

100 g. di rhum o marsala secco

400 g. di torrone duro

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Procedimento:

la panna va montata (Bimby: 2 minuti vel.3 con la farfalla), così come gli albumi (Bimby: 2 minuti, 37°, vel.4 con la farfalla), il torrone va invece sbriciolato nel mixer (Bimby: 10 secondi vel.8); mettere tutto da parte e realizzare una crema con i tuorli, lo zucchero e il liquore, cuocendo il tutto a bagnomaria finchè non si amalgama bene (Bimby: 5 minuti, 70°, vel.2 e poi altri 10 secondi a vel.7).

A questo punto basta unire tutti gli ingredienti, tenendo però da parte tre cucchiai di torrone sbriciolato, che andranno sparsi sul fondo dello stampo (Bimby: 20 secondi a vel.2) e versare in uno stampo da plum cake, eventualmente mettendo sul fondo un foglio di pellicola da cucina, per aiutarsi nell’estrazione del dessert.

Riporre tutto nel freezer e lasciar solidificare per una notte; estrarre su un piatto da portata poco prima di servire.

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Eventualmente, se proprio volete ingrassare alla grande, è possibile versarci sopra una ganache al cioccolato bianco:

tritare 300 g. di cioccolato bianco con il mixer (Bimby: 9 secondi a vel.8), montare la panna (Bimby: 5 minuti, 80° a vel.2) e cuocerla a bagnomaria aggiungendovi il cioccolato finchè si ottiene una crema (Bimby: 1 minuto a vel.3), poi lasciare nel frigorifero la ciotola o il boccale del Bimby per 10 minuti; alla fine inserire la farfalla, se usate il Bimby, e frullare 4 minuti a vel.3 oppure rimescolare ancora un po’ la ganache per amalgamarla bene.

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Dolci e desserts/ Uncategorized

Un girotondo di biscotti al caffè e cardamomo

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Escono tutti e la casa è immersa in un silenzio surreale, anche i cani tacciono sonnecchiando tranquilli sul morbido di una coperta, la stanchezza è tale che gli occhi si chiudono, ma combatto perchè una pace così capita forse due o tre volte l’anno, perchè posso iniziare un lavoro e portarlo a termine senza correre, senza sporcare e senza imprecare per le pentole che mi cadono a terra a causa del disordine e della mancanza cronica di spazio… e inizia un girotondo fatto di me che me la ridacchio da sola mentre affondo le mani nella farina soffice, mentre apro le bacche di cardamomo nel mortaio, mentre preparo il caffè chiedendomi se sarà buono dopo tanto tempo che la macchinetta è ferma…

Mi si apre un mondo di calma dove anche i colori sono diversi, accendo le candeline in soggiorno e lavoro persa nella musica dei miei pensieri, accarezzando i gusci delle uova fresche ricevute in dono da una dolce signora, guardandone le irregolarità di colore e di dimensione, le bellissime imperfezioni delle uova prodotte da galline felici che beccano nei campi… il girotondo continua mentre ascolto le vibrazioni del motore nel mentre un filo di caffè scende nella tazzina, finalmente non sovrastato dalla fretta o dalle grida di tutti colori i quali chiedono la mia attenzione, sempre e ovunque…

Il girotondo di acquieta un attimo mentre vuoto tutti i cassetti per cercare stampini e formine che non uso da millenni, che sono ancora imbustati, mentre piano piano ne escono a bizzeffe, di tutte le fogge e di tutti i colori…. e il girotondo riprende, più gioioso e allegro che mai, mentre prendo, lascio, sposto, accarezzo, annuso e decido che lo stampino migliore è quello, quello che taglierà i miei biscottini lievemente speziati…

E’ un girotondo pieno  giocattoli colorati, di dubbi e di domande, li faccio di rado i biscotti e non sono molto brava, ma ho visto una ricetta qui e vorrei provarla, magari qualche variazione c’è, ma forse saranno buoni… se sono fortunata anche belli!

Inizio a stendere e a tagliare, appoggiare sulla leccarda, piano piano in file perfette, matematicamente ineccepibili, ci potrei fare le tabelline e contare i multipli… la tabellina delle 6 nuvolette di pastafrolla, ma quanto sono carini, chissà se a cuocere rimarranno così belli o diverranno degli ammassi informi di dolcezza?

Sono belli, caldi e profumati, un girotondo di sapori deliziosi, un caffè che profuma appena e una nota decisa di cardamomo, il tutto fuso nella delicatezza del burro…sono buoni buoni e bellissimi, sono i miei biscotti della tranquillità….

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Ingredienti:

150 g. di burro

100 g. di zucchero di canna

350 . di farina

1 uovo intero

60 g. di caffè espresso

1 cucchiaino di semini di cardamomo

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Procedimento:

ho iniziato sbattendo (nella planetaria, nel Bimby, nel mixer… dove volete) il burro con lo zucchero, fino ad attenere un composto ben amalgamato, successivamente ho aggiunto la farina e l’uovo e, solo alla fine, il caffè e i semini di cardamomo; ho lasciato l’impasto, avvolto nella pellicola, nel frigorifero per trenta minuti e successivamente l’ho steso con il mattarello lasciando uno spessore di qualche millimetro. I biscotti, una volta tagliati e stesi sulla placca del forno, vanno lasciati a cuocere a 180° ventilato per circa venti minuti, ma controllate bene perchè ho notato una differenza di tempo di cottura molto sentita rispetto alla ricetta originale!

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