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Novembre 2013

Bimby/ Dolci e desserts

Una torta carotina per merenda!

2013-11-30 10.11.08

Rimango affascinata dai dolci raffinati, estasiata da quelli lussuosi, da sempre amante di quelli rustici , degli strudel, dei dolci della mia tradizione, quelli della mia zona, tutti di matrice austroungarica, trasmessa nei secoli da madre in figlia, quelli che ancora oggi preparo, quelli la cui preparazione mi è stata insegnata da mia mamma come lei l’ha appresa da mia nonna.

La settimana scorsa, però, ho portato in ufficio una polentina all’arancia, per condividere con i colleghi una colazione in compagnia, per alleviare una giornata pesante, impegnativa  interminabile… un collega mi ha detto: “Ci sono dei dolci splendidi, eppure per me il vero dolce è questo… la polentina! E’ il dolce dell’infanzia, è il sapore di quand’ero bambino…”

E’ vero, ci ho riflettuto, è questo il primo dolce di tutti noi, quello che tutti amano dalla colazione al dessert, quello che è perfetto così oppure farcito con la marmellata, con la crema, con la Nutella… e allora ne ho fatto un altro, leggerissimo, impalpabile, delicato…

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Ingredienti:

250 g. di carote

250 . zucchero

un pizzico di sale

1 limone

3 uova

250 g. di farina

80 g. di olio di semi

1 bustina di lievito per dolci

Procedimento Bimby:

spezzettare le carote e inserirle nel boccale: 25 sec. vel.5;

unire lo zucchero, il pizzico di sale, le uova e la buccia del limone grattugiata: 10 sec. vel.5;

aggiungere la farina, il succo del limone, l’olio e il lievito: 1 min. vel.4 antiorario;

cuocere in forno a 180° per 35-40 minuti.

Procedimento classico:

tritare le carote a julienne finissimo e unire tutti gli ingredienti nel mixer, lasciando il lievito per ultimo, poi procedere con la cottura come sopra.

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Bimby/ Primi/ Ricette vegetariane

Piove? E che cavolo…. ci faccio la zuppa!

2013-11-30 14.15.38

Non mi sembra vero: è sabato, è finalmente arrivato il sabato, quello che stavo aspettando dalle 6.30 di lunedì mattina, quando ho iniziato la settimana lavorativa già sfiancata e che ho sostenuto a ritmi disumani sino alle 14 di ieri, quello che aspettavo ogni pomeriggio quando, tra un turno di lavoro e l’altro correvo dal dentista, al colloquio con gli insegnanti di mio figlio, pulivo la casa, cucinavo e controllavo i compiti, quando lo interrogavo prima di una verifica e mi si chiudevano gli occhi, quando finalmente la sera aprivo un libro e cedevo sulle pagine oppure faticavo a rilassarmi davanti ad un bel film.

E’ la mia meta dopo una settimana di corse ovunque, di commissioni per tutti, dopo una settimana in cui non c’è mai un momento per me, in cui mi sento chiamare da tutti appena avvisto una sedia libera… è vero, alle 7 ero in piedi che preparavo mio figlio per la scuola, ma appena uscito lui mi sono infilata nel suo letto, tra i suoi peluches… sì, proprio nel suo letto perchè volevo avere la massima solitudine, come quand’ero ragazzina e potevo dormire a sazietà, ho chiuso la porta e ho tirato un sospiro di sollievo, di quelli ristoratori… e ho chiuso gli occhi godendomi una pace immensa, un silenzio ovattato che si faceva spazio tra le gocce d’acqua che scendevano fuori dalla finestra, un momento di tepore nell’umidità di questo sabato autunnale, due ore di tranquillità immensa…

Il mio pranzo è stata la celebrazione del comfort-food, un perfetto equilibrio tra la mia consueta passione per i vegetali e una preparazione vellutata e cremosa, un gusto soffice nonostante gli ingredienti poveri, una ciotola quasi pannosa creata in pochi minuti di lavoro.

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Ingredienti:

600 g. di acqua

un cavolfiore medio

20 g. di burro

2 cucchiai di olio evo

2 cucchiai di farina

30 g. di pecorino

noce moscata q.b.

sale q.b.

Preparazione Bimby:

mettere le cimette di cavolo nel boccale con l’acqua e del sale: 15 min. 100° vel.1;

aggiungere il burro, la farina e l’olio: 5 min. vel.9;

aggiungere noce moscata e sale a gusto e mescolare ancora pochi secondi.

Per ridurre la zuppa alla cremosità desiderata: 10 sec. vel.turbo.

Servire nelle ciotole con un giro di olio evo, scaglie di pecorino e crostini di pane all’olio (nella foto non ci sono, ma poi la fame ha prevalso e ce li ho messi…)

Preparazione classica:

cuocere il cavolo nella pentola a pressione venti minuti, poi aggiungere gli altri ingredienti e ridurre in purea con l’aiuto di un minipimer… insomma, è veloce comunque!

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Etniche

Voglia d’Oriente con un riso quasi cantonese

2013-11-28 20.31.09

Non c’è nulla da fare, non ci sono cure… ogni tanto mi prende una voglia irrefrenabile di cibo orientale, ci vado matta, devo avere qualche alterazione nel Dna che mi porta a sbavare davanti ad un rotolino di sushi, a perdermi un una zuppa di alga nori, a chiudere gli occhi con aria sognante davanti ad un gamberone al vapore, ma questa volta proprio non c’era nulla di “cinesizzabile” in dispensa, a parte l’onnipresente salsa di soia dolce, che in casa mia non manca mai!

Ho lessato del riso in acqua rigorosamente priva di sale e, nel frattempo, ho cotto al vapore un pezzetto di speck a dadini, quattro mini wuerstel tagliati a cubetti e quattro foglie di verza tagliate a listarelle, andando anche un po’ ad occhio, mentre in un altro contenitore cuocevo al vapore due uova leggermente sbattute con un pizzico di sale.

Al termine di questa (complicatissima 🙂 ) procedura mi sono limitata a dare un colpo di lama (del mixer, del Bimby, del frullatore…vedete voi) alla frittata e a mescolare il tutto con il riso e con la salsa di soia…. buono, buono davvero, anche se non era certamente un riso cantonese molto ortodosso, ma ogni tanto bisogna far lavorare la fantasia e accontentarsi!

Ingredienti:

200 g. di riso basmati

un pezzetto di speck o pancetta affumicata

quattri piccoli wuerstel (o prosciutto cotto a dadini)

quattro foglie (esterne, nel mio caso) di verza

2 uova

un pizzico di sale

salsa di soia q.b.

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Bimby/ Pizze e pane/ Ricette vegetariane

Una torta salata per lenire la stanchezza…

2013-11-27 19.43.07

Trascorrono i giorni, le settimane e io sono sempre più intasata, indaffarata, di corsa… gli impegni si fanno sempre più pressanti tra appuntamenti dal dentista, il figliolo da marcare sempre più stretto affinchè studi e non dimentichi la testa a casa quando va a scuola, il computer che dà sempre più problemi… non che non cucini, ci mancherebbe, ma non riesco a scattare le foto, a scrivere un post, a cucinare qualcosa di carino da condividere con voi perchè quando arrivo a sera e ho sfornato delle cose che mi hanno soddisfatta manca il tempo per la foto, manca oramai la luce e…zac…passano le cavallette e la pietanza non c’è più!

Ieri sera me li sono imposti un paio di scatti, ben lontani dalla perfezione, ma la torta salata era davvero deliziosa, economica, semplice, veloce e gradita da tutti, anche dal piccolo biondo fastidioso che vivrebbe solo di salamini piccanti e di speck affumicato: ci sono le sere in cui rincasi disperato, cerchi di recuperare le forze con una doccia bollente e poi apri il frigorifero… nel mio c’erano solo le coste, frutto di un’offerta da cinquanta centesimo al chilo, poche uova regalatemi da un’amica che vive in campagna, qualche pacco di farina e un po’ di latte, il tempo stringeva da paura e ho provato a realizzare un pasto pressochè completo a base del mio alleato “salvacena” di sempre: il Bimby (santo subito)!

Premesso che non ci vuole assolutamente nulla a replicare la pietanza senza il famigerato attrezzo, che io ho usato solo a causa dei tempi ristretti a mia disposizione, quindi ecco qua le spiegazioni adatte ad ogni cucina:

Ingredienti per la pasta brisè all’olio:

250 g. di farina

60 g. di olio evo

un cucchiaino di lievito madre in polvere

100 g. di acqua

un pizzico di sale

Ingredienti per la farcitura:

600 g. di bietole bollite (pesate dopo la cottura)

50 . di pecorino romano

mezza cipolla

3 uova

50 . di latte

sale q.b.

Preparazione Bimby:

  • inserire il pecorino nel boccale e tritare 20 sec. a vel.8, poi mettere da parte;
  • mettere nel boccale la farina, il liveito, l’acqua e l’olio e far andare 20 sec. a vel.5;
  • stendere la pasta nella terrina,
  • mettere la cipolla nel boccale e tritare 5 sec. a vel.6, aggiungere l’olio e cucere 3 min. a 100° in senso antiorario a vel.1;
  • inserire anche le coste (precedentemente cotte 15 min. al Varoma) e far andare 5 min. a 100°, antiorario e a velocità soft;
  • versare nella teglia sopra la pasta brisè;
  • inserire ne boccale le uova, il pecorino, il latte e il sale e far andare 10 sec. a vel.3;
  • versare il tutto nella teglia e infornare a 180° per 30 minuti a forno ventilato.

La preparazione classica prevede la preparazione della brisè a mano o con l’aiuto di un robot da cucina e un po’ di cottura della verdura, quindi i passaggi sono abbastanza superflui: qui riporto la versione ultrarapida perchè non penso di essere l’unica a trovarmi nel panico alle 8 di sera dopo una giornata di lavoro massacrante e non aver nemmeno la forza d cucinare… insomma, si tratta di ingredienti quasi sempre presenti nelle nostre dispense, non è un piatto di alta cucina, ma con poco ho ottenuto una cena che ha soddisfatto tutti e anche esteticamente gradevole!

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Letture/ Un po' del mio mondo

Mille baci, e ancora cento…

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Non ho mai amato la cultura classica, non ho frequentato studi liceali, vengo da una scuola tecnica (che poi sia finita a giurisprudenza è un caso della vita, lo giuro…. volevo frequentare ingegneria!), so poco o nulla di greci e latini, preferisco discorrere di trasformatori e altiforni piuttosto che di poesia, pertanto quando mi sono trovata tra le mani questo romanzo di Laura Sciolla sono rimasta interdetta, stavo per chiuderlo, invece mi sono detta che un paio di pagine non mi avrebbero fatto male… solo che poi le pagine sono diventate tre, quattro, dieci, venti…. mentre divoravo le righe e sognavo, con il fiato sospeso, totalmente presente nella Roma dell’amore infinito tra Lesbia e Catullo, un amore totale, fisico, mentale, denso di tenerezza e foriero di liti, anche furiose, ma rimasto vivido anche negli anni della separazione.

Lei è una nobildonna romana, bellissima, ricca, ma sposata ad un uomo che non ama, che le fa ribrezzo, ma con il quale riesce a concepire una figlia stupenda, lui è un giovane mingherlino, un poeta squattrinato con un cuore immenso  che dona l’anima a Claudia, da lei chiamata Lesbia e come tale cantata nei suoi versi, la ama come non mai, la vorrebbe tutta per sè, attende pazientemente la morte del marito e, quando ciò avviene, Lesbia commette l’errore più grande, quello di allontanarlo, aspirando ad un rapporto leggero e fresco, non comprendendo di ferire così a morte il sentimento di Catullo, che vive per lei.

Talora si è parlato di quest’opera come di un romanzo erotico e forse lo è, ma non è solo questo: è un’opera molto bella, scritta divinamente dalla penna di una docente fantasiosa e di gran talento, in cui anche l’erotico non è mai volgare, ma poesia pura… non c’è mai alcuna allusione priva di finezza, ogni riga è permeata da una dolcezza infinita, di una tenerezza che commuove…. Non voglio stendere tutta la trama del romanzo perchè non intendo in alcun modo recensirlo, ma solo darne un’opinione personale e, soprattutto, di cuore…

A me sono uscite le lacrime perchè in una storia romanzata di quanto accaduto migliaia di anni fa ho ritrovato le tracce di una gran persona che non ho mai dimenticato, di una persona che, come Catullo, ha saputo amare in maniera totale e forse, talora, sbagliando atteggiamenti… anche la fisicità è la stessa, anche la tenerezza unita alla passione, e non solo quella dei sensi… la passione caratteriale e la timidezza di Catullo mi hanno colpita al cuore. Un’altra volta.

Però, al di là delle considerazioni personali, ho voluto dedicare queste poche righe ad un’opera bella, da leggere, anche se la rubrica delle letture è ferma da molti mesi: non che nel frattempo non abbia letto nulla, anzi, ma è raro che mi innamori di un libro a tal punto… questa volta è accaduto.

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Bimby/ Dolci e desserts

Stringimi…

2013-11-09 10.50.26

Stringimi quando fa freddo e il vento del mare del nord mi scompiglia i capelli,  quando guardo l’orizzonte e cerco il traghetto che mi porterà al di là, quando sono emozionata e ho le gote rosse per il gelo e l’eccitazione…

Stringimi quando manca poco alla vetta e io non ce la faccio, quando lo zaino sembra pieno di mille incudini e vorrei solo stendermi bevendo litri d’acqua, quando il caldo e la disidratazione mi uccidono, quando le gambe non ce la fanno più e la testa non ne vuol sapere di andare avanti…

Stringimi quando ho paura, quando temo di non farcela, quando il coraggio mi abbandona e le mie difese crollano come un castello di carte al primo alito di vento…

Stringimi quando sono euforica e  felice e saltello strillando la mia gioia, quando  la felicità mi esplode dai pori e non ho fiato per raccontartela, quando i miei discorsi sono sconnessi e tu devi cercare di capire tutto dal mio affanno…

Stringimi quando sono furiosa, quando ti addosso le colpe di tutto, quando ti grido addosso le mie ragioni e non intendo concedere sconti di pena, quando mi pento subito di essermi arrabbiata e ti chiedo scusa e mi vergogno da morire…

Stringimi quando ti guardo e scoppio a ridere a crepapelle e ti dico che il vederti mi diverte, quando mi rotolo in lacrime come una scema e nessuno riesce a fermarmi e più ti fisso e più mi sbellico dalle risate…

Stringimi quando percorriamo le strade delle nostre vacanze, quelle di sempre e che ci addolciscono l’umore, quelle dei ricordi di sempre,  quelle che mi legano a te,  quelle dei fast-food e delle vetrine, quelle delle birrerie e della gente che sorride sempre, quelle degli artisti di strada e della musica ad ogni angolo…

Stringimi sempre a te perchè il mio coraggio, la mia temerarietà, la mia perenne polemica e la mia tenerezza sono tuoi, esistono perchè esisti tu, perchè se tu sei qui io sto bene… stringimi ancora e sempre…

“Stringimi anche quando parlo di diete e calorie e nel frattempo impasto saccottini alle mele….”

Per la pasta brisè:

250 g. di farina

100 g. di burro

1 pizzico di sale

70 g. di acqua fredda

amalgamare il tutto con un robot da cucina oppure con il Bimby per 20sec. a vel.4/5 e far riposare in un canovaccio, nel frigorifero, per almeno 15 minuti.

Per il ripieno:

6 piccole mele a dadini

zucchero q.b.

succo di limone q.b.

cannella q.b.

confettura mela-cannella per amalgamare q.b.

riscaldare tutto in una padella antiaderente finchè le mele non si ammorbidiscono e si crea un composto omogeneo, poi farcire la pasta brisè, stesa con il mattarello, e richiudere i saccottini, che saranno cotti dopo circa 45 minuti di forno ventilato a 180°C.

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